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In [[Francia]] ha preso il nome di ''journalisme scientifique'' (giornalismo scientifico) dal momento che è un giornalismo che vuole trattare la notizia in maniera scientifica<ref>Rémy Rieffel, giornate internazionali del Giornalismo di Precisione, inchieste con banche dati, Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università Complutense di Madrid, Commissione Fulbright XXXV anniversario di Spagna</ref>.
 
In [[Italia]] c'è confusione sul termine. Si è usato inizialmente "giornalismo di precisione" con cui erano tradotte le pubblicazioni che da oltreoceano giungevano su questa metodologia giornalistica<ref>Maxwell Mc Combs, Robert Stevenson, Donald Shaw, ''Il Giornalismo di precisione'', in «[[Problemi dell'Informazione]]», anno VIII n.1 (1983).</ref>. Ma alcuni giornalisti italiani più interessati agli strumenti pratici che alla teoria, hanno usato il termine ''computer-assisted reporting'', esattamente come negli Stati Uniti<ref>Sofia Basso, «[[Left Avvenimentiavvenimenti]]»; Leonida Reitano, Presidente dell'Istituto Giornalismo Investigativo; Andrea Cairoli, «Current»</ref>.
 
Nel [[2006]] è stato tradotto in italiano il testo di Philip Meyer ''Precision Journalism'' dalla [[Armando Editore]]. L'autore che ha curato la pubblicazione, Massimo Baldini, ha scelto il termine francese e ha tradotto col titolo di "giornalismo e metodo scientifico" relegando "giornalismo di precisione" come sottotitolo.
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La seconda inchiesta che consacrò il giornalismo di precisione come nuovo modo di fare inchiesta fu "What Went Wrong" (“Cosa è andato storto”)<ref>[http://www.flickr.com/photos/juggernautco/2844893922/ What Went Wrong, Miami Herald, 1992]</ref> di Stephen Doig per il ''[[Miami Herald]]'' sui danni causati dall'[[uragano Andrew]] che colpì [[Miami]] nel [[1992]]<ref>[http://www.pulitzer.org/awards/1993 Premio Pulitzer in "Public Service" nel 1993]: Stephen Doig del Miami Herald per l'inchiesta sull'uragano Andrew dal titolo "[http://www.flickr.com/photos/juggernautco/2844893922/in/set-72157607210036175/ What Went Wrong]"</ref>. Doig ha dimostrato che più della forza dell'uragano, a distruggere i tetti della città era stata la corruzione nell'edilizia, che il giornalista aveva sottoposto ad una rigorosa verifica quantitativa. Egli verificò che "Andrew" aveva portato via metà del tetto della sua casa nonostante fosse relativamente nuova. La verifica di Doig implicò la fusione di quattro [[base dati|basi di dati]]: i rapporti su 50.000 accertamenti, effettuati dalla contea, dei danni provocati dall'uragano; il ruolo delle imposte patrimoniali del 1992, con informazioni dettagliate sul tipo di abitazione, sul suo valore, e sull'anno di costruzione; il catasto della contea, con informazioni sul tipo di costruzione e sui materiali usati per ciascun edificio; infine la base di dati della contea riguardanti le aree edificabili (''Building and Zoning database''), con oltre 7 milioni di certificati di licenze edilizie e di ispezioni negli anni precedenti. Il "Miami Herald" pubblicò una mappa e un grafico che elencava le 420 suddivisioni, mettendo a confronto la percentuale di case ritenute inagibili con l'anno medio di costruzione. Un diagramma riassuntivo includeva la velocità del vento e mostrava che nelle aree con venti più lievi, da 130 a 200 km all'ora, la case costruite dopo il 1979, cioè quelle più nuove, avevano una probabilità tre volte maggiore di rimanere inagibili rispetto a quelle costruite prima. Doig dimostrò così che la corruzione che si era creata nell'edilizia urbana e che aveva anche modificato a proprio favore i regolamenti edilizi, aveva nel tempo consentito di costruire case sempre meno sicure, che potevano facilmente essere distrutte da un disastro naturale. Dopo l'evento dell'uragano Andrew, Doig non andò semplicemente sul posto a verificare che le case più nuove si trovavano in situazioni peggiori di quelle costruite parecchi anni prima, scrivendo semplicemente ciò che aveva visto sul giornale, bensì fece un passo successivo: dall'interno della sua redazione si procurò tutti i database che gli servivano per confrontare i dati al fine di dimostrare la sua tesi. Il modo di procedere di Doig è diventato l'esempio del tipo di servizio pubblico che offre il giornalismo di precisione<ref>[http://www.unc.edu/~pmeyer/carstat/ Corso di Philip Meyer e Stephen Doig sugli strumenti statistici di supporto per il cronista].</ref> e per questo gli è stato assegnano nel 1994 il premio Pulitzer per giornalismo di servizio pubblico<ref>[http://www.pulitzer.org/awards/1993 Premio Pulitzer in "Public Service" 1993: "What Went Wrong" del Miami Herald, Stephen Doig]</ref>.
 
Tra le aree tematiche dove ha avuto un ruolo decisivo il giornalismo di precisione negli Stati Uniti si annoverano i finanziamenti agli uomini politici (ed ai partiti in genere) e la spesa sanitaria. Entrambe le informazioni sono libere e accessibili al pubblico per la legislazione americana. IlNel 1990 il giornalista Dwight Morris affrontò entrambe queste inchieste negli anni novanta per il [[Los Angeles Time]]s, arrivando a smascherare, in entrambi i casi, più di qualche illecito (''War Chest '90'', con Sara Fritz). SuccessivamenteNel [[1995]] i giornali della Cox Newspaper, gruppo editoriale di oltre una dozzina di giornali, sotto il coordinamento di Eliot Jaspin, realizzarono la più imponente (fino a quel momento) analisi della spesa sanitaria negli Stati Uniti, elaborando al computer tutte le fatture e scontrini degli interventi svolti in America (''[[Medicare]]'s Million-Dollar Doctor Bill'').
 
Nel 2003 il giornalista britannico Stephen Grey raccolse in una banca dati tutti i voli privati e di linea che aveva recuperato. Riuscì ad estrarre una dozzina di voli, che riuscì a collegare alle attività della [[CIA]] di sequestro, tortura e deportazione aalla [[GuantanamoBase navale di Guantánamo]] di presunti terroristi ([http://www.pbs.org/frontlineworld/stories/rendition701/ ''Extraordinary rendition'', o voli fantasma]).
 
In anni recenti altre inchieste che hanno vinto il premio Pulitzer sono state "Dangerous train crossings" del [[New York Times]], nel 2005 in National Reporting, e "Option Scorecard" del Wall Street Journal, sulle [[Stock option]]s retrodatate dei dirigenti aziendali USA (Premio Pulitzder in giornalismo di servizio pubblico 2007).
 
In tempi più recenti possiamo annoverare il reportage sugli abusi immobiliari in [[Florida]] del ''[[Sarasota Herald Tribune]]'', arrivato secondo nel [[2010]] al Pulitzer per giornalismo investigativo<ref>2009, Flip Investigation, Sarasota Herald-Tribune, di Michael Braga, Chris Davis e Matthew Doig ([http://www.pulitzer.org/citation/2010-Investigative-Reporting pagina del Premio Pulitzer])</ref>.
Altre importanti inchieste di giornalismo di precisione c'èsono: l'analisi dell'immigrazione e dell'economia della [[California]] fatta da Ron Campbell sul The sull'«Orange Country Register» nel 2010 (la California si fonda sul lavoro degli immigrati); l'analisi del porto d'armi in Virginia e il loro uso realizzata dal Washington Post e quella sull'educazione e la valutazione degli insegnanti della California del Los Angeles Times.
 
Nel 2010, in seguito a diversi casi di tragedie causate da persone e ragazzi con problemi mentali, che però riuscivano ad entrare in possesso di armi e con queste a compiere stragi, sfociati nel caso più eclatente dell'attentato a Tucson in Arizona al deputato democratico Gifford, il Washington Post ha realizzato una grande inchiesta dal titolo "Police Shooting", sulle illegalità e conseguenze del porto d'armi in America, concentrandosi sulla Virginia e la sua legislazione. Analizzando e incrociando diversi database, il gruppo di giornalisti ha studiato la liberalizzazione del porto d'armi nello Stato della Virginia e l'uso delle pistole. Un lungo reportage sul giornale cartaceo, in cinque puntate, integrato con i video e le fotografie su iPad e il sito del giornale.