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== Compendio dell'opera ==
Il Libro di Dede Korkut è un ''dastan'' anche conosciuto col nome di ''Oghuz-nameh''<ref>{{Cita libro|autore=|titolo=Dastan - Grande Enciclopedia Sovietica in 30 volumi|edizione=terza edizione|anno=1970|editore=|città=Mosca|p=|pp=|ISBN=}}</ref> che prende luogo in un'area molto vasta comprendente l'Asia Centrale, l'Iran e l'Anatolia e in cui la maggior parte delle vicende si svolgono nell'area azera del Caucaso<ref>{{Cita libro|autore=|titolo=Libro di Dede Korkut - Grande Enciclopedia Sovietica in 30 volumi|ed=Terza Edizione|anno=1970|editore=|città=Mosca|p=|pp=|ISBN=}}</ref>. Secondo Barthold, non è possibile che questo libro sia stato scritto al di fuori del Caucaso.<ref>{{Cita libro|autore=Vasily Vladimirovich Barthold|titolo=the book of my grandfather korkut|anno=1962|editore=USSR|città=Mosca e Leningrado|p=|pp=|ISBN=}}</ref>
Questo libro rappresenta per i Turchi, in particolare per coloro che si riconoscono come ''oguzi'', un compendio sulla propria storia, sulla propria identità, sui costumi e i valori dei propri avi. Il libro commemora le lotte per la libertà, in un periodo in cui i turchi oguzi erano semplicemente pastori, e in cui si iniziava a perdere, tra gli stessi turchi, la consapevolezza di essere i discendenti degli oguzi, difatti questo termine col tempo passò in disuso tra quelle genti. Difatti, a partire dalla metà del X secolo, i turchi iniziarono a prendere il nome di "Turcomanni"; il processo si sviluppò attraverso i secoli fino a concretizzarsi definitivamente nel XIII secolo. Possiamo descrivere Turcomanni tutti coloro che, tra i turchi (oguzi e non solo), abbracciarono la religione islamica e spesso, con la stessa, una vita che si avvicinava molto più allo stile sedentario, abbandonando le origini nomadi.<ref>{{Cita libro|autore=Geoffrey Lewis|titolo=The Book of Dede Korkut|anno=1974|editore=Penguin Books|città=Harmondsworth|p=|pp=9-10|ISBN=}}</ref> Nacquero quindi alcune confederazioni turcomanne, una delle quali, gli Ak-koyunlu (dal turco "montoni bianchi"), si stabilì come dinastia tra l'Azerbaijan, l'Iraq, l'iran occidentale e la Turchia orientale.<ref>{{Cita libro|autore=Geoffrey Lewis|titolo=the book of Dede korkut|anno=1974|editore=Penguin Books|città=Harmondsworth|p=|pp=16-17|ISBN=}}</ref>
=== Contenuti ===
Essendo stato scritto tra il X e il XIII secolo, periodo durante il quale si attuava la conversione di massa all'islam della popolazione turca: per questa ragione, le dodici storie contenute nel Libro di Dede Korkut ritraggono spesso i protagonisti come dei buoni musulmani, intenti a combattere e ostacolare i propri avversari, considerati infedeli. Alle volte, tuttavia, sono inseriti dei riferimenti alla magia, un argomento ricorrente nella tradizione turca, in particolare quella preislamica, considerata nell'islam "l'era dell'ignoranza" (in [[Lingua araba|arabo]]: جاهلية - ''jāhilīyah''). Dede Korkut (aka "Nonno Korkut") appare nell'opera come un famoso bardo, e il suo ruolo consiste nel collegare le storie tra loro. Korkut è rappresentato come un uomo anziano, rispettato: viene appunto chiamato con l'appellattivo di ''aksakal'', letteralmente "dalla barba bianca", il che sta a sottolineare il suo rilievo come saggio, capace di risolvere le dispute affrontate all'interno delle tribù. Ancora oggi, all'interno di alcune società di origine turca come l'Azerbaijan, il termine aksakal viene utilizzato con rispetto per descrivere un membro importante della famiglia, rimpiazzando di fatto il termine ''ata'', "padre" o "avo".<ref>{{Cita web|url=http://aton.ttu.edu/Introduction_to_DEDE_KORKUT.asp|titolo=Archive of Turkish Oral Narrative •• Türk Öykürleri Sandığı|sito=aton.ttu.edu|accesso=2016-12-07}}</ref>
Il personaggio di Dede Korkut , secondo lo storico islamico Rashid al-Din Hamadani (m. 1318), fu un uomo straordinario che visse per 295, palesandosi quando il capotribù turco oguzo Inal Syr Yavkuy Khan lo mandò come ambasciatore dal Profeta Muhammad, che Korkut divenne in questa istanza musulmano e che diede consigli importanti al Grande Khan degli Oguzi, e successivamente ne seguì le elezioni.
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Nel 1999 la Banca Nazionale dell'Azerbaijan ha coniato monete commemorative per il milletrecentesimo anniversario dell'opera
== Note ==
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