Bertholletia excelsa: differenze tra le versioni
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Nonostante la raccolta avvenga senza danneggiare gli alberi, durante l'epoca dell'estrazione migliaia di raccoglitori e le loro famiglie si trasferiscono nelle aree forestali. Molte di queste famiglie hanno come principale fonte proteica alimentare la carne di animali selvatici. Dopo l'epoca della raccolta o estrazione, molte specie di mammiferi ed uccelli si trovano in condizione critica di conservazione. È stata segnalata per esempio l'estinzione locale della scimmia ragno (''[[Ateles paniscus]]'') per l'impatto delle attività venatorie di sussistenza. La '''noce del Brasile''' non può venir in questo modo considerato un prodotto a tutti gli effetti ambientalmente sostenibile.
Infine l'aspetto sociale: raccoglitori e lavoratori degli stabilimenti di trasformazione, indigeni o meticci da generazione residenti in aree periforestali (la maggior parte dei meticci, noti come [[caboclos]] in Brasile e [[camba]] in Bolivia, risiede in queste aree dall'epoca dell'estrazione del [[caucciu]]), vengono pagati cifre molto basse e non godono di forme di assistenza sociale. Date anche le condizioni precarie dei luoghi di raccolta e lavoro, l'alta incidenza di gravi malattie tropicali, quali la [[malaria]], [[leishmaniosi]] e [[febbre gialla]], è facilmente intuibile l'impatto sulle condizioni di vita di questi lavoratori. Si tratta purtroppo del frequente paradosso di un prodotto del mercato mondiale che gode di prezzi elevati ma che produce pochi e settoriali benefici per le popolazioni locali che lo raccolgono.
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