Cattolicesimo intransigente: differenze tra le versioni

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Inoltre, ritengono che la società italiana, fondamentalmente cristiana, debba essere guidata dal magistero costante della Chiesa. A loro avviso, lo Stato italiano opprime la religione; essi reagiscono costruendo opere sociali che “proteggono” la fede e che permettono ai cattolici di vivere la loro spiritualità “protetti” dall'ostilità dello Stato.<ref>{{cita|Invernizzi|p. 119|Invernizzi, 2002}}</ref>
 
Le prime associazioni di cattolici nate dopo la costituzione del [[Regno d'Italia]] sono fondate da intransigenti: nel [[1865]] nasce a [[Bologna]] l'«Associazione cattolico-italiana per la difesa della libertà della Chiesa in Italia». Il ''Programma'' fu pubblicato sul mensile bolognese «Il Conservatore» del dicembre di quell'anno. Il primo presidente fu [[Giulio Cesare Fangarezzi]]; il primo segretario fu [[Giambattista Casoni]], che nel 1863 aveva partecipato al congresso di [[Malines]] ([[Belgio]]), dove si erano riuniti i rappresentanti dei movimenti cattolici europei.<ref>{{cita|De Rosa|p. 49|De Rosa, 1970}}</ref> Un [[Breve apostolico|breve]] di Pio IX consacrò la nascita del sodalizio il 4 aprile 1866. Ad essa segue, due anni dopo (11 febbraio [[1867]]), la «Società della Gioventù cattolica italiana», costituita anch'essa a Bologna. I fondatori furono [[Giovanni Acquaderni]] (primo presidente), [[Mario Fani]] e i fratelli Alfonso e Francesco Malvezzi. Pio IX approvò l'associazione il 2 maggio 1868 ([[breve pontificio|breve]] ''Dum filii Belial'').
 
In entrambi i casi si tratta di novità assolute, in quanto mai prima di allora: a) sono esistite associazioni di laici che si sono prefisse qualcosa di diverso rispetto alla preghiera ed alle opere di carità; b) tali associazioni crescono e si sviluppano senz'alcuna protezione da parte dello Stato, che non appoggia alcuna religione.<ref>{{cita|Invernizzi|p. 32|Invernizzi, 2002}}</ref> Anzi, con le [[leggi Siccardi]], estese dopo l'unità d'Italia all'intero territorio nazionale, la politica religiosa dello Stato ha assunto, a loro dire, un carattere antiecclesiastico.