Augusto Piccini: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
<ref>{{Cita pubblicazione|autore = Luigi Balbiano|titolo = L'opera scientifica di Augusto Piccini|rivista = Rendiconti della Società chimica di Roma|volume = 6|numero = 1|anno = 1906}}</ref>Augusto, dopo i primi studi, nel [[1872]] frequentò il corso di farmacia all'Istituto superiore di [[Firenze]] e nel [[1874]], appena ventenne pubblicò un articolo, ''Nuovo areometro a scala arbitraria'', dove applicando il principio di [[Archimede]] per il quale un corpo immerso in un liquido perde del suo peso una quantità di eguale misura al peso del fluido spostato, illustrò i suoi numerosi esperimenti e descrisse un suo nuovo strumento<ref>{{Cita pubblicazione|autore = [[Giulio Provenzal]]|titolo = Augusto Piccini (1854-1905)|rivista = Rivista di storia delle scienze mediche e naturali|volume = 21|numero = 12|anno = 1930|pp = 189-208}}</ref>. Il 21 agosto del [[1876]] si laureò in fisica e chimica presso l'[[Università degli Studi di Padova|università di Padova]] dove divenne assistente alla cattedra di chimica farmaceutica. Nel [[1878]] divenne assistente di chimica docimastica a [[Roma]] e insegnante di chimica analitica. L'anno successivo collaborò con Michele Fileti, assistente e vicedirettore del laboratorio di via Panisperna a Roma, in uno studio di chimica organica in cui si definiva il meccanismo di trasposizione molecolare in amine aromatiche e grasse già analizzata da [[Charles-Adolphe Wurtz]] e da August Wilhelm von Hofman. Nel [[1880]] iniziò la sua specializzazione in chimica analitica e inorganica e fu nominato assistente di chimica generale con [[Giacomo Ciamician]], sotto la direzione di [[Stanislao Cannizzaro]]. Proprio in questi anni iniziò uno studio sull'ossidazione dell'acido titanico, che presentò all'[[Accademia dei Lincei]] nel [[1882]], in cui si avvalse della sua conoscenza accurata della tavola periodica di [[Dmitrij Ivanovič Mendeleev|Mendeleev]]<ref>{{Cita pubblicazione|titolo = Il Sistema Periodico, terra di speranze e di gloria : la vita e l'opera di Augusto Piccini|rivista = Rendiconti della Accademia nazionale delle scienze detta dei XL. Memorie di scienze fisiche e naturali. Atti del XIII Convegno nazionale di storia e fondamenti della chimica : Roma, 23-26 ottobre 2009|volume = 33|numero = |coautori = Francesca Salviati|anno = 2009|pp = 285-295|cognome = Fontani|autore = Marco Fontani}}</ref> e quindi del suo sistema di classificazione degli elementi e delle loro caratteristiche fisiche e chimiche; Piccini per comprendere a pieno gli studi dello scienziato russo, imparò la sua lingua e riprese lo studio della matematica. Nella traduzione del testo del Richter vi aggiunse un'appendice sul sistema periodico degli elementi a testimonianza della sua conoscenza dell'argomento, ma anche preannuncio di posizione critica al riguardo. Numerosi furono i suoi lavori sperimentali: sul vanadio, sul molibdeno, sul titanio, sugli allumi; tutti svolti per presentare esempi di parziali analogie che un solo elemento può avere con altri, anche di gruppi diversi. Il diffondersi degli studi di [[Amedeo Avogadro]], di [[Alfred Werner]], di [[Jacobus Henricus van 't Hoff]] e di Ostwald Arrhenius spinsero Augusto ad avvicinarsi alla chimica-fisica. Dopo aver ricoperto la carica di professore ordinario di chimica docimastica a Roma nella scuola di applicazione, nel [[1893]] fu chiamato dal professore [[Ugo Schiff]] dell'[[università di Firenze]] per occupare la cattedra di chimica farmaceutica. Proprio nella scuola di farmacia scoprì insieme ai suoi studenti l'argon, un elemento nuovo presente nell'aria, più precisamente nella roccia gassosa e nel [[1898]] pubblicò su un giornale di chimica e farmacia, l'''Orosi'', una memoria sulla posizione dei nuovi elementi dell'aria nel sistema periodico. Morì a 51 anni a Firenze.
 
== Archivio ==
Un piccolo fondo archivistico composto dal carteggio scientifico del periodo compreso fra il 1901 e il 1905 che attesta i suoi studi e soprattutto il suo continuo scambio di informazioni con gli studiosi dell'epoca è conservato presso la biblioteca del [[Museo Galileo]]<ref>{{Cita web|autore = |url = http://biblioteca.imss.fi.it/856/archivio_piccini.pdf|titolo = Inventario del fondo archivistico|accesso = |editore = |data = }}</ref>; tra le numerose lettere in inglese, tedesco e francese vi è anche una lettera autografa di Dmitrij Ivanovich Mendeleev, datata 22 gennaio 1903.
 
== Principali pubblicazioni ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Cita web|autore = |url = http://www.treccani.it/enciclopedia/augusto-piccini/|titolo = Voce nell'Enciclopedia Treccani on line|accesso = |editore = |data = }}
* {{Cita web|autore = |url = http://www.museogalileo.it/esplora/biblioteche/biblioteca.html|titolo = Biblioteca del Museo Galileo|accesso = |editore = |data = }}
 
{{Controllo di autorità}}