Galizia (provincia romana): differenze tra le versioni
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{{Vedi anche|Invasioni barbariche del V secolo|Regni romano-barbarici|Vandali|Spagna visigota}}
Il 31 dicembre [[406]] [[Vandali]] (suddivisi in [[Asdingi]] e [[Silingi]]), [[Alani]] e [[Suebi]] invasero la Gallia [[attraversamento del Reno|varcando il fiume Reno]]. È possibile che questa invasione fosse stata scatenata dalla migrazione degli [[Unni]] nella grande pianura ungherese, avvenuta tra il [[400]] e il [[410]]; infatti Vandali, Alani e Svevi vivevano proprio nella zona dove si sarebbero insediati gli Unni, e la minaccia unna potrebbe averli spinti a invadere la Gallia.<ref>{{cita|Heather
Costantino III, quindi, elevò al rango di [[Cesare (titolo)|Cesare]] suo figlio [[Costante II (usurpatore)|Costante]], mentre in Spagna due parenti di Onorio si rivoltarono,
Costante, nel frattempo, aveva lasciato incautamente il generale Geronzio in Spagna con le truppe galliche affidandogli il compito di sorvegliare i Pirenei, sostituendo dunque con truppe di origini barbariche (gli ''Honoriaci'') i presidi locali che un tempo sorvegliavano i passi.<ref name=ZosimoVI/><ref name=OroVII40/> Quando dunque Costante ritornò in Spagna per la seconda volta per governarla come ''Cesare'', Geronzio per brame di potere si rivoltò proclamando a sua volta imperatore un tale [[Massimo (usurpatore)|Massimo]].<ref name=ZosimoVI/><ref name=SozIX12/> Sembra inoltre aver incitato i barbari che erano in Gallia ad invadere la Gallia meridionale in modo da tenere occupato Costantino III; tale tentativo di sfruttare i barbari per vincere la guerra civile contro Costantino III risultò tuttavia controproducente e negli ultimi mesi del 409 i Vandali, gli Alani e Svevi, a causa del tradimento o della negligenza dei reggimenti ''Honoriaci'' a presidio dei Pirenei, entrarono in Spagna, sottomettendola per la massima parte.<ref name=ZosimoVI/><ref name=OroVII40/><ref name=SozIX12/><ref>
Solo quando l'usurpatore Massimo e il suo comandante Geronzio decisero di invadere la Gallia per detronizzare Costantino III, i barbari approfittarono della partenza dell'esercito romano dalla [[Tarraconense]] per impossessarsi stabilmente del territorio invaso spartendoselo tra di loro ([[411]]):<ref>
{{Citazione|[I barbari] si spartirono tra loro i vari lotti delle province per insediarvisi: i Vandali [Hasding] si impadronirono della Galizia, gli Svevi di quella parte della Galizia situata lungo la costa occidentale dell'Oceano. Gli Alani ebbero la Lusitania e la Cartaginense, mentre i Vandali Siling si presero la Betica. Gli spagnoli delle città e delle roccaforti che erano sopravvissuti al disastro si arresero in schiavitù ai barbari che spadroneggiavano in tutte le province.|Idazio, ''Cronaca'', s.a. 411.}}
Secondo [[Procopio di Cesarea|Procopio]], storico vissuto nel VI secolo, i Barbari avrebbero avuto il riconoscimento dell'occupazione dei territori da parte di Roma, mentre al contrario [[Orosio]], vissuto all'epoca dei fatti, afferma esplicitamente che l'occupazione fu illegale. Tra le due testimonianze discordanti, Heather<ref>{{cita|Heather
Tra il [[416]] e il [[418]] gli invasori del Reno subirono, quindi, la controffensiva dei [[Visigoti]] di [[Vallia]] per conto dell'Imperatore d'Occidente: vennero annientati nella Betica i Vandali Silingi mentre gli Alani subirono perdite così consistenti da giungere a implorare la protezione dei rivali Vandali Asdingi, stanziati in Galizia. Grazie a questi successi, le province ispaniche della ''[[Lusitania (provincia romana)|Lusitania]]'', della ''[[Cartaginense]]'' e della ''[[Betica]]'' tornarono sotto il controllo romano,<ref>{{cita|Heather
[[File:Impero d'Occidente 421.PNG|upright=1.4|thumb|L'Impero romano d'Occidente nel [[421]].
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Grazie alle prodezze di Flavio Costanzo, la Gallia e la Tarraconense erano tornate sotto il dominio di Onorio con la sconfitta degli usurpatori, mentre gli Alani erano stati scacciati con il supporto visigoto dalla Lusitania e dalla Cartaginense, e i [[Bagaudi]] nell'Armorica erano stati ricondotti all'obbedienza. I Visigoti ottennero, in cambio dei loro servigi in Hispania, la Gallia Aquitania come ''foederati'' dell'Impero.]]
Nel frattempo la nuova coalizione vandalo-alana tentò subito di espandersi in Galizia a danni degli Svevi, costringendo i Romani a intervenire nel [[420]]: l'attacco romano, condotto dal
La partenza dei Vandali per l'Africa (429) lasciò tuttavia la Spagna libera dai Barbari, fatta eccezione per gli Svevi in [[Galizia (Spagna)|Galizia]]. Il panegirico di [[Merobaude (poeta)|Merobaude]] asserisce che in Spagna, dove prima «più niente era sotto controllo,... il guerriero vendicatore [Ezio] ha riaperto la strada un tempo prigioniera e ha cacciato il predatore [in realtà andatosene in Africa per propria iniziativa], riconquistando le vie di comunicazione interrotte; e la popolazione è potuta ritornare nelle città abbandonate.» Sembra che l'intervento di [[Ezio]] in Spagna si fosse limitato a negoziazioni diplomatiche con gli Svevi in modo da raggiungere a un accomodamento tra Svevi e abitanti della Galizia, nonostante le pressioni esercitate da alcuni ispano-romani della Galizia, che avrebbero preferito un intervento militare.<ref>{{cita|Heather
Tutto ciò cambiò però con l'ascesa del re svevo [[Rechila]], succeduto a suo padre [[Ermenerico]] nel 438. Approfittando della scarsa attenzione riservata dal governo centrale alla Spagna, dovuta alle altre diverse minacce esterne sugli altri fronti (Gallia, Africa, Illirico), [[Rechila]] condusse gli Svevi alla conquista di gran parte della penisola iberica: tra il [[439]] e il [[441]], essi occuparono Merida (capoluogo della Lusitania) nel 439 e di Siviglia e delle province della Betica e della Cartaginense nel 441. Nel 455, sotto il re [[Rechiaro]], gli Svevi devastarono Cartaginense (che in precedenza avevano restituito ai Romani) e Tarraconense: l'Imperatore d'Occidente [[Avito]] reagì inviando contro gli Svevi i Visigoti che ridussero il regno svevo al possesso della sola Galizia. Dopo l'assassinio dell'Imperatore Maggioriano (che condusse delle campagne militari in Spagna nel 460, attaccando con il sostegno visigoto anche gli Svevi in Galizia) nel 461, nessun altro ufficiale romano è attestato nelle fonti nella penisola iberica, rendendo evidente che dopo il 460 la Spagna non faceva più - di fatto - parte dell'Impero.<ref>
{{vedi anche|Regno svevo}}
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| lingua=gl
}}
* {{cita libro | cognome=Heather | nome=Peter | titolo=La caduta dell'Impero romano: una nuova storia | editore=Garzanti |città=Milano | anno=2006 | ISBN=978-88-11-68090-1 | cid=Heather }}
* {{cita libro | cognome=Kulikowski | nome=Michael | titolo= Late Roman Spain and its cities| editore=Hopkins University Press |città=Baltimora | anno=2004 | ISBN=ISBN 9780801898327 | cid=Kulikowski }}
==Voci correlate==
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