Enigma della camera chiusa: differenze tra le versioni
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Nonostante il genere mistero o investigativo non sia stato stabilito fino al [[XIX secolo]], ci sono autorevoli predecessori in alcuni scritti antichi. Il primo esempio di ''enigma della camera chiusa'' è comunemente ritenuto il [[racconto]] di [[Edgar Allan Poe]] ''[[I delitti della Rue Morgue]]'' ([[1841]])<ref name="Camera" />, anche se, cronologicamente, questo titolo andrebbe attribuito al racconto ''Passage in the Secret History of an Irish Countess'' ([[1839]]), di [[Joseph Sheridan Le Fanu]], poi ampliato dall'autore nel romanzo ''[[Lo zio Silas|Uncle Silas]]'' ([[1851]]).
Sull'ingegnoso tema, negli anni, si sono cimentati numerosi scrittori: in particolare [[Gilbert Keith Chesterton]], [[S. S. Van Dine]] ([[pseudonimo]] di Willard Huntington Wright), [[Edgar Wallace]] (''L'enigma dello spillo''), [[Ellery Queen]], [[John Dickson Carr]], [[Charles Daly King]], [[Clayton Rawson]], [[Anthony Berkeley Cox|Anthony Berkeley]] (''[[Delitto a porte chiuse]]''), [[Agatha Christie]] (''[[Dieci piccoli indiani]]''), [[Hake Talbot]] (autore del formidabile
Il primo romanzo centrato sul mistero della camera chiusa (a parte il già citato ''Uncle Silas'', nel quale comunque esso rappresenta un aspetto marginale) è considerato ''[[Il grande mistero di Bow]]'' ([[1892]]), di [[Israel Zangwill]]. Paradossalmente, malgrado l'apparente difficoltà di creare un meccanismo che sia allo stesso tempo verosimile e convincente, la bibliografia della camera chiusa è sterminata: il volume ''Locked Room Murders and Other Impossible Crimes: A Comprehensive Bibliography'', compilato dallo studioso Robert Adey, raccoglie oltre 2000 tra romanzi e racconti che hanno affrontato il genere, molti dei quali con risultati straordinari.
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