Discussione:Antonio Segni: differenze tra le versioni

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Franzinelli io ce l'ho di carta e lo lessi qualche anno fa: non so quante monografie dettagliate e accurate ci siano in argomento, ma quella è molto accurata e tutta dettagliata, imho in complesso un bel lavoro da un punto di vista tecnico. Le conclusioni le ha nel titolo, quelle virgolette sono ben esplicitate nel testo. Paolo Mieli ne dà un sunto [http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=SEGSegniEIlPianoSoloOriginiDiUnGolp qui]. Entrambi sembrano attribuire al concetto di "golpe" o "colpo di stato" lo stesso significato della nostra voce, che non mi pare esempio di astrattezza. Quindi le fonti non sono affatto unanimi, il che non rappresenta per noi una novità. Non sono unanimi gli utenti, e ci mancherebbe altro. Quindi, come dicevo poco sopra, in una domanda cui si è risposto con altre domande e d'altra materia, tutto ruota intorno all'unico punto fermo di questa mossa liquidità di fonti diverse e utenti distanti: il significato dell'espressione. La lingua è la prima convenzione, quindi capiamoci linguisticamente. Quando avremo raggiunto condivisione del significato della locuzione, potremo capire cosa stiamo leggendo. Anche perché se - per ipotesi - un Pirandello avesse mai usato "costipazione" nel senso improprio di raffreddore, non ci troveremmo davanti una fonte e per quello solo dovremmo mutuarne l'errore; la costipazione resta materia da salle de bain e Pirandello resta fonte per la letteratura e non per l'anatomia patologica (sutor ultra crepidam), mentre noi non adotteremo il suo errore a elemento metodologico. Certamente no, non adottiamo ''tout court'' la definizione, facendola nostra, non importa affatto che ci siano fonti. Le fonti non sono unanimi e quindi noi non sposeremo nessuna tesi. Il che non vuol dire che ometteremo di parlarne, manco per niente. Il Piano Solo ha una sua definizione tecnica di piano emergenziale, la definizione analitica golpe/non-golpe spetta alle fonti, e infati si darà conto che le fonti si sono soffermate su questa valutazione. Noi valutazioni non ne facciamo e dunque non sarà nostra, quella definizione, come sarebbe se la usassimo "tout-court". Se è raffreddore, non la chiameremo stitichezza nemmeno se fra le starnutenti fonti vi fosse Ippocrate. Bramfab sopra ha linkato una versione sulla quale condivido appieno il giudizio. <br />Ma se anche le fonti fossero state unanimi, occorre sempre attenzione a farsene araldi: sopra ho alluso non per caso a Berlusconi: sul presunto "colpo di stato" di cui sarebbe stato vittima, ci sono fonti [http://www.ilgiornale.it/news/interni/ora-anche-londra-conferma-colpo-stato-contro-cav-1019760.html solo in una direzione], gli unici che ne parlano sono quelli che dicono che golpe fu; magari semplicemente chi la pensa diversamente non si è dato la pena di confutare, tuttavia sta di fatto che confutazioni non se ne leggono. Che dovremmo fare, allora, noi? Andare a scrivere golpe perché ci sono fonti unanimi? Se Salvatore volesse farlo come limpido esercizio di coerenza, io vengo ad assistere mentre lo scrive, pago pure il biglietto :-PPP <br />Per chiuderla con Nenni, ricordo sommessamente che nel 1965, quando De Lorenzo fu nominato capo di stato maggiore, Moro, Saragat e Nenni avallarono la nomina andreottiana, gli ultimi due garantendo per il passato partigiano dell'ufficiale; lo dice Nenni nei suoi diari. Quindi i casi sono due: o Nenni e Saragat erano una bella coppia di fessi e se ne vantavano pure (Saragat già presidente sostenne pubblicamente Segni quando scoppiò il caso), oppure - e c'è fonte anche su questo - lo "scandalo" era mirato a colpire proprio Nenni attraverso il generale, e attraverso Nenni colpire l'avvicinamento DC-PSI. Cui sarebbe "produto" colpire in quella direzione evoca una strana coincidenza di interessi che non starò ad almanaccare; anche perché a uno Scalfari rapsodo di una nuova Jalta non ci crede manco lui, ed è tutto dire :-)<br />Stiamo ai fatti (2): torniamo all'oggettività di significato delle locuzioni --&nbsp;[[Utente:Gianfranco|g]]&nbsp;&middot;&nbsp;ℵ&nbsp;([[Discussioni utente:Gianfranco|msg]]) 13:30, 8 dic 2016 (CET)
:Sul metodo, molto in breve: io penso che, se la storiografia prevalente qualifica un evento storico in un determinato modo, a noi non sia lecito qualificarlo in un altro. L'esempio della caduta dell'ultimo governo Berlusconi, IMHO, non è calzante perché non si tratta di un fatto già storicizzato, bensì di un evento recente sul quale le fonti sono di carattere giornalistico e non storiografico. (E comunque le cronache parlano, com'è giusto, di crisi di governo e non di ''golpe''. Di ''golpe'' hanno parlato vari politici e commentatori, ma è ovvio che non si fa storia né enciclopedia coi corsivi del “Giornale”).<br>Nel merito, penso che dobbiamo riferirci alla monografia di Franzinelli, che al momento mi pare la fonte più specifica e più autorevole. Stamattina ho potuto consultare un recentissimo libro di Guido Formigoni, ''Storia d'Italia nella guerra fredda 1943-1978'', Il Mulino, ISBN 9788815266460, che (probabilmente riprendendo Franzinelli) a p. 322 qualifica il piano Solo come qualcosa di “meno di un golpe”. Prossimamente cercherò di riportare qui la citazione completa del passo di Formigoni, e più avanti mi riprometto di leggere la fonte Franzinelli e di trarne una definizione uniforme da proporre sia per questa voce sia per [[Piano Solo|l'altra]]. --[[Utente:Salvatore Talia|Salvatore Talia]] ([[Discussioni utente:Salvatore Talia|msg]]) 15:18, 8 dic 2016 (CET)
 
::Non ho molto tempo, ma ho cercato fra i testi di [[Bruno Crainz]], parlano diffusamente del Piano Solo, che tuttavia non viene definito come "colpo di stato". Crainz, (tanto per citarne uno: pp 58-59 L'Italia repubblicana
Giunti Editore, 2000) riporta anche i risultati delle commissioni parlamentari, che nel solito refrain italiano si dividono in conclusioni della maggioranza e conclusioni della minoranza, maggioranza: "non esistono prove ne indizi ne di un vero e proprio tentativo di colpo di stato, ne che le predisposizioni militari fossero finalizzate alla realizzazione di una specifica ipotesi politica, esse, pur inammissibili erano concepite solo come misure difensive da attuarsi solo nel caso di una emergenza speciale e la loro responsabilità era, secondo la maggioranza, solo di De Lorenzo. Secondo la relazione di minoranza, presentata da Umberto Terracini, Carlo Galante Garrone e altri, le misure predisposte da De Lorenzo erano invece volte ad alterare gli equilibri espressi dagli elettori e a preparare le condizioni o sostenere soluzioni di svolta destar dell'asse politico).--[[Utente:Bramfab|<span style="color:green;">Bramfab</span>]]<small><span style="color:blue;"> <b>[[Discussioni utente:Bramfab|Discorriamo]]</b></span></small> 21:57, 8 dic 2016 (CET)
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