Tina Modotti: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
=== Infanzia ===
Tina Modotti nacque ad [[Udine]], nel Borgo Pracchiuso, il 17 agosto del [[1896]] da una famiglia operaia, aderente al [[socialismo]] di fine Ottocento. Il padre, Giuseppe Modotti, era un meccanico e carpentiere, mentre la madre, Assunta Mondini, una cucitrice.
 
Tina ha solo due anni quando la sua famiglia, per ragioni economiche, si trova costretta ad emigrare in [[Austria]]. Nel [[1905]], ritornano ad Udine, dove Tina frequenta con profitto le prime classi della scuola elementare. A dodici anni lavora come operaia in una filanda per contribuire al mantenimento della numerosa famiglia (sei fratelli). Lo zio paterno Pietro Modotti ha uno studio fotografico <ref>http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/tina-modotti/</ref> e qui Tina apprende, frequentandolo, le sue prime nozioni di fotografia.
 
=== L'emigrazione in America ===
Nel giugno del [[1913]] lasciò l'[[Italia]], nonché l'impiego che ricopriva presso la "Fabbrica Premiata Velluti, Damaschi e Seterie Domenico Raiser", per raggiungere il padre, [[emigrazione|emigrato]] negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], a [[San Francisco]], dove, in breve tempo, trova lavoro presso una fabbrica tessile. In quel periodo, si dedicò anche al teatro amatoriale, recitando opere di [[D'Annunzio]], [[Goldoni]] e [[Luigi Pirandello|Pirandello]].
 
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Grazie al marito, conobbe il fotografo [[Edward Weston]] e la sua assistente [[Margrethe Mather]]. Nel giro di un anno, la Modotti divenne la sua modella preferita e, nell'ottobre del [[1921]], anche sua amante. Quello stesso anno, il marito Robo, scoperta l'infedeltà della moglie, scappò in [[Messico]], seguito a breve dalla Modotti che, però, giunse a [[Città del Messico]] troppo tardi, in quanto egli era morto da ormai due giorni, a causa del [[vaiolo]] (9 febbraio [[1922]]). In [[Messico]], vi ritornerà nel [[1923]], assieme a Weston ed uno dei suoi quattro figli, lasciandosi indietro il resto della sua famiglia.
 
=== L'esperienza messicana ===
[[File:Modotti HandsOfThePuppeteer MIA 8587.jpg|thumb|250 px.|Una foto realizzata dalla Modotti nel [[1929]]: "Le mani del burattinaio", [[Città del Messico]], oggi conservata al [[Minneapolis Institute of Art]] negli USA]]
Modotti e Weston entrarono rapidamente in contatto con i circoli ''[[Bohème (movimento artistico)|bohèmien]]'' della capitale, ed usarono questi nuovi legami per creare ed espandere il loro mercato dei ritratti.
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Nel dicembre del [[1929]] una sua mostra venne pubblicizzata come "''La prima mostra fotografica rivoluzionaria in Messico''": fu l'apice della sua carriera di fotografa. All'incirca un anno dopo, fu costretta a lasciare la macchina fotografica dopo l'espulsione dal [[Messico]] e, a parte poche eccezioni, non scattò più fotografie nei dodici anni che le rimanevano da vivere.
 
=== Il lavoro per il Comintern ===
Esiliata dalla sua patria adottiva, per un periodo la Modotti viaggiò in giro per l'[[Europa]] per poi stabilirsi a [[Mosca (Russia)|Mosca]], in [[Russia]], dove si unì alla polizia segreta sovietica, che la utilizzò per varie missioni in [[Francia]] ed [[Europa orientale]], probabilmente a sostegno della "Rivoluzione Mondiale" che aveva in mente. Ufficialmente dal dicembre 1930 operava per il [[Soccorso Rosso Internazionale]]. Dall'ottobre 1935 è in Spagna. Quando scoppiò la [[Guerra civile spagnola]] nel luglio [[1936]], lei e [[Vittorio Vidali]], sotto i [[Pseudonimo|nomi di battaglia]] di ''Maria'' e ''Comandante Carlos'', si unirono alle [[Brigate Internazionali]], rimanendo nella [[penisola iberica]] fino al [[1939]]. Lavorò con il celebre medico [[Canada|canadese]] [[Norman Bethune]] (che inventò le unità mobili per le trasfusioni) durante la disastrosa ritirata da [[Malaga]] nel [[1937]]. Nel [[1939]], dopo il collasso del movimento repubblicano, la Modotti lasciò la [[Spagna]] con [[Vittorio Vidali|Vidali]] per tornare in [[Messico]] sotto falso nome. Secondo alcuni storici, la fotografa fu implicata, assieme al suo amante [[Vittorio Vidali]] (alias ''Carlos Contreros''), nell'assassinio di [[Lev Trockij]].
 
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{{citazione|Tina Modotti, sorella non dormi, no, non dormi: forse il tuo cuore sente crescere la rosa di ieri, l'ultima rosa di ieri, la nuova rosa. Riposa dolcemente sorella. |traduzione}}
 
== Fotografa ==
 
Tina Modotti è una delle poche donne dell'epoca apprezzata per una capacità in un'attività in cui fino ad allora si erano contraddistinti soprattutto uomini: fotografia e fotoreportage. La sua esperienza nel campo fotografico è galoppante, dopo la frequentazione del fotografo [[Edward Weston]] da cui apprende le basi della fotografia, è la Modotti stessa a sviluppare ben presto un suo proprio stile utilizzando la fotografia «come strumento di indagine e denuncia sociale», foto esteticamente equilibrate in cui era prevalente una ideologia ben definita: «esaltazione dei simboli del lavoro, del popolo e del suo riscatto (mani di operai, manifestazioni politiche e sindacali, falce e martello,...)»<ref>{{cita web|url=http://www.comitatotinamodotti.it/tina.htm|titolo=Tina Modotti, Arte Vita Libertà|accesso=5 novembre 20111}}</ref>. Nei reportage, in quella che altri fotografi definirono "fotografia di strada" la Modotti aveva idee ben precise, infatti cercò mai effetti "speciali", a suo avviso la fotografia lungi dall'essere "artistica" doveva denunciare "senza trucchi" la realtà nuda e cruda in cui gli "effetti" e le "manipolazioni" dovevano essere banditi.
D'altronde fu la Modotti stessa a più riprese a definire il proposito che si proponeva di raggiungere con la sua fotografia come fa notare il fotografo Pino Bertelli riportando due suoi giudizi: Nel [[1926]] asserì: «''[...] Desidero fotografare ciò che vedo, sinceramente, direttamente, senza trucchi, e penso che possa essere questo il mio contributo a un mondo migliore''»<ref>{{cita web|url=http://pinobertelli.it/tina-modotti-la-fotografia-al-tempo-dellamore-3/|titolo=Tina Modotti. La fotografia al tempo dell'amore|accesso=5 novembre 20111}}</ref>. Definendo precisamente il suo punto di vista, la Modotti nel [[1929]] spiegò «''Sempre, quando le parole "arte" o "artistico" vengono applicate al mio lavoro fotografico, io mi sento in disaccordo. Questo è dovuto sicuramente al cattivo uso e abuso che viene fatto di questi termini. Mi considero una fotografa, niente di più. Se le mie foto si differenziano da ciò che viene fatto di solito in questo campo, è precisamente che io cerco di produrre non arte, ma oneste fotografie, senza distorsioni o manipolazioni. La maggior parte dei fotografi vanno ancora alla ricerca dell'effetto "artistico", imitando altri mezzi di espressione grafica. Il risultato è un prodotto ibrido che non riesce a dare al loro lavoro le caratteristiche più valide che dovrebbe avere: la qualità fotografica''»<ref>{{cita web|url=http://pinobertelli.it/tina-modotti-la-fotografia-al-tempo-dellamore-3/|titolo=Tina Modotti. La fotografia al tempo dell'amore|accesso=5 novembre 20111}}</ref>.
== Critica ==
La [[Biblioteca del Congresso]] (Library of Congress), la biblioteca nazionale degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] a [[Washington]] in una scheda di Beverly W. Brannan della ''Prints & Photographs Division'' definisce Tina Modotti come una "''riconosciuta maestra della prima fotografia del XX secolo''"<ref>{{cita web|url=https://www.loc.gov/rr/print/coll/womphotoj/modottiessay.html|titolo=Tina Modotti (1896-1942) - Introduction & Biographical Essay|accesso=1° novembre 2016}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.telegraph.co.uk/culture/photography/10104447/Tina-Modotti-An-amazing-life-in-photography.html|titolo=Tina Modotti: An amazing life in photography|accesso=5 novembre 2016}}</ref>.
 
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Nel 2013 il duo francese Catherine Vincent ha registrato un disco ''Tina'' dedicato a Tina Modotti. Canzone in francese, in italiano, spagnolo e in inglese, una poesia scritta dalla stessa Tina! Il duo ha anche realizzato un accompagnamento musicale per l'unico film che rimane del periodo in che Tina faceva l'attrice a Hollywood, "The tiger's coat" (1920) di Roy Clements, restaurato dalla Cineteca del Friuli.
 
== Filmografia ==
* ''[[The Tiger's Coat]]'', regia di [[Roy Clements]] (1920)
* ''[[Riding with Death]]'', regia di [[Jacques Jaccard]] (1921)
* ''[[I Can Explain]]'', regia di [[George D. Baker]] (1922)
 
== Mostre ==
* [[Udine]], [[2015]]-[[2016]]: ''Tina Modotti: la nuova rosa. Arte, storia, nuova umanità'' (dal 18 Ottobreottobre 2015 al 28 febbraio 2016). [[Museo di arte moderna e contemporanea]]<ref>{{cita web|url=http://www.udinecultura.it/opencms/opencms/release/ComuneUdine/cittavicina/cultura/it/musei/Cavazzini/eventi/TinaModotti/|titolo=Tina Modotti: la nuova rosa. Arte, storia, nuova umanità|accesso=31 ottobre 2016}}</ref>
* [[Verona]], [[2014]]-[[2015]]: ''Tina Modotti - Retrospettiva'' (dal 28 novembre 2014 all'otto marzo 2015). [[Centro internazionale di fotografia Scavi Scaligeri]]<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=145401|titolo=Tina Modotti - Retrospettiva|accesso=1° novembre 2016}}</ref>
* [[Torino]], [[2014]]: ''Tina Modotti - Retrospettiva'' (dal 30 aprile al 5 ottobre 2014). [[Museo civico d'arte antica]] di [[Palazzo Madama e Casaforte degli Acaja]]<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=140324|titolo=Tina Modotti - Retrospettiva|accesso=1° novembre 2016}}</ref>
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* [[Genova]], [[2013]]: ''Tina Modotti - Un nuovo sguardo'' (dal 15 marzo al 21 aprile 2013). [[Palazzo Ducale (Genova)|Palazzo Ducale]]<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=129132|titolo=Tina Modotti - Un nuovo sguardo|accesso=1° novembre 2016}}</ref>
* [[Roma]], [[2013]]: ''Tina Modotti. Fotografa'' (dal 14 marzo al 7 aprile 2013). [[Auditorium Parco della Musica]]<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=130074|titolo=Tina Modotti. Fotografa|accesso=1° novembre 2016}}</ref>
* [[Londra]], [[2013]]: ''Mexico: A Revolution in Art, 1910-1940'' (dal 6 luglio al 29 settembre 2013). [[ Royal Academy of Arts]]<ref>{{cita web|url= http://www.claridges.co.uk/london-diary-events/NewsArticle.aspx?articleId=801225291|titolo=Mexico: A Revolution in Art, 1910-1940|accesso=5 novembre 2016}}</ref>
* [[Lecce]], [[2012]]-[[2013]]: ''Tina Modotti - Fotografa E Rivoluzionaria'' (dal 21 settembre 2012 al 22 febbraio 2013). Manifatture Knos - Cineporto<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=124806|titolo=Tina Modotti - Fotografa E Rivoluzionaria|accesso=1° novembre 2016}}</ref>
* [[Buenos Aires]], [[2012]]:'' Fotógrafa y revolucionaria – Reapertura'' (dal 6 ottobre al 30 ottobre 2012). Centro Cultural Borges<ref>{{cita web|url=http://www.modotti.com/?p=391|titolo=Fotógrafa y revolucionaria – Reapertura|accesso=5 novembre 2016}}</ref>
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* [[Pordenone]] [[2011]]: ''Il fotografo fotografato. Fotografie, immagini, documenti dall’Ottocento ai nostri giorni'' (dal 28 maggio al 18 settembre 2011). Museo d'Arte Contemporanea<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=109171|titolo=Il fotografo fotografato. Fotografie, immagini, documenti dall’Ottocento ai nostri giorni|accesso=1° novembre 2016}}</ref>
* [[New York]], [[2010]]-[[2011]]:'' Pictures by Women: A History of Modern Photography'' (dal 7 maggio 2010 al 18 aprile 2011). [[Museum of Modern Art]] (MoMa)<ref>{{cita web|url=https://www.moma.org/calendar/exhibitions/1038?locale=en|titolo=Pictures by Women: A History of Modern Photography|accesso=5 novembre 2016}}</ref>
* [[Trieste]], [[2010]]: ''Masterworks'' (dal 23 settembre al 6 novembre 2010). ITIS - Galleria San Giusto<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=95552|titolo=Masterworks|accesso=5 novembre 2016}}</ref>
* [[Terni]], [[2010]]: ''Tina Modotti - Tinissima. Fotografia e Rivoluzione'' (dal 13 febbraio al 30 maggio 2010). Palazzo Primavera<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=85813|titolo=Tina Modotti - Tinissima. Fotografia e Rivoluzione|accesso=5 novembre 2016}}</ref>
* [[Cagliari]], [[2009]]-[[2010]]: ''99 click+1. Fotografie. Storie di incanti'' (dal dall'11 dicembre 2009 al 28 febbraio 2010). Il Ghetto<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=83860|titolo=99 click+1. Fotografie. Storie di incanti|accesso=5 novembre 2016}}</ref>
* [[Capodistria]], [[2009]]: ''Sguardi - La Fotografia del Novecento in Friuli e nella Venezia Giulia'' (dal 20 novembre al 20 dicembre 2009). Sedi varie<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=82445|titolo=Sguardi - La Fotografia del Novecento in Friuli e nella Venezia Giulia|accesso=5 novembre 2016}}</ref>
* [[Milano]], [[2009]]: ''Tina Modotti - Sotto il cielo del Messico'' ( dal 15 settembre al 13 novembre 2009). Galleria Photology<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=78488|titolo=Tina Modotti - Sotto il cielo del Messico|accesso=5 novembre 2016}}</ref>
* [[Lubiana]], [[2009]]: ''Sguardi - La Fotografia del Novecento in Friuli e nella Venezia Giulia'' (dal 2 giugno al 30 settembre 2009). Museo Etnografico di Lubiana<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=74135|titolo=Sguardi - La Fotografia del Novecento in Friuli e nella Venezia Giulia|accesso=6 novembre 2016}}</ref>
* [[Verbania]], [[2009]]: ''Flower power'' (dal 24 maggio al all'11 ottobre 2009). CRAA - Centro Ricerca Arte Attuale Villa Giulia<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=70281|titolo=Flower power|accesso=6 novembre 2016}}</ref>
* [[Venezia]], [[2008]]: ''Fotografie'' (19 dicembre 2008). San Marco Casa d'Aste<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=64710|titolo=Fotografie|accesso=6 novembre 2016}}</ref>
* [[San Vito al Tagliamento]], [[2008]]: ''Americana'' (dal 28 giugno al 28 settembre 2008). Chiesa di San Lorenzo<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=55534|titolo=Americana|accesso=6 novembre 2016}}</ref>
* [[Milano]], [[2006]]-[[2007]]: ''Tina Modotti - Gli anni 1923-1930'' (dal 9 dicembre 2006 al 28 gennaio 2007). Galleria Carla Sozzani<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=36425|titolo=Tina Modotti - Gli anni 1923-1930|accesso=6 novembre 2016}}</ref>
* [[Roma]], [[2006]]: ''Tina Modotti - Arte Vita Libertà'' (dal 27 aprile al 27 maggio 2006). [[ Complesso del Vittoriano]]<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=29928|titolo=Tina Modotti - Arte Vita Libertà|accesso=6 novembre 2016}}</ref>
 
== Note ==
{{references}}
 
== Bibliografia ==
=== Bibliografia in italiano ===
* Valentina Agostinis. ''Tina Modotti. Vita, arte e rivoluzione. Lettera a Edward Weston 1922-1931''. Milano, Feltrinelli, 1992.
* [[Elena Poniatowska]]. "Tinissima". Frassinelli, 1997
* [[Vittorio Vidali]]. "Tina Modotti. Ritratto di donna". Arti Grafiche Friulane, 2002
* Patricia Albers. "Vita di Tina Modotti". Milano, postmedia books, 2003.
* Christiane, Barckhausen-Canale. "Tina Modotti. Verità e leggenda". Firenze, Giunti, 1999.
* Paltrinieri Elisa. "Tina Modotti. Fotografa irregolare". Selene, 2004
* [[Pino Cacucci]]. "Tina". Feltrinelli, Milano, 2005.
* González Froilán e Cupull Adys. "Julio Antonio Mella e Tina Modotti contro il fascismo". Achab Editrice, 2005
* Letizia Argenteri. "Tina Modotti. Fra arte e rivoluzione". Milano, Franco Angeli, 2006.
* Angel de la Calle. "Modotti. Una donna del Ventesimo Secolo". 001 EDIZIONI, 2007.
* Christiane Barckhausen, Bruna Manai, ''Tina Modotti'', [[Giunti]] - Editore.
* Pino Bertelli. "Tina Modotti. Sulla fotografia sovversiva. Dalla poetica della rivolta all'etica dell'utopia" NdA Press, Rimini, 2008, ISBN 9788889035313978-88-89035-31-3.
* Stefano Strazzabosco. "Tina. Masque sobre/su Tina Modotti". Sinopia Libri, 2007. ISBN 978-88-95495-06-4
* Valeria Palumbo, "Tina Modotti" in G. Montelli e V. Palumbo "Dalla chioma di Athena. Donne oltre i confini". Odradek 2010. ISBN 978-88-96487-10-5
 
=== Bibliografia in altre lingue ===
* {{en}} {{cita libro | nome=Sarah | cognome=Lowe| titolo=Tina Modotti & Edward Weston: the Mexico years| anno=2004 | editore=Merrell Publishers| città=London |ISBN=978-18-58942-45-2}}
* {{en}} {{cita libro | nome=Patricia | cognome=Albers| titolo=Shadows, Fire, Snow: The Life of Tina Modotti| anno=2002 | editore=University of California Press| città=Los Angeles |ISBN=0-520-23514-2}}
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{{interprogetto|commons=Category:Tina Modotti}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.modotti.com/|Sito ufficiale}}
* {{cita web|http://www.comitatotinamodotti.it/|Comitato Tina Modotti}}
* {{cita web|http://www.margarethooksbooks.com/|Tina Modotti Books}}
* {{cita web|http://www.artcyclopedia.com/artists/modotti_tina.html|Le fotografie di Tina Modotti}}
* {{cita web|url=http://www.youtube.com/watch?v=etc5vgryFAw/|titolo=Canzone in friulano di Jaio Furlanâr}}
 
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