Leonardo da Vinci: differenze tra le versioni

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Proviene dalla bottega del Verrocchio la contemporanea ''[[Annunciazione (Leonardo)|Annunciazione]]'' degli [[Galleria degli Uffizi|Uffizi]], ma la sua paternità – se pure può considerarsi di unica mano – è stata a lungo disputata dalla critica, per assestarsi infine sul nome di Leonardo. L'Angelo annunciante appare infatti prossimo alla fattura dell'angelo del ''[[Battesimo di Cristo (Verrocchio e Leonardo)|Battesimo]]'', ed esistono due disegni certi di Leonardo: uno ''Studio di braccio'' alla [[Christ Church (Oxford)|Christ Church]] di [[Oxford]] e uno ''Studio di drappeggio'' con le gambe della Madonna al [[Museo del Louvre]], che fanno preciso riferimento, rispettivamente, all'arcangelo e alla Vergine. Nonostante si stia formando uno stile personale, affiorano ancora motivi verrocchieschi, come il leggio-altare con zampe leonine, che ricordano da vicino la [[Tomba di Giovanni e Piero de' Medici]].<ref name="M17"/> Il dipinto contiene un "errore" di prospettiva, nel braccio destro eccessivamente lungo della Vergine, difetto che risulta attenuato assumendo un punto di vista leggermente a destra dell'opera.<ref name="M18">Magnano, cit., pag. 18.</ref>
 
La ''[[Madonna del Garofano]]'' (1475-1480) mostra già con evidenza una veloce maturazione dello stile dell'artista, indirizzato a una maggiore fusione tra i vari elementi dell'immagine, con trapassi luminosi e di chiaroscuro più sensibili e fluidi; la Vergine infatti emerge da una stanza in penombra contrastando con un lontano e fantastico paesaggio che appare da due bifore sullo sfondo.<ref name="DVC146">Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari, ''I tempi dell'arte'', volume 2, Bompiani, Milano 1999, pag. 146. ISBN 88-451-7212-0</ref>
 
Al [[1474]] al [[1478]] risale il ''[[Ritratto di Ginevra de' Benci|Ritratto di donna]]'' di [[National Gallery of Art|Washington]], identificata con [[Ginevra de' Benci]] – così si spiega il ginepro dipinto alle sue spalle. Si tratta della figlia di un importante mercante fiorentino, il che dimostra come Leonardo potesse accedere a commissioni da parte della ricca borghesia fiorentina. L'opera mostra sempre più chiari gli influssi della [[pittura fiamminga]], nelle luminescenze della capigliatura, nell'attenzione alla resa luminosa tramite il colore. Vi si trova però anche la caratteristica resa atmosferica tra personaggio in primo piano e paesaggio, oltre alla particolare tecnica di sfumare coi polpastrelli i colori, soprattutto nella realistica epidermide.<ref name="M17"/>