Storia del distretto del cuoio: differenze tra le versioni

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Poco più del 5,7% era impegnato in attività commerciali, ma si trattava prevalentemente di rivenditori locali e sensali. I mercanti veri e propri con traffici al di fuori dell'ambito locale arrivavano ad essere una decina<ref name=":1" />.
 
Il resto della popolazione era impiegata nel settore dei servizi. Si trattava di lavoratori, per lo più navicellai e barrocciai, che sfruttando la vicinanza del fiume [[Arno]], si occupavano dei trasporti via terra e via fiume. Il totale delle famiglie che dipendeva da queste attività, costituiva il 18% della popolazione (percentuale estremamente superiore rispetto a città ben più sviluppate come [[Pontedera]] e [[Prato]]<ref>In{{Cita localitàlibro|autore=M. SanDella Donato,Pina|titolo=Insediamenti nele comunepoolazioni dia Sanprato Miniato, in prossimità dellnell'uscitaetà ''Santa Croce'' della [[Strada di grande comunicazione Firenze-moderna|anno=1984|editore=|città=Pisa-Livorno|FI-PI-LI]].p=|pp=|ISBN=}}</ref>).
 
L'abilità dei santacrocesi nello sfruttare la vicinanza del fiume Arno dette un importante contributo allo sviluppo dell'industria conciaria, favorendo il commercio di prodotti da Pisa all'entroterra, fino a Firenze e in buona parte della Toscana.