Andrea Vochieri: differenze tra le versioni
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Scoperta la sua attività di proselitismo, rivolta in particolare alle truppe dell'esercito del [[Regno di Sardegna (1720-1861)]], fu arrestato il 1º maggio 1833. All'interno della [[Cittadella di Alessandria]], vi è una piccola cella con catene da piedi fissate al muro (sulla porta un'iscrizione) nella quale è stato rinchiuso.
Sottoposto a un processo sommario, nonostante fosse un civile fu giudicato da una corte marziale e condannato alla pena capitale mediante fucilazione il 20 giugno
Il suo testamento spirituale fu una lettera trovata nella sua cella, che diceva: "Miei figli, questo è l'unico tesoro che vi lascia vostro padre prima di morire per la sua patria. Moglie mia, conserva questo scritto ad eterna memoria di tuo marito e fa che sia d'insegnamento ai miei figli ed amici. Italiani fratelli, io muoio tranquillo perché, quantunque calunniato e tradito, seppi tacere per non compromettere alcuno dei miei fratelli. Io muoio tranquillo, perché non ho voluto riscattare la mia vita dal tiranno, piemontese, come mi venne offerto, con il tradimento e con lo spergiuro. Io muoio tranquillo perché vero e costante figlio della Giovine Italia. Infine io muoio o Italiani, imprecando con l'estrema mia voce a tutti i despoti della terra e loro alleati. Infiammatevi ad unirvi e a sacrificare il vostro sangue per la libertà, indipendenza e rigenerazione della infelice nostra patria".
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