Ritratto del donatore: differenze tra le versioni

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I ritratti dei donatori hanno una storia che continua dalla [[tarda antichità]] e il ritratto nel manoscritto del [[VI secolo]], il [[Codex Aniciae Julianae]] potrebbe riflettere una lunga tradizione classica, così come i ritratti d'autore trovati nello stesso manoscritto lasciano pensare. Un dipinto, del 528, trovato nelle [[Catacombe di Commodilla]] a [[Roma]], mostra una [[Madonna col Bambino|Vergine e il Bambino]] in trono affiancata da due santi, con Turtura, una donatrice, di fronte alla mano sinistra della santa, che tiene una mano sulla spalla della donatrice; composizioni molto simili sono state prodotte un millennio più tardi.<ref>Handbook, 67</ref> Un'altra tradizione che ha avuto un precedente precristiano erano le immagini di re o imperatori che mostravano i regnanti assieme ad una figura religiosa, di solito Cristo o la Vergine Maria negli esempi cristiani, con figure divine e reali che mostravano comunicare tra di loro in qualche modo. Anche se nessuna di queste opere è sopravvissuta, vi è la prova letteraria di ritratti dei donatori in piccole cappelle dei [[Origini del cristianesimo]primi tempi del cristianesimo]],<ref>[https://books.google.com/books?id=H-Fngn-m6-0C&pg=PA98&lpg=PA98&dq=%22donor+portrait%22&source=web&ots=bp4HescUA-&sig=1lj10erLxRS_3RUavFBFBGMVfDg&hl=en&sa=X&oi=book_result&resnum=10&ct=result#PPA97,M1 ''Early Christian Chapels in the West: Decoration, Function and Patronage''], pp. 97–99; Gillian Vallance Mackie, Gillian Mackie; University of Toronto Press, 2003, ISBN 0-8020-3504-3</ref> probabilmente continuando la tradizione dei templi pagani.
 
I pannelli di [[mosaico]] del VI secolo presenti nella [[Basilica di San Vitale (Ravenna)|Basilica di San Vitale]] a [[Ravenna]], raffiguranti l'imperatore [[Giustiniano I]] e [[Teodora (moglie di Giustiniano)|Teodora]] con i cortigiani, non sono del tipo che mostra il sovrano ricevere l'approvazione divina, ma ognuno mostra la coppia imperiale in piedi mentre si intrattiene confidevolmente con un gruppo di persone che guardano lo spettatore. La loro dimensione e composizione stabiliscono che si tratta soltanto di particolari di un'immagine molto più grande. Ancora a Ravenna, c'è un piccolo mosaico di Giustiniano, forse in origine di [[Teodorico il Grande]], nella [[Basilica di Sant'Apollinare Nuovo]]. Nel [[primo medioevo]], un gruppo di ritratti a mosaico dei Papi di [[Roma]] che avevano commissionato la costruzione o ricostruzione delle chiese che li contengono, mostrano figure in piedi che reggono i modelli della costruzione, di solito tra un gruppo di santi. A poco a poco queste tradizioni si fecero strada verso il basso della scala sociale, soprattutto nel [[manoscritto miniato]], dove sono spesso ritratti i proprietari, visto che i manoscritti erano destinati all'uso della persona che li aveva commissionati. Ad esempio, una cappella a [[Malles]] in [[Alto Adige]] ha due [[affresco|affreschi]], di prima dell'881, con figure dei donatori, una laica e l'altra con un chierico con [[tonsura]] che regge il modello di un edificio.<ref>Dodwell, 46</ref> Nei secoli successivi, vescovi, abati e altri membri del clero furono i donatori più comunemente riportati, oltre a diversi re, e sono rimasti ben visibilmente rappresentati nei periodi successivi.<ref>Roberts, 5–19 revisione della tradizione.</ref>
 
I ritratti dei donatori di nobili e ricchi uomini d'affari divennero comuni nelle commesse a partire dal [[XV secolo]], quando il [[Olio su tavola|ritratto su tavola]] iniziò ad essere commissionato da questa classe - anche se forse ci sono più ritratti dei donatori in grandi opere provenienti dalle chiese prima del 1450. Un formato olandese molto comune, dalla metà del secolo, fu un piccolo [[dittico]] con una Madonna col Bambino, di solito sulla fascia sinistra, e un "donatore" a destra - il donatore era in questi casi il proprietario, in quanto questi dipinti erano normalmente destinati ad essere mantenuti a casa del soggetto. In essi il soggetto del donatore poteva essere inserito in atteggiamento di preghiera,<ref>[http://www.nga.gov/exhibitions/2006/diptych/diptych1.shtm example from NGA WAshington]</ref> o poteva essere rappresentato in un ritratto puramente profano.<ref>[http://www.nga.gov/cgi-bin/pinfo?Object=56+0+none Example from NGA Washington]</ref> Il ''[[Dittico Wilton]]'' di [[Riccardo II d'Inghilterra]] fu un precursore di questi. In alcuni di questi dittici il ritratto del proprietario originale è stato sostituito con quello del successivo.<ref>[https://books.google.com/books?id=xT9w9uHtyWwC&pg=PA303&lpg=PA303&dq=%22donor+portrait%22&source=web&ots=X0VdBSRZBR&sig=UXiG-4YSsd-pfK2tVbS2u-_IZeA&hl=en&sa=X&oi=book_result&resnum=5&ct=result#PPA302,M1 John Oliver Hand, Catherine Metzger, Ron Spronk; ''Prayers and Portraits: Unfolding the Netherlandish Diptych''], cat no 40, (National Gallery of Art (U.S.), Koninklijk Museum voor Schone Kunsten (Belgium)), Yale University Press, 2006, ISBN 0-300-12155-5 - a diptych in the Fogg Museum Harvard</ref>