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Il 17 ottobre 1921 numerosi militanti dei partiti di sinistra organizzarono una manifestazione nel paese di [[Albuzzano]] nel corso della quale circondarono alcune case di fascisti minacciando provocatoriamente di dargli fuoco. Un fascista riuscì ad eludere la sorveglianza e raggiunto un [[telefono]] avvertì la sezione di Villanterio che inviò subito una squadra di dieci uomini tra cui Bellani. I fascisti e gli [[arditi del popolo]] vennero a contatto ma di comune accordo decisero di chiudere la questione desistendo entrambi da propositi bellicosi<ref>{{cita|Lombardi e Galazzetti|p. 290}}</ref>. Nella serata entrambe le fazioni presero parte ad una festa di paese in un locale da ballo, ma sul tardi alcuni socialisti aggredirono nuovamente i fascisti di [[Villanterio]] cercando di strappare loro i distintivi. Vistisi circondati i fascisti impugnarono le armi facendosi strada tra la folla guadagnando l'uscita. Usciti dal paese si diressero verso Sant'Angelo dove furono fatti oggetti di scariche di fucileria pertanto ritornarono in paese e tentarono la strada per [[Vigalfo]] ma giunti all'incrocio per [[Filighera]] un colpo di fucile colpì Bellani ad una gamba facendolo stramazzare a terra<ref>{{cita|Lombardi e Galazzetti|p. 290}}</ref><ref>http://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2014/11/28/news/da-bersagliere-a-camicia-nera-tracce-ritrovate-1.10399007?ref=search</ref>.
 
Il caposquadra [[Arturo Bianchi]], insieme ad Antonio Grignani, uscì allo scoperto trascinando Bellani al riparo ai margini della strada<ref>{{cita|Lombardi e Galazzetti|p. 291}}</ref>. Quando gli assalitori si dileguarono il ferito fu portato al [[Policlinico San Matteo]] di [[Pavia]] ma spirò il giorno seguente avendo riportato la recisione dell'[[arteria femorale]]<ref>{{cita|Lombardi e Galazzetti|p. 291}}</ref>.
 
Pochi giorni dopo, il 21 ottobre Bianchi costituì una nuova squadra d'azione intitolata al caduto che prese il nome di ''"Disperatissima Angelo Bellani"'' fondendo le squadre di [[Copiano]] e degli altri paesi dei dintorni<ref>{{cita|Bernini in Storia del fascismo pavese|prefazione}}</ref>.