Statua della Libertà: differenze tra le versioni

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Fu progettata dal francese [[Auguste Bartholdi| Frédéric Auguste Bartholdi]]; la statua è costituita da una struttura reticolare interna in [[acciaio]] e all'esterno rivestita da 300 fogli di [[rame]] sagomati e rivettati insieme, poggia su un basamento [[granito|granitico]] grigio-rosa che si è a lungo pensato fosse di provenienza [[Sardegna|sarda]],<ref>{{Cita web|url=http://www.osservatoriodistretti.org/node/324/dati-qualitativi|titolo= Distretto Industriale del granito della Gallura | sito=Osservatorio Nazionale dei Distretti Italiani|accesso=12 luglio 2015}}</ref> benché recenti ricerche abbiano smentito la provenienza della roccia dall'isola della Maddalena e l'abbiano ricondotta alla cava di Stony Creecy nel Connecticut.<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2005/01/23/SGGPO_SGG02.html?ref=search|titolo=Peccato, quel granito non è maddalenino |data=23 gennaio 2005|autore=Barbara Calanca}}</ref>
 
Con i suoi 93 metri d'altezza (incluso inil basamento), che dominano l'intera baia di Manhattan a New York, essa risulta perfettamente visibile fino a 40 chilometri di distanza. Raffigura una donna che indossa una lunga [[toga]] e sorregge fieramente nella mano destra una fiaccola (simbolo del fuoco eterno della libertà), mentre nell'altra tiene un libro recante la data del giorno dell'[[Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d'America|Indipendenza americana]] (il 4 luglio [[1776]]); ai piedi vi sono delle catene spezzate (simbolo della liberazione dal potere del sovrano dispotico) e in testa vi è una [[corona (copricapo)|corona]], le cui sette punte rappresentano i [[sette mari]] o i [[Continenti|sette continenti]].
 
La statua, che prende a sua volta ispirazione da diversi modelli storici come la dea egizia [[Iside]],<ref name="Ballerini">Selene Ballerini, ''I 7 veli di Iside'', Akkuaria, 2004, pp. 62-63.</ref> o altre figure come l'assiro-babilonese [[Semiramide]],<ref name="Ballerini" /> rappresenta la [[dea Ragione]], la cui torcia simboleggia il sapere [[massoneria|massonico]].<ref>Sandro Bassetti, ''Ludovico Negroni: Un carbonaro di Orvieto da Cortona a Sapri'', Lampi di stampa, 2009, p. 32.</ref>