Marxismo: differenze tra le versioni
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Il valore di scambio è fondamentale nell'analisi del capitalismo, poiché dipende dal lavoro sociale in esso oggettivato, che risulta anch'esso sdoppiato come la merce: il lavoro si presenta infatti come azione concreta, ma dal punto di vista del valore di scambio quel che conta è il lavoro astratto, ovvero il tempo di lavoro astrattamente e mediamente necessario a produrre la merce. In tal modo il lavoro astratto è spogliato d'ogni caratteristica qualitativa e s'identifica unicamente come tempo di lavoro. Il valore della merce è dato dalla quantità di lavoro medio sociale necessaria per produrla.
Visto da questa prospettiva lo stesso processo di produzione si sdoppia, in quanto è insieme processo di lavorazione per produrre merci, e processo di valorizzazione attraverso cui il capitale si accresce. È questa duplicità una caratteristica insita della società capitalista, quindi non è universale. La borghesia unifica come una cosa sola questi due processi dichiarandone la loro universalità, mentre "il capitale non è una cosa, ma un rapporto sociale fra persone mediato da cose". Ciò significa che il capitale presuppone e crea una situazione in cui il nesso sociale fra gli individui si realizza attraverso il mercato e in cui i mezzi di produzione sono di proprietà di una singola classe, mentre la classe antagonista è in possesso solamente della propria forza lavoro<ref>Per Barbara Grandi, ''Quanto serve il sindacato'', [[Mondoperaio]], n. 12/2016, p. 16, "
Nel capitalismo il rapporto tra lavorazione e valorizzazione è di subordinazione della prima alla seconda e la funzione del lavoro concreto è di valorizzare il capitale, cioè "lavoro cristallizzato": "Non è l'operaio che utilizza i mezzi di produzione, ma sono i mezzi di produzione che utilizzano l'operaio". Nel capitalismo domina l'alienazione, il feticismo delle merci che appaiono alla coscienza come cose di per sé valorizzate. Ma alla coscienza sono nascosti i processi e i rapporti sociali della valorizzazione (cioè, lo sfruttamento della forza-lavoro). Avviene perciò una personificazione della cosa e una reificazione della persona.
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