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==Biografia==
Nacque a [[Tres]], in [[Val di Non]], nell'attuale [[Provincia autonoma di Trento]], allora parte dell'[[Impero austro-ungarico]], terzo tra sei fratelli, figlio di Isidoro Franceschini e di Maria Zadra. La famiglia si trasferì all'inizio del [[XX secolo]] dalla Val di Non a [[Rovereto]] dove il padre fu nominato direttore didattico. Anche la madre Maria era maestra elementare. Bruno, da giovane, frequentò la [[Scuola Reale Elisabettiana|Realschule]] ed in seguito, ormai in esilio alla fine della guerra, studiò ingegneria al [[Università tecnica di Vienna|Politecnico di Vienna]] quindi divenne comproprietario e direttore di una piccola azienda. Era bilingue e parlava sia l'italiano sia il tedesco.
Uno dei fratelli, nel [[1931]], durante il giorno del suo matrimonio a [[Merano]], ricevette la visita di due persone mandate da Trento legate al regime fascista e che intendevano catturarlo, pensando fosse presente alla cerimonia. Se questo fosse avvenuto, Franceschini sarebbe stato quasi certamente ucciso.<ref>{{Cita|Cesare Veronesi|p.99}}</ref>
==Grande guerra==
==Dopo la prima guerra mondiale==
Nel [[1919]], con il passaggio del Trentino all'Italia, scelse di diventare cittadino austriaco trasferendosi a [[Vienna]] e lavorando come ingegnere anche in [[Polonia]], fino al [[1939]]. ConDurante loil scoppioperiodo dellatra [[secondale guerradue mondiale]]guerre rientròfu aconsiderato Viennaun etraditore dopodella patria soprattutto dai l'[[AnschlussFascismo|fascisti]]. divenneSecondo cittadinoil delpresidente [[Germaniadegli nazista|Terzoex Reich]].combattenti Allatrentini fineper dell'impero conflittoaustroungarico rimaseVeronesi inil Austriasuo dovefu morìun vero e proprio esilio. Uno dei fratelli infatti, nel [[19701931]], edurante fuil sepoltogiorno aldel suo matrimonio a [[ZentralfriedhofMerano]], ricevette la visita di [[Vienna]].due Neglipersone annimandate novantada laTrento suae tombalegate venneal dismessaregime edfascista oggiche nonintendevano necatturarlo, restapensando piùfosse nullapresente alla cerimonia. Se questo fosse avvenuto, Franceschini sarebbe stato quasi certamente ucciso.<ref>{{Cita|Cesare Veronesi|p.99}}</ref>
Con lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] rientrò a Vienna e dopo l'[[Anschluss]] divenne cittadino del [[Germania nazista|Terzo Reich]].
===Legame con l'Austria===
Alla fine del conflitto rimase in Austria (dove morì nel [[1970]]) senza tornare più in Italia.
Rimase sempre legato al mondo austriaco e non tornò mai più in Italia. Durante il periodo tra le due guerre fu considerato un traditore della patria soprattutto dai [[Fascismo|fascisti]]. La famiglia di origine nel frattempo da Rovereto era ritornata a Tres, e i fratelli, per vederlo, andavano a [[Salisburgo]], a [[Lienz]] o a [[Vienna]].
==Note==
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