==Biografia==
Nasce in una famiglia ricca e dotta, formata dal padre Giovanni, [[avvocato]] e proprietario terriero, e dalla madre Maria, [[poeta|poetessa]]. Il suo percorso di studi inizia nella scuola Vittorino da Feltre e prosegue nel ginnasio Meli e nel liceo Vittorio Emanuele II, dove ebbe l'occasione di conoscere [[Salvatore Spinelli]]. Dopo essersiNel [[laurea1915]]to insi [[giurisprudenza]]laurea nelin [[1915]]Giurisprudenza e innel [[filosofia]]1918 nelè [[1922]]arruolato, all'[[Universitàcon diil Palermo]]grado sidi arruolaVicecommissario, nella Polizia di Stato. Nel 1930,1922 vieneconsegue chiamatola alaurea Romain aFilosofia, farcon parteuna dellatesi divisionesullo poliziascetticismo politicadi Hume, distinguendosiispirata nellaal caccia'fenomenismo' di all'antifascistaCosmo Guastella. Nel frattempo1930, rappresentaviene lachiamato poliziaa fascistaRoma, inal diversi congressiMinistero dell'InterpolInterno, acquistando,con perincarichi nella Polizia Internazionale (la suafutura conoscenzaInterpol) dellache lingualo tedescaportano in vari paesi europei (Austria, laFrancia, fiduciaInghilterra, dellaGermania, [[Gestapo]]Danimarca, Romania) e negli U.S.A. Rappresenta la polizia politica italiana ai funerali di [[Reinhard Heydrich]],e in quell'occasione gli viene fatto visitare il campo di concentramento di [[Oranienburg]]<ref>[[Mauro Canali]], ''Le spie del regime'', Bologna, Il Mulino, 2004</ref>. Nel dopoguerra, è vicequestore di [[Trento]], [[Questore (ordinamento italiano)|questore]] di [[Bolzano]] e di [[Arezzo]] e infine vicepresidente della [[Commissione internazionale di polizia criminale]] (Interpol) con sede a [[Vienna]] e soggiorni in [[Francia]], [[Inghilterra]], [[Germania]]. Nel [[1950]] va in pensione, stabilendo la propria residenza a Roma.
Traduttore dal [[Lingua greca|greco]] e [[Lingua latina|latino]], Pizzuto è stato anche un profondo conoscitore della [[lingua inglese]], [[Lingua francese|francese]] e [[Lingua tedesca|tedesca]], da cui ha tradotto un'opera di [[Immanuel Kant|Kant]]<ref>[[Immanuel Kant]], ''Fondamenti della metafisica dei costumi'', (traduzione, introduzione e note di Antonio Pizzuto), [[Edizioni Remo Sandron|Sandron]], [[Palermo]], 1942</ref>. Si è dedicato anche alla stesura di molti [[romanzi]] e ad alcune traduzioni. Inizia la sua carriera di narratore nel [[1912]], quando pubblicò la novella ''Rosalia''. Nel [[1938]], con lo [[pseudonimo]] di ''Heis'', pubblica il suo primo romanzo, l'autobiografico, ''Sul ponte di Avignone''. La sua vera nascita come scrittore arriva solo dopo la pensione, con la stesura delle ''Memorie di un questore'' e del romanzo ''Così,'' e con le collaborazioni per ilal periodico ''Polizia Moderna'', per lail quale scrive racconti e saggi, e con la rivista filosofica ''Sophia'' dove pubblica recensioni e traduzioni. Nel [[1959]] pubblicaripubblica ''Signorina Rosina'' (già apparso, per l'editore Macchia, nel 1956) grazie all'appoggio di [[Romano Bilenchi]] e [[Mario Luzi]]. I suoi scritti, in un primo tempo di carattere più o meno marcatamente autobiografico, sono ricchi di citazioni colte e di novità lessicali e si liberano progressivamente dalle regole temporali, sintattiche e grammaticali che caratterizzano la documentazione storica. Riproduce anche il [[flusso di coscienza]], già impiegato da tanti scrittori del [[XX secolo|Novecento]]. La sua opera è stata apprezzata, tra gli altri, dal filologo e critico [[Gianfranco Contini]], al quale erafu legato da una profonda amicizia<ref>[[Gianfranco Contini]]-Antonio Pizzuto, ''Coup de foudre. Lettere (1963-1976)'', a cura di [[Gualberto Alvino]], Firenze, Polistampa, 2000.</ref>.
Nel [[2007]], a conclusione delle celebrazioni del trentesimo anniversario della scomparsa dello scrittore viene proiettato, presso il sindacato nazionale degli scrittori, il Videofilm "Antonio Pizzuto 1893-1976" di [[Nosrat Panahi Nejad]].
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