== Flora ==
La vegetazione spontanea è costituita da [[Foresta|foreste]], [[Bosco|boschi]] e [[macchia mediterranea]]. Si possono individuare cinque principali comunità di piante:
* le foreste e boscaglie di pini xerofili, presenti specialmente nelle regioni più secche dell'entroterra, nelle aree dove questa ecoregione cede il passo ai [[boschi secchi e steppa mediterranei]], dove ogni anno cadono in media tra i 300 e i 600 mm di pioggia. Qui l'albero predominante è il pino d'Aleppo (''[[Pinus halepensis]]'')., Itche isspesso often foundcresce in mixedboschetti standsmisti withcon evergreenlecci [[holm oak|holmsempreverdi oak—(''[[Quercus ilex'' spp.)rotundifolia]] (''Quercus ilex'' subsp. ''ballota'') and xerice [[juniperJuniperus|ginepri]]s xerofili (''[[Juniperus phoenicea]]'' ande ''[[Juniperus oxycedrus]]''). TheTra forestsgli andalberi woodlandssi havesviluppa anun understorysottobosco ofdi shrubsarbusti, includingcon piante di ''[[Cistus]], [[Genista]]'', ande [[rosemaryRosmarinus officinalis|rosmarino]], whichche alsospesso formformano pockets of shrubland.<refvere namee =proprie WWF/>boscaglie;
* le foreste e boscaglie di tuiaginepro berbera:articolato, Thesepresenti forestsnelle andpianure woodlandspiù aremiti founddel inMarocco thesettentrionale, milderlungo lowlandsla ofcosta northern Morocco, western coastaloccidentale dell'Algeria, and pocketse in thelocalità coastalsparse mountainssulle inmontagne northwesterncostiere della [[Tunisia]] nord-occidentale, typicallygeneralmente onsu soilssuoli deriveddi fromtipo [[limestonecalcare]]o. TheyIn areesse characterizedla byspecie [[Berberdominante Thuya|Berberè il ginepro articolato Thuya—(''[[Tetraclinis articulata)]]''), auna [[coniferPinophyta|conifera]] thatche può canformare formboscaglie [[coppiceCeduo|cedue]] woodlands. TheIl understorysottobosco isè chiefly of shrubs.<refcostituito nameprincipalmente =da WWF/>arbusti;
* le foreste di sughera: are, foundpresenti in lowpianure ande mediumcolline elevationscaratterizzate withda mildinverni wintersmiti ande relativelypiovosità highrelativamente rainfallelevata (600-800 to 800 mm), oftenspesso onsu soilssuoli formedformatisi overal [[siliceousdi rock]]s.sopra di [[Cork oakSilice|Corkrocce oak—(''Quercus suber'')silicee]]. forestsSi arerinvengono foundsulle onpianure thecostiere coastalche plainssi betweenestendono tra [[Casablanca]] ande thele montagne del [[Rif Mountains]] innel northernMarocco Moroccosettentrionale, andnonché severalin areasalcune furtheraree inlandsituate più nell'entroterra, aroundintorno thealle Rifcatene andmontuose Middledel AtlasRif ranges.e Theydel alsoMedio foundAtlante. onSi alongincontrano theanche lungo l'[[TellAtlante AtlasTelliano]] of northern dell'Algeria settentrionale, andnonché insui themonti della [[KroumerieCrumiria]] ande i monti [[Mogod Mountains|Mogod]] mountaindella rangesTunisia ofnord-occidentale. northwesternLa Tunisia.<br/>Corkspecie oakpredominante, qui, è la sughera (''[[Quercus suber]]'') is the predominant tree, accompaniedaccompagnata byda auna richgran mixvarietà ofdi evergreenpiccoli smallalberi treessempreverdi ande largegrossi shrubsarbusti, includingtra [[Baycui laurel|bayricordiamo laurel -l'alloro (''[[Laurus nobilis]]'')]], [[Arbutusil unedo|strawberry tree -corbezzolo (''[[Arbutus unedo]]'')]], [[treel'erica heath|treearborea heath—(''[[Erica arborea]]'')]], [[Ilexl'agrifoglio aquifolium|holly—(''[[Ilex aquifolium]]'')]], [[Phillyrea]]due spp.specie di ilatro (''[[Phillyrea angustifolia]]'' ande ''[[Phillyrea latifolia]]''), [[Laurustinus|Laurustinus—il viburno tino (''[[Viburnum tinus]]'')]], [[broomil (shrub)|hairycitisio trifloro broom—(''[[Cytisus villosus]]'')]], ande [[Myrtusil communis|commonmirto myrtle—(''[[Myrtus communis]]'')]].<ref name = WWF/>;
* le foreste e boscaglie di leccio (''[[Quercus ilex]]'') e quercia spinosa (''[[Quercus coccifera]]''), che costituiscono la comunità forestale più ampiamente diffusa dell'ecoregione, presenti dalla costa alle montagne in una vasta gamma di condizioni climatiche e podologiche diverse. In passato le foreste di lecci erano diffuse in tutte le regioni di pianura con suoli profondi ed umidi, ma sono state in gran parte soppiantate dai terreni agricoli;
[[Image:Quercus ilex0.jpg|right|250px|thumb|[[Holm oak|Holm oak—(''Quercus ilex'')]] trees occur in the Mediterranean woodlands and forests ecoregion]]
* le boscaglie e macchie mediterranee di olivo selvatico (''[[Olea europaea]]'') e carrubo (''[[Ceratonia siliqua]]''), che in passato ricoprivano le aree di pianura caratterizzate da suoli profondi e più aridi, ma attualmente convertite a vantaggio dell'agricoltura. Le poche boscaglie di olivo selvatico e carrubo rimaste sono state trasformate in un ambiente simile alla [[macchia mediterranea]] dal fuoco, dal bestiame e dalla raccolta di legna da ardere. Inoltre gli olivi selvatici sono stati soppiantati con varietà coltivate per la produzione di [[olio di oliva]], mentre i frutti del carrubo vengono raccolti per alimentare il bestiame<ref name=WWF/>.
* le foreste e boscaglie di leccio e quercia spinosa: forests, woodlands, and shrublands of [[holm oak|holm oak—(''Quercus ilex'')]] and [[kermes oak|kermes oak—(''Quercus coccifera'')]] are the most widespread plant community, found from the coast to the mountains on a variety of climates and soils. Holm oak forests formerly found in lowland areas with deep and humid soils have mostly been displaced by agriculture.<ref name = WWF/>
* le boscaglie e macchie mediterranee di olivo selvatico e carrubo: open woodlands of wild [[olive|olive—(''Olea europaea'' spp.)]] (''Olea europaea europaea'' and ''Olea europaea maroccana''), and [[Carob|carob—(''Ceratonia siliqua'')]] once covered lowland areas with deep, drier soils, but these areas have mostly been converted to agriculture. The remaining wild olive and carob woodlands have been transformed by fire, grazing, and firewood collection into [[maquis shrublands|''maquis'' shrublands]]. Wild olives have also been displaced by cultivated varieties to produce [[olive oil]], and carob is harvested for fodder<ref name=WWF/>.
== Fauna ==
La fauna dell'ecoregione è simile a quella delle altre ecoregioni terrestri del Nordafrica, ed è una tra le più ricche dell'intera ecozona paleartica. Molto numerose sono le specie di mammiferi, sia di piccole dimensioni, come il riccio algerino (''[[Atelerix algirus]]''), il macroscelide nordafricano (''[[Elephantulus rozeti]]''), lo scoiattolo berbero (''[[Atlantoxerus getulus]]'') e il gerbillo campestre (''[[Gerbillus campestris]]''), che di grandi, come la volpe rossa (''[[Vulpes vulpes]]''), lo sciacallo dorato (''[[Canis aureus]]''), il caracal (''[[Caracal caracal]]''), la genetta comune (''[[Genetta genetta]]''), la mangusta egiziana (''[[Herpestes ichneumon]]''), il cinghiale (''[[Sus scrofa]]'') e la puzzola (''[[Mustela putorius]]''). Forse questa ecoregione ospita ancora alcuni esemplari di leopardo berbero (''[[Panthera pardus panthera]]''), ma questi rari felini sono per lo più confinati alle aree montane più remote e alle regioni collinari più impervie. Incerta è anche la presenza della bertuccia (''[[Macaca sylvanus]]'') e della capra berbera (''[[Ammotragus lervia]]'').
[[File:Goats_on_a_tree,_capre_sull'_albero.jpg|thumb|File:Goats_on_a_tree,_capre_sull'_albero.jpg|230px|left|Capre su un albero di argan.]]
Sul continente la fauna comprende un misto di specie di origine paleartica e afrotropicale, nonché alcune forme endemiche. Tra i mammiferi qui presenti ricordiamo il tasso del miele (''[[Mellivora capensis]]''), la mangusta egiziana (''[[Herpestes ichneumon]]''), lo scoiattolo berbero (''[[Atlantoxerus getulus]]''), il macroscelide nordafricano (''[[Elephantulus rozeti]]''), il gerbillo di Hoogstraal (''[[Gerbillus hoogstraali]]''), il topo striato berbero (''[[Lemniscomys barbarus]]'') e il cinghiale (''[[Sus scrofa]]''). Il caracal (''[[Caracal caracal]]'') e il gatto selvatico (''[[Felis silvestris]]'') sono piuttosto rari, così come la gazzella dorcade (''[[Gazella dorcas]]''), la gazzella di Cuvier (''[[Gazella cuvieri]]'') e la capra berbera (''[[Ammotragus lervia]]''), minacciate dai bracconieri. La lontra (''[[Lutra lutra]]'') è stata avvistata, ma è estremamente rara. Nell'ecoregione è situata una [[Important Bird and Biodiversity Area]], il [[parco nazionale di Souss-Massa]], che ospita un'importante colonia riproduttiva di una specie di uccello quasi endemica, l'ibis eremita (''[[Geronticus eremita]]''), presente in questa ecoregione e in una o due altre parti del bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente. Ad [[Essaouira]] è stata segnalata la presenza di specie subtropicali come il serpente mangiatore di uova africano (''[[Dasypeltis scabra]]''), lo scoiattolo terrestre del Senegal (''[[Xerus erythropus]]'') e l'astore cantante scuro (''[[Melierax metabates]]''). Tra le farfalle di quest'area sono numerose le specie paleo-endemiche, forme relitte dell'era cenozoica. Tra le specie minacciate di lepidotteri ricordiamo ''[[Zerynthia rumina]]'', ''[[Tarucus rosacea]]'', ''[[Colotis evagore]]'' e ''[[Gegenes nostrodamus]]''.
L'ecoregione ospita una straordinaria varietà di specie di uccelli, costituita da più di 120 specie, tra cui ricordiamo una sottospecie endemica di picchio rosso maggiore (''[[Dendrocopos major]] numidus''), una di averla meridionale (''[[Lanius meridionalis]] algeriensis''), il raro picchio muratore della Kabilia (''[[Sitta ledanti]]'') e vari rapaci come l'aquila reale (''[[Aquila chrysaetos]]''), il nibbio bianco (''[[Elanus caeruleus]]''), il biancone (''[[Circaetus gallicus]]''), l'aquila minore (''[[Hieraaetus pennatus]]'') e il grillaio (''[[Falco naumanni]]'').
La crocidura delle Canarie (''[[Crocidura canariensis]]'') è l'unico mammifero endemico della porzione insulare di questa ecoregione. Endemiche di Lanzarote e Fuerteventura, nonché degli isolotti più piccoli ad esse associati, sono anche la tarantola delle Canarie orientali (''[[Tarentola angustimentalis]]'') e la lucertola atlantica (''[[Gallotia atlantica]]''), con le sue due sottospecie ''G. a. atlantica'' e ''G. a. mahoratae''. Nel settore insulare dell'ecoregione si trovano inoltre numerose specie o sottospecie endemiche di uccelli. Tra esse ricordiamo il saltimpalo delle Canarie (''[[Saxicola dacotiae]]'') e varie sottospecie endemiche di gheppio comune (''[[Falco tinnunculus]] dacotiae''), ubara africana (''[[Chlamydotis undulata]] fuertaventurae''), barbagianni (''[[Tyto alba]] gracilirostris'') e occhione (''[[Burhinus oedicnemus]] insularum''). Sono presenti anche un certo numero di specie e sottospecie che questa ecoregione condivide con quella delle [[foreste e boschi secchi delle isole Canarie]]. Tra esse vi sono il rondone unicolore (''[[Apus unicolor]]''), la pispola di Berthelot (''[[Anthus berthelotii]]'') e varie sottospecie di poiana (''[[Buteo buteo]] insularum''), sterpazzola della Sardegna (''[[Sylvia conspicillata]] orbitalis''), averla meridionale (''[[Lanius meridionalis]] koenigi''), calandrina (''[[Alaudala rufescens]] polatzeki'') e fanello (''[[Linaria cannabina]] harterti''). Gli invertebrati delle isole non sono ancora stati studiati a fondo e rimangono per la maggior parte sconosciuti. Un rappresentante della famiglia dei [[Pieridae|Pieridi]], ''[[Euchloe hesperidum]]'', presente a Fuerteventura, è l'unica farfalla endemica della porzione insulare di questa ecoregione<ref name=WWF/>.
In questo ecosistema forestale sono ben rappresentati anche i rettili, tra cui ricordiamo la testuggine greca (''[[Testudo graeca]]''), il camaleonte comune (''[[Chamaeleo chamaeleon]]''), la lucertola ocellata nordafricana (''[[Timon pater]]''), la vipera dell'Atlante (''[[Daboia mauritanica]]''), la lucertola delle sabbie di Olivier (''[[Mesalina olivieri]]''), lo scinco algerino (''[[Eumeces algeriensis]]''), lo scinco cilindrico (''[[Chalcides mauritanicus]]''), la vipera di Lataste (''[[Vipera latastei]]''), l'acantodattilo maculato (''[[Acanthodactylus maculatus]]''), l'acantodattilo di Savigny (''[[Acanthodactylus savignyi|A. savignyi]]'') e l'acantodattilo codarossa (''[[Acanthodactylus erythrurus|A. erythrurus]]''). Tra essi sono piuttosto numerose le specie endemiche, come il geco dita di lucertola fasciato (''[[Saurodactylus fasciatus]]''), la lucertola di vetro di Koelliker (''[[Hyalosaurus koellikeri]]''), unico anguide del Nordafrica, la lucertola verme a scacchi (''[[Trogonophis wiegmanni]]''), tre specie di scinco cilindrico (''[[Chalcides colosii]]'', ''[[Chalcides ebneri|C. ebneri]]'' e ''[[Chalcides mauritanicus|C. mauritanicus]]'') e due di acantodattilo (''[[Acanthodactylus blanci]]'' e ''[[Acanthodactylus savignyi|A. savignyi]]''). Piuttosto numerose sono anche le specie quasi endemiche di rettili condivise con altre regioni mediterranee del Nordafrica. Tra gli anfibi, tuttavia, non figurano specie né endemiche né quasi endemiche. Nelle foreste di latifoglie sempreverdi dell'ecoregione è particolarmente elevata la diversità degli insetti<ref name=WWF/>.
L'aspetto delle isole Canarie è mutato notevolmente dopo la colonizzazione da parte degli europei nel XV secolo. I vari habitat, inoltre, erano già frammentati a causa della loro originaria distribuzione sulle diverse isole dell'arcipelago. Su ognuna di queste isole, la coprtura vegetale originaria è più o meno frammentata a seconda delle condizioni climatiche e della storia dell'occupazione umana. L'ambiente naturale originario delle isole di questa ecoregione (Fuerteventura e Lanzarote) e degli isolotti più piccoli, come La Graciosa, si è conservato molto meglio che sulle isole occidentali dell'arcipelago, grazie al minor numero di abitanti e al clima molto più arido, generalmente sfavorevole all'agricoltura. Sfortunatamente, esse sono state pesantemente colpite dal sovrapascolo. Ciononostante, gli ultimi decenni hanno visto un aumento dei programmi di conservazione e protezione dell'ambiente, stimolati dal gran numero di turisti che ogni anno visitano queste isole. Nonostante il turismo abbia portato al sovrasfruttamento e al degrado di alcune aree, la rete di aree protette è riuscita più o meno a stabilizzare la situazione ambientale sulla maggior parte delle isole.
In Marocco, gli alberi di argan costituiscono circa il 7% della copertura forestale del paese e svolgono inoltre un importante ruolo ecologico e socio-economico. Le boscaglie di argan offrono un gran numero di prodotti, come olio, pascolo, miele, carbonella e legname da costruzione. Il loro sfruttamento assicura la sopravvivenza di due milioni di abitanti. Gli argan producono inoltre ombra e sono molto importanti per la conservazione del suolo. Nella regione di Essaouira ogni anno vengono prodotte tra le 1000 e le 2000 tonnellate di [[olio di argan]]. Malgrado la loro importanza, nel periodo compreso tra il 1918 e il 1924 andarono distrutti ogni anno 20 km² di questa boscaglia a favore dell'espansione urbana e di altre attività umane. A partire dal 1925, la specie è protetta dalla legge, che ne regola il diritto all'uso da parte dei locali. Tuttavia, le boscaglie di argan sono ancora minacciate dal continuo degrado dovuto all'abbandono dei metodi di gestione tradizionali e dal sovrasfruttamento. Lo spostamento di numerose greggi di animali nelle boscaglie di argan non fa altro che peggiorare una situazione già delicata, ed è stato stimato che ogni anno vada persa una superficie di boscaglia pari a 6 km². Durante gli ultimi venti anni, inoltre, il suolo sotto agli alberi di argan ha visto un incremento delle attività agricole, specialmente nella regione di [[Souss-Massa]].
Il manto forestale originario di questa ecoregione si è notevolmente ridotto a vantaggio di terreni agricoli e aree da pascolo. La conversione delle foreste in terreni agricoli ha avuto inizio fin dall'età classica, quando le condizioni climatiche favorevoli e i suoli fertili erano adatti allo sviluppo di importanti insediamenti umani. Questa ecoregione è la più popolata del Maghreb, ed ospita tra l'80 e il 90% della sua popolazione. In passato le foreste di lecci e quelle di olivi selvatici e carrubi ricoprivano ciascuna una superficie pari a 50.000 km², e rappresentavano le aree forestali più estese dell'ecoregione. Attualmente in Algeria rimangono solamente 1000 km² di foreste di olivi selvatici e carrubi dei 10.000 km² originari, e appena 6800 km² di foreste di lecci dei 18.000 km² originari. In Marocco restano 5000 km² di foreste di olivi selvatici e carrubi dei 36.240 km² originari, e 14.320 km² di foreste di lecci dei 24.500 km² originari. In tutto il Nordafrica è stato stimato che vi fossero in passato 30.000 km² di foreste di sughere, di cui attualmente ne rimangono meno di un terzo (3500 km² in Marocco, 4500 km² in Algeria e 455 km² in Tunisia). Più a sud, sono quasi del tutto scomparsi i boschetti di cedro che crescono sulle montagne orientali della catena dell'Alto Atlante. Attualmente la maggior parte della copertura forestale è costituita da una boscaglia degradata, a causa del sovrapascolo, della distruzione causata dagli incendi appiccati volutamente per creare nuovi pascoli, della raccolta di legna da ardere e della produzione di tannini.
All'interno dell'ecoregione si trovano vari parchi nazionali, ma le risorse e i fondi necessari al loro mantenimento sono scarsi. Il [[parco nazionale di Al Hoceima]] in Marocco comprende una vasta area marina, ma anche alcuni boschi di leccio. In Tunisia i parchi nazionali di [[Parco nazionale di Boukornine|Boukornine]], [[Parco nazionale di Chambi|Chambi]] e [[Parco nazionale di Ichkeul|Ichkeul]] proteggono foreste di lecci e pini d'Aleppo, così come i parchi nazionali di [[Parco nazionale di Tlemcen|Tlemcen]] e [[Parco nazionale di Gouraya|Gouraya]] in Algeria<ref name=WWF/>.
Se paragonata alla distruzione dell'habitat riscontrata sulle isole Canarie, la perdita di habitat sul continente appare molto meno grave, in quanto qui il numero di abitanti è inferiore e le aree rimaste sono più estese. Tuttavia, attualmente le aree meglio conservate sono quelle situate all'interno di parchi nazionali e altre aree protette. Il più importante tra questi è il [[parco nazionale di Souss-Massa]], che comprende nei suoi confini anche la riserva biologica di Oued Massa. Attualmente, ricopre una superficie di 33.800 ettari, rigorosamente protetti. [[Convenzione di Ramsar|Sito Ramsar]] e [[riserva della biosfera]] dell'UNESCO è il [[parco nazionale di Khenifiss]], che protegge importanti zone umide. Data l'importanza di questa ecoregione per lo sviluppo socio-economico del Marocco, la boscaglia di argan è stata dichiarata [[Programma sull'uomo e la biosfera|riserva dell'uomo e della biosfera]] dall'UNESCO sotto richiesta del governo del Marocco: la [[riserva della biosfera dell'arganeto]] è stata istituita nel 1998 ed è la prima di questo genere nel paese. Essa comprende, oltre alle boscaglie di argan, anche le aree urbane e agricole limitrofe. Al suo interno sorgono due cooperative, una di pescatori e un'altra, esclusivamente a personale femminile, dedicata alla produzione di olio di argan. Sulle isole Canarie, rientrano in questa ecoregione il [[parco nazionale di Timanfaya]] e numerose altre aree protette più piccole<ref name=WWF/>.
== Note ==
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