Luigi Devoto: differenze tra le versioni

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== I suoi contributi alla Medicina del Lavoro ==
[[File:Medium-4.jpg|sinistra|miniatura|Monumento commemorativo presso l'Università di Pavia]]
Il [[XX secolo]] fu un secolo in cui la Medicina del Lavoro fece notevoli progressi e si impose come disciplina autonoma grazie ad illustri studiosi italiani, tra cui Luigi Devoto. Per l’anno accademico 1899-1900 Luigi Devoto, fresco di uno studio ultimato a Genova nella scuola di Maragliano, venne chiamato alla cattedra di patologia medica a Pavia<ref>Pogliano, "Luigi Devoto", op.cit., p. 251</ref>,dove continuò gli studi di medicina sociale e professionale. Lo studio ultimato a Genova riguardava la [[Tubercolosi|TBC]]<ref>Busacchi-D'Antuono, ''La Medicina del Lavoro nei suoi sviluppi storici'', op.cit., p. 90</ref> del personale ospedaliero e portò sempre con sé, nei successivi anni della sua vita, questo interesse per lo studio dei problemi sanitari del lavoro. Infatti, l’8 novembre [[1900]] lesse la sua prolusione dal titolo “La Medicina del Lavoro in Italia”<ref>Busacchi-D'Antuono, ''La Medicina del Lavoro nei suoi sviluppi storici'', op.cit., p. 90</ref>. Sempre nello stesso anno ebbe modo di seguire le vicende delle lavoratrici delle risaie, le mondariso, riportandone penose impressioni<ref>Pogliano, "Luigi Devoto", op.cit., p. 251</ref>. Si fece promotore di un corso sulla [[pellagra]], che si diffondeva in tutta la Lombardia, ed organizzò un reparto esclusivamente per i malati di tale patologia ottenendo un grande successo<ref>Busacchi-D'Antuono, ''La Medicina del Lavoro nei suoi sviluppi storici'', op.cit., p. 90</ref>. Anche grazie ai suoi studi sugli avvelenamenti da [[piombo]] e da [[mercurio (elemento chimico)|mercurio]], sulle [[infezioni]] professionali, sulla patologia [[polmonare]] da polveri, sulle fatiche, sulla patologia da causa meccanica, la Clinica del Lavoro divenne conosciuta in tutto il mondo, cosicché numerosi studiosi stranieri fondarono istituti e centri di Medicina del Lavoro a [[New York]], [[Chicago]], [[Boston]], [[Berlino]], [[Dusseldorf]], Praga, [[Mosca (Russia)|Mosca]], [[Charkiv]], [[Kiev]], [[Leningrado]]<ref>Aiello, "Sapere", op.cit., p. 95</ref>.
 
Nel [[1901]] fondò il primo periodico di Medicina del Lavoro, primo del genere nel mondo, dal nome “[[Il Lavoro]]”<ref>Busacchi-D'Antuono, ''La Medicina del Lavoro nei suoi sviluppi storici'', op.cit., p. 91</ref>, ancora oggi pubblicato sotto il titolo “La Medicina del Lavoro”. Venne chiamato a Milano e a Brescia per tenere conferenze su argomenti di medicina professionale<ref>Busacchi-D'Antuono, ''La Medicina del Lavoro nei suoi sviluppi storici'', op.cit., p. 91</ref>. La conferenza più significativa fu quella che ebbe luogo a Brescia dove affermò che: {{Citazione|occorre purificare il lavoro dalle sue spine e dalle sue macchie. Il soccorso illuminato della fisiologia e della patologia del Lavoro è indispensabile, occorre dunque avere fede nella scienza. E con la luce della scienza si arriverà a fare un codice di emanazione delle leggi della Biologia e della Fisiologia che costituirà il patto di alleanza tra governi, industriali e lavoratori.| <ref>Busacchi-D'Antuono, ''La Medicina del Lavoro nei suoi sviluppi storici'', op.cit., p. 91</ref>}} Nel [[1906]] Devoto organizzò a Milano il [[primo Congresso Internazionale di Medicina del Lavoro per le malattie professionali]]<ref>Pogliano, "Luigi Devoto", op.cit., p. 251</ref> e l’anno successivo il primo [[Congresso Nazionale di Medicina del Lavoro]], tenutosi a [[Palermo]]<ref>Busacchi-D'Antuono, ''La Medicina del Lavoro nei suoi sviluppi storici'', op.cit., p. 91</ref>.
[[File:Clinica del Lavoro.jpg|miniatura|Facciata frontale della Clinica del Lavoro a Milano]]
Il 26 gennaio [[1908]] Devoto fu trasferito a Milano per lavorare al progetto di una Clinica del Lavoro, cui contribuirono anche Enti locali e ospedalieri, che venne inaugurata il 20 marzo 1910 con il nome di “Clinica Madre”<ref>Busacchi-D'Antuono, ''La Medicina del Lavoro nei suoi sviluppi storici'', op.cit., p. 77</ref>. Essa è considerata la struttura sanitaria più antica al mondo dedicata alla [[prevenzione (medicina)|prevenzione]], [[diagnosi]] e cura delle malattie professionali. Successivamente ne inaugurò una filiale in Salice Terme e istituì numerose fondazioni per studenti o poveri. Nel 1924 sempre a Milano fu fondata la Facoltà di Medicina e introdotto l’insegnamento ufficiale di Medicina del Lavoro, di cui lo stesso Devoto ne divenne cattedratico<ref>Busacchi-D'Antuono, ''La Medicina del Lavoro nei suoi sviluppi storici'', op.cit., p. 79</ref>. Dopo aver assunto l’incarico di Senatore del Regno, l’anno successivo (1935) venne nominato presidente degli [[Istituti clinici di perfezionamento]]<ref>Busacchi-D'Antuono, ''La Medicina del Lavoro nei suoi sviluppi storici'', op.cit., p. 79</ref>, incarico che ricoprì fino all’anno della sua morte. Grazie al suo contributo iniziò l’opera di sensibilizzazione e di informazione verso i lavoratori riguardo i rischi delle attività lavorative<ref>Busacchi-D'Antuono, ''La Medicina del Lavoro nei suoi sviluppi storici'', op.cit., p. 79</ref>.
 
== La Commissione sulle malattie professionali ==
Il 19 dicembre 1901, per mezzo di un [[Regio Decreto]], venne creata da parte del ministro Guido Baccelli<ref>Baldasseroni-Carnevale, ''Malati di lavoro'', op.cit., p. 435</ref> la Commissione sulle malattie professionali con l’incarico di{{Citazione|studiare e stilare una statistica sulla frequenza ed estensione delle malattie professionali e sulla relazione esistente fra queste e l’esercizio delle industrie.|<ref>Baldasseroni-Carnevale, ''Malati di lavoro'', p.435</ref>}} La Commissione era composta da medici e igienisti illustri, tra i quali si ricordano lo stesso Luigi Devoto, [[Angelo Celli]], [[Luigi Mangiagalli]] e [[Vincenzo Magaldi]]<ref>Baldasseroni-Carnevale, ''Malati di lavoro'', op.cit., p. 435</ref>.
L’incarico della Commissione, dettato dall’articolo 1 del Regio Decreto<ref>Baldasseroni-Carnevale, ''Malati di lavoro'', op.cit., p. 436</ref>, era duplice:
* “ricercare e studiare le cause autoctone e determinanti le diverse infermità che contraggono gli operai dalla qualità del lavoro che compiono”<ref>Baldasseroni-Carnevale, ''Malati di lavoro'', op.cit., p. 436</ref>;
 
* “proporre i provvedimenti più idonei a prevenire le suddette infermità”<ref>Baldasseroni-Carnevale, ''Malati di lavoro'', op.cit., p. 436</ref>.
 

II commissari decisero di concentrarsi sulla costruzione di questionari specifici per tipo di [[industria]] e riuscirono a completare l'opera nel corso di cinque adunanze, svoltesi tra l'1 e il 7 maggio 1902<ref>Baldasseroni-Carnevale, ''Malati di lavoro'', op.cit., p. 446</ref>. Nell'ultima seduta ci si pose il problema di chi dovesse raccogliere i dati statistici richiesti e Luigi Devoto pose rimedio al problema formulando una proposta che venne subito approvata<ref>Baldasseroni-Carnevale, ''Malati di lavoro'', op.cit., p. 446</ref>. Secondo il suo pensiero i medici provinciali, i medici degli stabilimenti industriali, le [[Amministrazione sanitaria|Direzioni mediche]] degli [[ospedali]], gli Uffici municipali di [[igiene]], gli [[Ispettorato nazionale del lavoro|Ispettorati sanitari]] delle ferrovie e le Associazioni operaie di qualunque natura erano i più consoni a compiere questo tipo di funzione<ref>Baldasseroni-Carnevale, ''Malati di lavoro'', op.cit., p. 446</ref>. A Devoto spettò il compito di studiare le industrie tessili, le risaie e la lavorazione della gomma<ref>Baldasseroni-Carnevale, ''Malati di lavoro'', op.cit., p. 447</ref>. Inoltre, il Ministro dell'Agricoltura, su proposta della stessa Commissione, affidò ad alcuni dei suoi membri l'incarico di recarsi nelle principali industrie, allo scopo di constatare le condizioni nelle quali i lavori si svolgessero<ref>Baldasseroni-Carnevale, ''Malati di lavoro'', op.cit., p. 447</ref>. Così, in collaborazione con [[Edmondo Rossoni]], Devoto raccolse dati statistici sulle malattie dei telegrafisti, dei telefonisti e delle risaiole<ref>Baldasseroni-Carnevale, ''Malati di lavoro'', op.cit., p. 450</ref>. Tale collaborazione portò nel 1910 all’inaugurazione della Clinica del Lavoro nell’ambito degli Istituti clinici di perfezionamento<ref>Baldasseroni-Carnevale, ''Malati di lavoro'', op.cit., p. 461</ref>, di cui faceva parte anche la [[Ostetricia|clinica ostetrica]] di Luigi Mangiagalli.
 
== Scritti Principali ==