Data journalism: differenze tra le versioni

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==Premessa sull'uso dei termini==
 
===Differenza tra giornalismo di precisione e data journalism (Stati Uniti)===
Nel mondo anglosassone, con il termine ''data journalism'' ci si riferisce sia ai tipi di inchieste giornalistiche che sono portati avanti con il rigore del metodo scientifico, sia a quelle che semplicemente richiedono un computer per accedere a grandi quantità di dati e il suo potere di calcolo per selezionare e poi confrontare le informazioni d'interesse.
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Nel [[2010]], in occasione della prima conferenza italiana sul tema, al [[Festival internazionale del giornalismo]] di Perugia, Philip Meyer, Stephen Doig, José Luis Dader, Ilvo Diamanti, Mario Tedeschini Lalli e Giorgio Meletti, si è deciso di usare il nome di "giornalismo di precisione", più interessante e meno cacofonico rispetto alle rispettive traduzioni in italiano di ''computer-assisted reporting'' e ''database journalism'', mentre il termine "giornalismo scientifico", chiaro in francese, in italiano induce confusione con il giornalismo che si occupa di scienze e scoperte scientifiche<ref>Conversazioni con gli autori del Panel durante il Festival del Giornalismo di Perugia 2010, termine confermato nel 2011</ref>. Ora si è diffuso sempre più il termine ''data journalism'', confermato anche dal fatto che il [http://www.festivaldelgiornalismo.com/ Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia] ha ormai da anni una sezione con questo nome.
 
== Evoluzione storica del giornalismo realizzato con l'ausiliole [[Base di dati|basi deldi computerdati]] ==
===Stati Uniti===
{{citazione|Il Giornalismo di precisione è l'uso del computer […] e dei metodi delle scienze sociali […] per acquisire e analizzare informazioni [...] per raccontare fatti che altrimenti sarebbe difficile o impossibile|[[Stephen Doig]]}}
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I primi esempi di inchieste di giornalismo di precisione risalgono alla fine degli [[anni 1960|anni sessanta]]. Nel [[1968]] uno staff di giornalisti del ''[[Detroit Free Press]]'', tra cui lo stesso Meyer, vince il [[premio Pulitzer]] in giornalismo locale e ''breaking news'' realizzando un'inchiesta sulle cause delle rivolte dei neri di Detroit del [[1967]]<ref>[http://books.google.com/books?id=63nvmt4HqTEC&pg=PA176&lpg=PA176&dq=The+People+beyond+12th+Street;+A+Survey+of+Attitudes+of+Detroit+Negroes+after+Riot+of+1967&source=bl&ots=VntnPZecKe&sig=8rDVlSoUH5YhWqy-yUQhrf9E44I&hl=it&ei=tEVhTbrAPIr5sgbw6aG2CA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3&ved=0CCYQ6AEwAg#v=onepage&q=The%20People%20beyond%2012th%20Street%3B%20A%20Survey%20of%20Attitudes%20of%20Detroit%20Negroes%20after%20Riot%20of%201967&f=false "The People beyond 12th Street; A Survey of Attitudes of Detroit Negroes after Riot of 1967]", Detroit Free Press</ref>. Per verificare l'opinione prevalente, secondo cui la rivolta razziale coinvolgeva le persone più frustrate e disperate, il giornale confrontò i rivoltosi con i non rivoltosi, attraverso una ricerca analitica. Fu dimostrato che la gente di colore con un'istruzione universitaria aveva la ''stessa'' possibilità di scendere in piazza di quelli meno istruiti. Tale reportage è stato uno dei primi servizi in cui il giornalista si è fatto sondaggista per capire le cause di un fatto, tra l'altro realizzando tale approfondimento in tempi ristretti<ref>[http://www.pulitzer.org/awards/1968 Premio Pulitzer in "Local General or Spot News Reporting" nel 1968] allo staff del ''Detroit Free Press'' per la copertura delle rivolte di Detroit del 1967, descritta a pagina 30 e 31 del libro di Philip Meyer "[http://books.google.com/books?id=fTvJ2hpCjM0C&pg=PA30&dq=giornalismo+e+metodo+scientifico&hl=it&ei=zghhTaGuEcjLtAaanKy1CA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CDIQ6AEwAA#v=twopage&q&f=false Giornalismo e metodo scientifico: ovvero il Giornalismo di Precisione]"</ref>.
 
Il Giornalismo di precisione raggiunse la consacrazione come tipologia autonoma di inchiesta con due importanti reportage, entrambi vincitori del Premio Pulitzer. Il primo fu "Il colore dei soldi"<ref>[http://powerreporting.com/color/ The Color of Money, The Atlanta Journal and Constitutional, 1988]</ref> di [[Bill Dedman]] per "[[«The Atlanta Journal and Constitution]]"» sui mutui per la gente di colore di Atlanta, capitale della Georgia (Premio Pulitzer 1989)<ref>[http://www.pulitzer.org/awards/1989 Premio Pulitzer in "Investigative reporting" nel 1989]: Bill Dedman con ''«The Atlanta Journal and Constitution''» per l'inchiesta sui mutui alle persone di colore di Atlanta dal titolo ''[http://powerreporting.com/color/ Il colore dei soldi]''</ref>. Più delle importanti rivelazioni sulle banche e gli istituti di risparmio e prestito di Atlanta, che preferivano fare prestiti ai poveri indigenti bianchi, più che ai neri dei quartieri della middle-class, l'attenzione del pubblico fu calamitata dall'ampio uso di tavole, disegni e carte geografiche che mostravano le percentuali e le differenze dei prestiti dati a bianchi e neri a seconda della zona della città. Per i cronisti che al tempo ancora guardavano con diffidenza ai computer e li usavano il meno possibile, Bill Dedman con il suo reportage è stato un antesignano.
 
La seconda inchiesta che consacrò il giornalismo di precisione come nuovo modo di fare inchiesta fu "What Went Wrong" (“Cosa è andato storto”)<ref>[http://www.flickr.com/photos/juggernautco/2844893922/ What Went Wrong, Miami Herald, 1992]</ref> di Stephen Doig per il ''[[Miami Herald]]'' sui danni causati dall'[[uragano Andrew]] che colpì [[Miami]] nel [[1992]]<ref>[http://www.pulitzer.org/awards/1993 Premio Pulitzer in "Public Service" nel 1993]: Stephen Doig del Miami Herald per l'inchiesta sull'uragano Andrew dal titolo "[http://www.flickr.com/photos/juggernautco/2844893922/in/set-72157607210036175/ What Went Wrong]"</ref>. Doig ha dimostrato che più della forza dell'uragano, a distruggere i tetti della città era stata la corruzione nell'edilizia, che il giornalista aveva sottoposto ad una rigorosa verifica quantitativa. Egli verificò che "Andrew" aveva portato via metà del tetto della sua casa nonostante fosse relativamente nuova. La verifica di Doig implicò la fusione di quattro [[base dati|basi di dati]]: i rapporti su 50.000 accertamenti, effettuati dalla contea, dei danni provocati dall'uragano; il ruolo delle imposte patrimoniali del 1992, con informazioni dettagliate sul tipo di abitazione, sul suo valore, e sull'anno di costruzione; il catasto della contea, con informazioni sul tipo di costruzione e sui materiali usati per ciascun edificio; infine la base di dati della contea riguardanti le aree edificabili (''Building and Zoning database''), con oltre 7 milioni di certificati di licenze edilizie e di ispezioni negli anni precedenti. Il "Miami Herald" pubblicò una mappa e un grafico che elencava le 420 suddivisioni, mettendo a confronto la percentuale di case ritenute inagibili con l'anno medio di costruzione. Un diagramma riassuntivo includeva la velocità del vento e mostrava che nelle aree con venti più lievi, da 130 a 200 km all'ora, la case costruite dopo il 1979, cioè quelle più nuove, avevano una probabilità tre volte maggiore di rimanere inagibili rispetto a quelle costruite prima. Doig dimostrò così che la corruzione che si era creata nell'edilizia urbana e che aveva anche modificato a proprio favore i regolamenti edilizi, aveva nel tempo consentito di costruire case sempre meno sicure, che potevano facilmente essere distrutte da un disastro naturale. Dopo l'evento dell'uragano Andrew, Doig non andò semplicemente sul posto a verificare che le case più nuove si trovavano in situazioni peggiori di quelle costruite parecchi anni prima, scrivendo semplicemente ciò che aveva visto sul giornale, bensì fece un passo successivo: dall'interno della sua redazione si procurò tutti i database che gli servivano per confrontare i dati al fine di dimostrare la sua tesi. Il modo di procedere di Doig è diventato l'esempio del tipo di servizio pubblico che offre il giornalismo di precisione<ref>[http://www.unc.edu/~pmeyer/carstat/ Corso di Philip Meyer e Stephen Doig sugli strumenti statistici di supporto per il cronista].</ref> e per questo gli è stato assegnano nel 1994 il premio Pulitzer per giornalismo di servizio pubblico<ref>[http://www.pulitzer.org/awards/1993 Premio Pulitzer in "Public Service" 1993: "What Went Wrong" del Miami Herald, Stephen Doig]</ref>.
 
Tra le aree tematiche dove ha avuto un ruolo decisivo il giornalismodata di precisionejournalism negli Stati Uniti si annoverano i finanziamenti agli uomini politici (ed ai partiti in genere) e la spesa sanitaria. Entrambe le informazioni sono libere e accessibili al pubblico per la legislazione americana. Nel 1990 il giornalista Dwight Morris affrontò entrambe queste inchieste per il «[[Los Angeles Time]]s», arrivando a smascherare, in entrambi i casi, più di qualche illecito (''War Chest '90'', con Sara Fritz). Nel [[1995]] i giornali della Cox Newspaper, gruppo editoriale di oltre una dozzina di giornali, sotto il coordinamento di Eliot Jaspin, realizzarono la più imponente (fino a quel momento) analisi della spesa sanitaria negli Stati Uniti, elaborando al computer tutte le fatture e scontrini degli interventi svolti in America (''[[Medicare]]'s Million-Dollar Doctor Bill'').
 
Nel 2003 il giornalista [[Britannici|britannico]] Stephen Grey raccolse in una banca dati tutti i voli privati e di linea che aveva recuperato. Riuscì ad estrarre una dozzina di voli, che riuscì a collegare alle attività della [[CIA]] di sequestro, tortura e deportazione alla [[Base navale di Guantánamo]] di presunti terroristi ([http://www.pbs.org/frontlineworld/stories/rendition701/ ''Extraordinary rendition'', o voli fantasma]).
 
In anni recenti altre inchieste che hanno vinto il premio Pulitzer sono state "''Dangerous train crossings"'' del «[[New York Times]]», nel 2005 in(settore NationalGiornalismo Reportingnazionale), e "''Option Scorecard"'' del «[[Wall Street Journal]]», sulle [[Stockstock option]]s retrodatate dei dirigenti aziendali USAstatunitensi (Premiosettore Pulitzder in giornalismoGiornalismo di servizio pubblico, 2007).
 
In tempi più recenti possiamo annoverare il reportage sugli abusi immobiliari in [[Florida]] del ''[[«Sarasota Herald Tribune]]''», arrivato secondo nel [[2010]] al Pulitzer per giornalismoGiornalismo investigativo<ref>2009, Flip Investigation, Sarasota Herald-Tribune, di Michael Braga, Chris Davis e Matthew Doig ([http://www.pulitzer.org/citation/2010-Investigative-Reporting pagina del Premio Pulitzer])</ref>.
Altre importanti inchieste di giornalismodata di precisionejournalism sono: l'analisi dell'immigrazione e dell'economia della [[California]] fattapubblicata da Ron Campbell sull'«Orange Country Register» nel 2010 (la California si fonda sul lavoro degli immigrati); l'analisi del porto d'armi in Virginia e il loro uso realizzata dal Washington Post e quella sull'educazione e la valutazione degli insegnanti della California del «Los Angeles TimesTime».
 
NelSempre nel 2010, insi seguito averificarono diversi casi di tragediecronaca causatenera dadi personecui esi ragazziresero conprotagoniste problemipersone mentaliche, chepur peròavendo riuscivanoproblemi mentali, aderano entrareentrate in possesso di armi e con queste a compiere stragi,. sfociati nelIl caso più eclatenteeclatante dellfu l'attentato a [[Tucson]] in (Arizona) al deputato democratico Gifford,. ilIl «[[Washington Post]]» ha realizzatorealizzò una grande inchiesta, dal titolo "''Police Shooting"'', sulle illegalità e le conseguenze del porto d'armi innegli Stati AmericaUniti, concentrandosi sulla [[Virginia]] e la sua legislazione. Analizzando e incrociando diversi database, il gruppo di giornalisti ha studiato la correlazione tra la liberalizzazione del porto d'armi nello Stato della Virginiacosta orientale e l'uso delle pistole. UnNe derivò un lungo reportage sul giornale cartaceo, in cinque puntate, integrato con i video e le fotografie sudisponibili iPad e ilsul sito web del giornale e su iPad.
 
Il 2010, infine, è stato anche l'anno del Censimento negli Stati Uniti; questo ha permesso ai giornalisti di utilizzare dati aggiornati per nuove inchieste per grandigiornali esia giornalinazionali che locali susui dati completi della popolazione americanastatunitense.
 
====Formazione negli Stati Uniti====