Don Abbondio: differenze tra le versioni

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==Analisi==
 
[[File:I promessi sposi-026.jpg|thumb|upright=1.2|Ritratto di Don Abbondio, dall'edizione Quarantana de ''I promessi sposi'']]
[[File:Cardinale&DonAbbondio.jpg|thumb|upright=1.2|Don Abbondio e il Cardinal [[Federico Borromeo]]]]
Don Abbondio è un personaggio del romanzo ''I Promessi Sposi'' di Alessandro Manzoni: è il curato incaricato di sposare Renzo e Lucia, ma durante la sua consueta passeggiata incontra due Bravi, sgherri di Don Rodrigo, che gli intimano di non celebrare il matrimonio. È un uomo codardo, pigro e schivo, che si sottrae davanti alle difficoltà e agli ostacoli che incontra. Il prete in un primo momento cerca di giustificarsi, allontanando da sé la responsabilità di tale scelta, tanto più che non ne ricaverà nessun guadagno, ma alla fine accondiscende alla volontà dei bravi.
 
Da quanto detto finora è evidente che Don Abbondio è una figura remissiva e vittima del tempo in cui vive: infatti è costretto a sottostare alle prepotenze dei signorotti locali. Il narratore ci informa che era di condizione non nobile e totalmente mancante di coraggio: esemplare è l'immagine del vaso di terracotta costretto a viaggiare tra vasi di ferro. Inoltre non aveva una reale vocazione, ma fu spinto dai propri genitori alla scelta sacerdotale per appartenere ad una classe sociale rispettabile e protetta, in grado di offrire anche una parziale sicurezza economica.