Edoardo Ravazza: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Nacque a Mombercelli ([[provincia di Asti]]) nel 1863 intraprendendo poi una brillante carriera militare nel [[Regio Esercito]] che lo portò a divenire Generale di corpo d'armata.
Dal [[1904]] al [[1908]] fu [[Aiutante di campo]] di S.M. il Re [[Vittorio Emanuele III]]. Promosso [[colonnello]] nel [[1911]], assunse il comandò del [[61º Reggimento fanteria "Sicilia"|61°]] [[[Reggimento]] [[fanteria]]. Elevato al rango di [[maggiore generale]] nel [[1915]], allo scoppio delle ostilità con l’[[Impero austro-ungarico]] assunse il comando della [[Brigata meccanizzata "Pinerolo"|Brigata "Pinerolo"]] alla testa della quale si distinse sul [[Monte Sei Busi]] (nel [[Carso]]), e venendo decorato con la [[Medaglia d’argento al valor militare]].<ref name=A0p226>{{Cita|Abate 1920|p. 226}}</ref> Divenuto comandante della 10ª [[Divisione (unità militare)|Divisione]]<ref>Assunse il comando della 10ª Divisione nel corso del 1915, in sostituzione del generale Pietro Montuori, che a sua volta aveva sostituito il generale Giovanni Scrivante. Tale unità operava in seno all’XI Corpo d’armata del generale Luigi Segato, in forza alla 4ª Armata del tenente generale [[Luigi Nava]].</ref> verso la fine del [[1915]] poi della 33ª, nel 1916 fu promosso [[tenente generale]] e decorato con la [[Ordine militare di Savoia|Croce di Ufficiale dell’Ordine militare di Savoia]]. Nel [[1917]] comandò dapprima la 44ª Divisione sul [[Monte Pasubio]], e poi il X [[Corpo d'armata]] e quindi il XXV durante la [[battaglia di Vittorio Veneto]]. Finita la guerra comandò il Corpo d’armata di [[Bologna]]<ref name=O0p22>{{Cita|Onofri 1980|p. 22}}</ref> nel periodo della [[Strage di Palazzo d'Accursio]],<ref name=O0p22/> e poi quello di [[Roma]] (VII).
Durante la crisi determinata dalla [[marcia su Roma]] si trovava in ferie,<ref name=Pierro>Antonio Di Pierro|, Il giorno che durò vent’anni, A. Mondadori Editore, Milano, 2012.</ref> ma ritornò al suo [[Quartier generale]] il 28 ottobre 1922, abrogando subito le disposizioni militari messe in atto dal generale [[Emanuele Pugliese]], comandante della 16ª Divisione, al fine di impedire l’accesso alla Capitale delle colonne fasciste.<ref name=Pierro/>
Spentosi a Mombercelli nel [[1925]], venne insignito postumo del titolo di [[Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro|Commendatore dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]].