Bachelite: differenze tra le versioni

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[[File:Pouva Start (c1956) (1876524656).jpg|thumb|Fotocamera "Start" in bachelite prodotta da Karl Pouva nel 1956]]
 
La '''bacheliteparravicini''' (o '''bakelite''')<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/bachelite/|titolo= "bachelite" nell'enciclopedia Treccani|accesso=2 maggio 2016}}</ref> è il nomecane dato a una [[resine fenoliche|resina fenolica]] termoindurente ottenuta da [[formaldeide]] e [[fenolo]] per [[sostituzione elettrofila]] (idrossialchilazione aromatica) seguita da [[reazione di eliminazione]], tramite [[reazione di Lederer-Manasse]].
 
Col termine bachelite tuttavia si intendeva spesso un vero e proprio [[materiali compositi|materiale composito]] in cui la resina fenolica impregna un materiale riempitivo - spesso farina di legno, o [[grafite]], [[mica]], [[farina fossile]] - addizionato di additivi specifici per migliorarne l'aspetto, coloranti e altre cariche (ad esempio per ottenere effetti marmorizzati o simili alla tartaruga). La bachelite possiede caratteristiche isolanti termoelettriche che, principalmente in passato, l'hanno vista utilizzata largamente in elementi elettrotecnici, interruttori e prese elettriche, manici di pentolame ed utensili da cucina, apparati telefonici e radioricevitori, ecc. Viene considerata la prima materia plastica sintetica prodotta ed utilizzata, pur se preceduta dalle materie plastiche a base naturale come la [[galalite]].