Monastero Baima: differenze tra le versioni
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Il '''monastero del Cavallo Bianco''' ({{cinese|白马寺|'''Báimǎ-sì'''|白馬寺}}) è, secondo la tradizione, il primo [[tempio buddhista]] della Cina, fondato nel 68 d.C. sotto l'imperatore [[Han Mingdi|Ming]] (r. 58-75 d.C.) degli [[dinastia Han Orientale|Han Orientali]], situato nella capitale [[Luoyang]].<ref name=Leffman>{{
Il monastero si trova appena al di fuori delle [[mura cittadine cinesi|mura]] dell'antica capitale degli Han Orientali, distante circa 12-13 km a est dall'attuale Luoyang, [[Henan|provincia dello Henan]]. Dista approssimativamente 40 min coll'autobus no. 56 dalla stazione ferroviaria di Luoyang.<ref>Elmer, ''et al.'' (2009), p. 463.</ref> Il tempio, nonostante le sue ridotte dimensioni, è considerato da molti fedeli come "la culla del [[buddhismo cinese]]".<ref name=white>{{
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Le principali costruzioni del monastero furono erette durante le dinastie [[dinastia Ming|Ming]] (1368-1644) e [[dinastia Qing|Qing]] (1644-1912);<ref>Cummings, ''et al.'' (1991) p. 283.</ref> vennero ristrutturate negli anni 1950, e poi nel marzo del 1973 dopo la [[Rivoluzione Culturale]]. È costituito da numerose sale separate da cortili e [[giardini cinesi|giardini]] ben curati, coprendo un'area di 13 ettari. Le placche in [[lingua cinese|cinese]] e in [[lingua inglese|inglese]] danno una ricca descrizione delle statue buddhiste situate in ogni sala; esse raffigurano, tra gli altri, [[Śākyamuni]], [[Maitreya]], il Buddha di Giada, icone di santi come Guru [[Avalokiteśvara]], [[Amitābha]], [[arhat]], due cavalli bianchi portati dall'[[India]] da due monaci indiani, e due leoni mitici all'entrata.<ref name=Leffman/><ref name=Bao/><ref name=Harper/> Per via dei finanziamenti internazionali, il tempio ha subito numerosi cambiamenti, sia strutturalmente che internamente. Il progetto più recente, realizzato colla cooperazione dell'India, è stato terminato nel 2008 col completamento dello stupa di [[Sanchi]] e della statua del Buddha di [[Sarnath]].
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:A seguito d'un sogno di Han Mingdi, dove vedeva un Buddha che fondava il buddhismo, due suoi emissari partirono alla ricerca delle scritture buddhiste. S'imbatterono in due monaci indiani in [[Afghanistan]] e li convinsero a unirsi a loro nel ritorno in Cina, portando con loro scritture, libri, reliquie e statue buddhiste su due cavalli bianchi. Col loro arrivo in Cina, l'imperatore costruì un tempio in loro onore e lo chiamò "Cavallo Bianco", come apprezzamento dei due cavalli che portarono i due monaci. Essi risiederono nel nuovo monastero, dove tradussero in cinese le scritture buddhiste. La religione buddhista da qui iniziò a prosperare e coll'arrivo nel V secolo del monaco indiano [[Bodhidharma]], il [[buddhismo cinese]] s'evolse e si diffuse in altri paesi.
:Su richiesta di Han Mingdi, due monaci indiani chiamati [[Kasyapa Matanga]] e [[Dharmaratna]] o Gobharana tradussero, nel monastero del Cavallo Bianco, numerosi classici buddhisti, fra cui l'importante [[Sutra di 44 capitoli]] (四十二章經), tradotto da Matanga. Questo fu il primo sutra buddhista tradotto in cinese e detiene un posto d'onore nella storia del buddhismo cinese. Gobharana tradusse il Dasa Bhumi o le "Dieci fasi della perfezione", nonché altre cinque opere.<ref name=Das/><ref name="凌海成">{{
:La storia dell monastero inizia col sogno di Han Mingdi e colla sua fondazione nel 68 d.C. in onore dei due monaci indiani che portarono in Cina le scritture buddhiste condotti su dei cavalli bianchi. I due monaci tradussero molte scritture durante il loro soggiorno al tempio, il quale fu detto "Cavallo Bianco". Morirono nei dintorni del tempio e furono seppelliti nel suo giardino. Dopo la fondazione del monastero, 1000 monaci ci vissero per praticare il buddhismo.<ref name=white/>
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L'imperatore avrebbe inviato uno o più monaci in India o in [[Scizia]], che ritornarono su un cavallo bianco insieme al Sutra di Quarantadue capitoli. L'imperatore ricevé il Sutra e lo ospitò in un monastero costruito al di fuori delle mura di Luoyang; questo fu il primo tempio buddhista cinese.
Altre leggende, direttamente correlate all'emergenza e alla diffusione del buddhismo in Cina, menzionate nel libro ''Indian Pandits in the Land of Snow '' di Sri Sarat Chandra forniscono due versioni. Una di queste è la seguente.<ref name=Das>{{
[[File:Luoyang - swiatynia.buddyjska.Baima.Si - Bialego.Konia-11.jpg|thumb|Statua del Buddha Sakyamuni nella sala principale]]
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Dato il notevole numero di versioni di tale storia e la loro reciproca contraddittorietà, la maggior parte degli studiosi moderni la considera una fiaba buddhista più che un evento storico.<ref>Maspero (1901), pp. 95 ff.</ref><ref>Pelliot (1920b), pp. 395–396, n. 310</ref><ref>Chen (1964), pp. 29–31.</ref><ref>Zürcher (1972), p. 22.</ref> Il monastero del Cavallo Bianco non si ritrova nelle fonti contemporanee antecedenti al 289.<ref>Zürcher (1972), p. 31.</ref> Nondimeno, in tali fonti si meziona un "Poma-si" di [[Chang'an]] nel 266 e un altro omonimo a Jingcheng, nello [[Hubei]] centrale nello stesso anno.<ref>Zürcher (1972), p. 330, n. 71.</ref>
Il buddhismo si sviluppo in Cina dopo il suo arrivo dall'India, plasmando e facendosi plasmare dalle credenze religiose della cultura cinese. Esso è un'evoluzione del [[buddhismo Mahayana]], largamente più seguito del [[Theravada]] o [[Hinayana]], sebbene quest'ultimo sia giunto in Cina precedentemente.<ref name=Foster>{{
==Storia==
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Un'iscrizione su una lastra di pietra, risalente al 1175, in prossimità della Pagoda Qilun (alta 35 m, a più piani, a base quadrata, a sud-est del Baima-si), afferma che cinque decenni prima della costruzione della pagoda si verificò un incendio che distrusse il monastero e il Tathagata sarira stupa, il predecessore della pagoda. La stessa isrizione afferma anche che poco tempo dopo un funzionario [[dinastia Jīn|Jin]] eresse la pagoda Qilun, forgiata sullo stile delle pagode a base quadrata d'epoca Tang.<ref name=white/>
Tra i secoli XIII e XX, il monstero venne restaurato e rinnovato sotto i [[dinastia Ming|Ming]] (1368–1644) e i [[dinastia Qing|Qing]] (1644-1912). Importanti opere di restauro furono realizzate nel secolo XVI e alcuni edifici, taluni dei quali rinnovati successivamente, risalgono a tale periodo.<ref>{{
===Storia moderna===
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Sotto la Repubblica popolare cinese, il monastero vide numerosi restauri nel periodo tra il 1952 e il 1973.<ref name=history/>
Nel 1973, il principe di [[Cambogia]] [[Norodom Sihanouk]] visitò il tempio. La Cambogia era un alleato comunista della Cina e il principe Sihanouk soggiornava in un palazzo residenziale a [[Pechino]]. Venne autorizzato a visitare parte del paese a fini propagandistici, per mostrare al resto del mondo che in Cina tutto fosse nornamale.<ref name=Barme>{{
Nel 1992, coll'assistenza di donatori tailandesi e cinesi, la Sala del Buddha Thai fu eretta leggermente a ovest del monastero originario.<ref name=Baima>{{
====Cooperazione culturale tra India e Cina====
[[File:Yindufodian (1).png|thumb|Padoda di Sanchi del Baima-si]]
L'importanza simbolica del tempio per le antiche relazioni culturali tra Cina e India fu dimostrata quando il primo ministro dell'India [[Narasimha Rao]] visitò il monastero nel 1993. Un decennio dopo, nel 2003, anche il primo ministro [[Atal Bihari Vajpayee]] si recò al tempio.<ref name= Khanna>{{
Al fine di migliorare i legami culturali buddhisti fra Cina e India, fu firmato l'11 aprile 2005 un [[memorandum d'intesa]] (MoU) in base al quale l'India avrebbe eretto un tempio buddhista in stile indiano a ovest del Baima-si nel Giardino Internazionale del complesso. Secondo tale accordo, l'India si doveva occupare dello stile architettonico e fornire il materiale per la costruzione, la statua del Buddha, la progettazione del giardino, consulenza tecnica e esperti durante la costruzione. Le autorità cinesi riservarono all'edificazione della struttura un'area di 2.666,67 m².<ref name=Rasgotra>{{
Grazie al MoU, venne completato nel 2008 un santuario buddhista chiamato ''[[Yìndù shēnggé Fó diàn]]'' ({{cinese|印度风格佛殿}}), le cui caratteristiche architettoniche richiamano lo stupa di [[Sanchi]], compresa la sua porta orientale. Un'icona buddhista venne trasportata dall'India e fu divinizzata nel nuovo tempio, conformemente alla tradizione buddhista indiana. Il santuario è una struttura circolare a due piani, le cui pareti sono abbellite da murali ritraenti scene del [[Jataka]] e la vita del Buddha. Il tempio fu eretto in stretta cooperazione cogli esperti indiani scelti appositamente per il progetto, fra cui gli architetti Akshaya Jain e Kshitij Jain.
La statua realizzata sul modello di qualla di Sarnath risalente al secolo V è stata deificata nella sala congressale centrale del tempio. Il presidente dell'India [[Pratibha Patil]] inaugurò il tempio il 27 maggio 2010.<ref name="Times">{{
==Architettura==
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==Festa delle peonie==
La festa delle peonie ({{cinese|t=牡丹花會|p=''Mǔdan huāhuì''}}) è un'importante festa floreale, celebrata a Luoyang ogni anno tra il 10 e il 25 aprile, che attira una moltitudine di persone al Baima-si. L'imperatrice [[Wu Zetian]], incollerita nel vedere le [[peonie]] non fiorire in inverno disobbedendo al suo ordine, ordinò che esse venissero esiliate da [[Chang'an]] a [[Luoyang]]. Nella festa delle peonie si celebra tale esilio.<ref name=Law>{{
==Note==
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