Data journalism: differenze tra le versioni
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Questo modo di fare giornalismo prende nome solo nel [[1969]] con la prima edizione del libro di [[Philip Meyer]]: ''Precision Journalism''. Tuttavia questo filone giornalistico fin dalla sua teorizzazione nel libro ''Precision Journalism'' viene generalmente chiamato negli Stati Uniti ''computer-assisted reporting'' e in qualche caso ''database journalism'', anche se con quest'ultimo termine si tende soprattutto a porre l'attenzione sulla fase di ricerca delle notizie negli archivi:
* ''Computer-assisted reporting'' (CAR) - è entrato in uso negli [[Stati Uniti]] fin dagli anni '50 (è del 1952 un servizio dell'americana [[CBS]] sul giro di denaro che ruota intorno alle elezioni presidenziali)<ref name="COX">Melisma Cox , [http://com.miami.edu/car/cox00.pdf The development of computer-assisted reporting], paper presented to the Newspaper Division, Association for Education in Journalism and Mass Communication, Southeast Colloquium, March 17–18, 2000, University of North Carolina, Chapel Hill.</ref>. Oggi il termine si riferisce a ogni parte del processo di stesura di un articolo che
* ''Data-driven journalism'' - è quella branca, che prende tanto più piede quanto più la disponibilità di dati è presente e importante, che si basa sull'utilizzo particolare di grandissime banche dati ([[dati aperti|informazione aperta]]) e di software per la loro analisi, oltre che sull'uso di programmi ([[open source]] o creati ad hoc) per il confronto e l'[[infografica]] dei dati.
Negli Stati Uniti, ''precision journalism'', ''computer-assisted reporting'' e anche ''database journalism'', con le differenze sopra enunciate, indicano la stessa pratica giornalistica<ref>Conferenza sul Computer-assisted Reporting, organizzato dall'
===L'uso del termine negli altri Paesi===
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