Abarth 1500 Biposto Bertone: differenze tra le versioni

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==Contesto==
Dopo l'apertura di una propria azienda automobilistica, Carlo Abarth decise di pubblicizzare il nuovo marchio esponendo un esemplare che colpisse l'attenzione presso il salone automobilistico che si sarebbe tenuto a [[Torino]] nel 1952. Per la creazione di questa vettura, denominata 1500, Abarth si sarebbe avvalso della collaborazione del designer Bertone, il quale la realizzò ispirandosi ai moderni [[Aereo a reazione|jet]].
 
La vettura venne acquistata durante il salone da Bill Graves e Edward Macauley, entrambi appartenenti all'industria [[Packard]]. Nel 1953 venne venduta al giornalista Dick Smith, il quale la utilizzò fino al 1970 prima di depositarla in garage. Nel 2003 la vettura è stata venduta all'asta e restaurata.
 
==Tecnica==
La vettura era interamente basata su meccanica [[FIAT|Fiat]]. Il propulsore derivato da una [[Fiat 1400]] e potenziato con un kit di elaborazione Abarth, il quale incrementò la [[Potenza (fisica)|potenza]] da 44 a 75 cv[[Cavallo vapore|CV]]. Il motore era gestito da un [[Cambio (meccanica)|cambio]] manuale a quattro rapporti.
 
La parte anteriore della [[Carrozzeria (meccanica)|carrozzeria]] presentava tre estremità su cui erano presenti altrettanti fari, mentre tra di essi erano presenti 2 distinte prese d'aria. L'intero corpo vettura è stato reso [[Aerodinamica|aerodinamico]] per migliorare la prestazione generale.<ref>{{cita web|url=http://www.ultimatecarpage.com/car/4612/Abarth-1500-Bertone-Biposto.html|titolo=Abarth 1500 Biposto Bertone|accesso=29 agosto 2013}}</ref>
 
==Note==