La personalità centrale del Pietismopietismo luterano è l'alsaziano [[Philipp Jacob Spener]] (1635–1705). È difficile trovare un territorio nell'Impero Germanico, con il quale egli non abbia avuto a che fare. Come manifesto del pietismo luterano si considera l'opera di Spener pubblicata nel 1675 "Pia desideria", traducibile come <nowiki>''</nowiki>utopia<nowiki>''</nowiki>, in cui in primo luogo deplorava lo stato della chiesa contemporanea e dei suoi membri, e in secondo luogo sviluppava un programma di riforme, consistente in: introduzione di incontri per migliorare la conoscenza della Bibbia, collaborazione dei <nowiki>''</nowiki>laici<nowiki>''</nowiki> nella chiesa, passaggio dalla conoscenza della fede alla vita di fede, contenimento delle polemiche confessionali, riforma degli studi teologici verso la <nowiki>''</nowiki>praxis pietatis<nowiki>''</nowiki>, cioè spostando il contenuto della predicazione dalla conoscenza della fede all'edificazione dell'uomo interiore.
Nel 1670 fu chiesto a Spener di tenere speciali incontri di edificazione, che Spener tenne nella sua canonica, e furono chiamati "Collegium pietatis" o "Exercitium pietatis". Da questi incontri nacque la pratica dell'ora di edificazione, ovvero di studio biblico, nella sua forma ancora oggi caratteristica del Pietismopietismo. Nel [[Württemberg]] e in altre aree, tali eventi sono tuttora chiamati "ore" (in tedesco, Stunden), e nel tedesco svizzero i loro partecipanti sono chiamati "Stündeler“ mentre nella lingua russa nacque nel XIX secolo il termine "штундист", "Stundist" per indicare un membro del culto. In queste conventicole il rischio di separazione era virulento. Tra le figure più importanti di questo Collegium guidato da Spener vi fu [[Johann Jacob Schütz]], che in seguito si separò dalla chiesa mettendo a rischio l'accettazione di questo aspetto della riforma all'interno della chiesa luterana.