Liala: differenze tra le versioni
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Analizzando la produzione artistica di Liala, la critica letteraria ha spesso sottolineato ''le minuziose descrizioni estetizzanti di ambienti altoborghesi e aristocratici, ignorando i riferimenti alle classi sociali inferiori'' (Dizionario Bompiani, [[1987]]), riferimenti che nel periodo più precoce della sua attività letteraria appaiono in maggiore evidenza, mentre nei primi due romanzi (e più tardi nel ''[[Pianoro delle ginestre]]'') compare il tema della promozione sociale di cui si rende protagonista un pilota di umili origini, notevole prestanza fisica, grande dirittura morale ed eccezionali capacità aviatorie.
Nel ''[[Pianoro delle ginestre]]'', Liala tratteggia inoltre per la prima volta il semplice ambiente provinciale in cui si svolge il romanzo con le stesse minuziose descrizioni e lo stesso compiacimento che in altre occasioni aveva riservato agli altolocati ambienti aristocratici: messa a confronto con il ''bel mondo'', questa umile realtà provinciale e contadina non sembra affatto demeritare, piuttosto l'opera di Liala suggerisce che " ''accanto (e prima) della nobiltà derivante dalla stirpe e dal censo, esiste la nobiltà d'animo'' " (Cappuccio, 1998).
Liala morì nella sua residenza di [[Varese]], ''Villa La Cucciola'', il 15 aprile del [[1995]], all'età di 98 anni, dove viveva assistita dalla figlia Primavera e dalla fedelissima governante Tilla. I funerali furono celebrati due giorni dopo alla chiesa di Santa Maria della Gioia al Montello di [[Varese]]; secondo le sue ultime volontà, la salma venne rivestita con un abito di [[Valentino (azienda)|Valentino]].
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