Camicia Nera (cacciatorpediniere): differenze tra le versioni

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Alle 04.43 l’incrociatore ''Argonaut'' (capitano di vascello E.W.C. Langley-Cook), terza nave nella linea di fila della Forza Q (nell'ordine incrociatori ''Aurora - Sirius - Argonaut'' e ''cacciatorpediniere Quentin'' e ''Quiberon'') , aprì il fuoco contro un cacciatorpediniere, probabilmente il ''Camicia Nera'' che stava manovrando per l’attacco silurante, e che, inquadrato da diverse salve, secondo i britannici si coprì di nebbia allontanandosi. E ciò avvenne quando anche l’''Aurora'' (capitano di vascello William Gladstone ''Agnew''), la nave comando della Forza Q, lo prese a bersaglio alle 04.46, scambiandolo però per una nave mercantile.
 
In realtà il ''Camicia Nera'' (capitano di fregata Adriano Foscari), la nave scorta  più spostata verso nord nello schieramento difensivo del convoglio “Aventino”, dopo aver stretto le distanze dal nemico, che si trovava a sinistra del convoglio "Aventino" con le navi con rotta sud, lanciò una salva di tre siluri, che non arrivarono a segno su un cacciatorpediniere della Forza Q, la quale stava compiendo una lenta accostata sulla dritta. Il ''Camicia Nera'', accostando anch’esso sulla dritta per assumere una rapida rotta di allontanamento, in modo da sottrarsi alla reazione nemica, fu inquadrato da numerose salve di otto colpi ciascuna: probabilmente di uno dei due incrociatori tipo “Dido”, armati con dieci cannoni, mentre l’''Aurora'' , la nave del comandante della Forza Q, contrammiraglio Edward Venables-Vernon-Harcourt, ne aveva sei.
 
Appena terminata l’accostata, alle 00.45 il ''Camicia Nera'', con il bersaglio che si stava allontanando, avendo avvistato una nave sull’altro lato (a dritta) rispetto a quello in cui si trovavano le navi della Forza Q, che manovravano sempre in linea di fila, ingannato dalla sagoma di una nave con due fumaioli inclinati e ritenendo di aver di fronte un incrociatore, dell’inesistente tipo “Emerald”, lanciò sulla dritta gli altri suoi tre siluri, ma anch’essi, fortunatamente, non arrivarono a segno, perché si trattava in realtà del cacciatorpediniere capo scorta ''Da Recco'' (capitano di vascello Aldo Cocchia), i cui due fumaioli erano anch’essi inclinati''.'' 
 
Fortunatamente i siluri del ''Camicia Nera'' non colpirono il ''Da Recco'', ma quest’azione, ancora oggi considerata da storici e addetti ai lavori di grande abilita combattiva, fu all’epoca molto apprezzata negli ambienti navali italiani e dal Comando Supremo, tanto che al comandante ''Foscari'', con l’approvazione di un entusiasta Mussolini, fu concessa la Medaglia d’Oro al Valor Militare. 
 
Dopo il secondo attacco il cacciatorpediniere del comandante Foscari manovrò per rotte varie, ma non ebbe più occasione di ritrovare il nemico, e nella ricerca con rotta 50°, assunta alle 01.14, uscì dall’area del combattimento.