Palazzo Cecchini: differenze tra le versioni

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[[File:Madonna col Bambino in gloria 1.jpg | miniatura | Madonna col bambino in gloria, Baldassar D'Anna, porticato di Palazzo Cecchini ]]
 
Il Palazzo Cecchini è interposto tra il Santuario della Madonna delle Grazie, piccolo gioiello barocco costruito nel luogo d’apparizione della Madonna a Cordovado nel 1603, ed il [[Palazzo Mainardi]], antico noviziato del convento ed attuale proprietà diocesana utilizzata come oratorio.<ref>Bigattin D., Cordovado: itinerari tra storia, arte paesaggio, Circolo Culturale Gino Bozza</ref> L’intero complesso architettonico, inserito in un suggestivo scenario immerso nel verde della natura, è stato oggetto di numerosi interventi di restauro, che hanno consentito un recupero accurato e funzionale degli edifici, cui è stata riassegnata una funzione culturale e turistica per la comunità locale. La facciata [[Architettura medievale|medievaleggiante]] di Palazzo Cecchini ha di recente subito un ulteriore restauro, volto in particolare alla conservazione degli intonaci e del manto della copertura. All'interno di Palazzo Cecchini e di Palazzo Mainardi è ubicato il Parco dei Domenicani, che si caratterizza per i grandi alberi: una bisecolare [[Sophora|sophora pendula]], due [[Sophora|sophora japonica]] situate nel parco Cecchini ed un [[Celtis australis|bagolaro celtis australis]], caratterizzante Parco Mainardi.<ref>Bigattin D., Santuario Beata Vergine delle Grazie, Cordovado, Circolo Culturale Gino Bozza, 2014, p. 42</ref><ref>Bigattin D., Cordovado: itinerari tra storia, arte paesaggio, Circolo Culturale Gino Bozza</ref> Di fronte all'entrata di Palazzo Cecchini è situato il piazzale della Madonna, che si contraddistingue per una raffigurazione in pietra del gioco antico del [[Campana (gioco)|campanon]], inserita su progetto dell'architetto [[Maio Liut]] tra il 1992 ed il 1993.<ref>Bigattin D., Santuario Beata Vergine delle Grazie, Cordovado, Circolo Culturale Gino Bozza, 2014, p. 44</ref> L'intervento, realizzato con pietre locali rustiche, quali il Giglio del Cugnan, il Rosso della Secca e la pietra di Torreano, venne premiato ottenendo il primo posto per l'arredo urbano al Concorso internazionale [[Marble Architectural Award]] di Carrara nel 1994. Di fronte all'ala destra di Palazzo Mainardi, invece, è presente una fontanella, progetto dell'architetto [[Paolo De Rocco]], risalente al 1922, quando la sua funzione era l'approvvigionamento idrico delle famiglie cordovadesi. Il complesso ed il piazzale della Madonna, in particolare, sono stati fonte d'ispirazione letteraria per lo scrittore garibaldino [[Ippolito Nievo]] (1831-1861) ne "[[Le confessioni d'un italiano|Confessioni di un italiano]]" (1867).<ref>Bigattin D., Santuario Beata Vergine delle Grazie, Cordovado, Circolo Culturale Gino Bozza, 2014, p. 42</ref> Il ricordo di questi luoghi appare nel delirio dell'agonia dal Cordovadese Bruto Provedoni: "...il colonnello Giorgi e il caporale Provedoni Bruto, feriti sul ponte da una bomba, erano stati trasportati allo Spedale militare, donde per la gravità della ferita era impossibile traslocarli. Accorsi più morto che vivo, li trovai giacere su due lettucci l'uno accanto all'altro, e parlavano dei loro anni giovanili...come due amici in procinto di addormentarsi...-La è curiosa!-bisbigliava Alessandro-mi par d'essere nel Brasile!.-E a me a Cordovado sul piazzale della Madonna!- rispose Bruto."<ref>Bigattin D., Santuario Beata Vergine delle Grazie, Cordovado, Circolo Culturale Gino Bozza, 2014, p. 43</ref> 
 
Nel Porticato esterno sono di notevole interesse due affreschi: L''a Madonna con bambino in gloria di'' [[Baldassar d'Anna]] e ''San Nicolò'', di anonimo friulano del XVVIII secolo <ref>Begotti P.C., Il convento domenicano di Cordovado: memorie e documenti, Cordovado, Circolo Culturale "Gino Bozza", 1998, pp. 56,57</ref>.