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Questo viola la [[Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare]], che riconosce l'importanza della pesca per le comunità locali e insiste sul fatto che gli accordi di pesca del governo con le imprese straniere devono avere come obiettivo solo per quanto riguardano le scorte in eccesso.
==Africa==
<ref>{{Cita news|autore=|titolo=''GRAIN.org'' releases data set with over 400 global land grabs|pubblicazione=|data=|urlarchivio=https://www.grain.org/article/entries/4479-grain-releases-data-set-with-over-400-global-land-grabs}}</ref> Il continente africano è senza dubbio una delle vittime più sfruttate da parte delle multinazionali provenienti da tutto il mondo.
Dal 2006 al 2012 si sono accaparrate circa 35 milioni di ettari sottratti per lo più ai coltivatori minori, questa pratica viene definita come [[land grabbing]].
<ref> {{Cita news|autore=|titolo=Africa: Rising for the few|pubblicazione=|data=2015|urlarchivio=https://www.oxfam.org/sites/www.oxfam.org/files/world_economic_forum_wef.africa_rising_for_the_few.pdf}} </ref> Nell'anno 2010 sono stati sottratti all'Africa all'incirca 11 miliardi di dollari americani grazie soprattutto a dei metodi utilizzati dalle multinazionali non pagando le dovute tasse e quindi lasciando senza entrate i governi africani: questo pratica è chiamata '' trade mispricing'', e consiste di stabilire, da parte di una compagnia, dei prezzi artificiali sui beni o servizi con lo scopo di evitare ogni tipo di tassazione.
Queste compagnie multinazionali sono riuscite ad evitare un ammontare di tasse pari a 40 miliardi di dollari statunitensi.
L'Africa è principalmente l'obbiettivo primario dei cosiddetti ''land grabbers'', ma sono presi di mira anche Paesi come l'America Latina, l'Asia e l'Europa dell'est.
===Etiopia===
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