Anubi: differenze tra le versioni

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== Iconografia ==
=== Forma animale ===
Le rappresentazioni di Anubi ebbero vasta diffusione nel corso di tutta la storia egizia - dal [[Periodo predinastico dell'Egitto|Periodo predinastico]] alla [[Egitto (provincia romana)|dominazione romana]] - in [[Geroglifici egizi|geroglifici]], pitture murali, bassorilievi, amuleti o statue. La sua iconografia più antica e comune lo vede in forma integralmente animale, come canide accucciato ma all'erta, posato su un reliquiario o un altro oggetto del corredo funebre<ref>Linda Evans, « The Anubis animal: A behaviourial solution ? », Göttinger Miszellen, vol. 216,‎ 2008, pp. 17-24. ISSN 0344-385X. </ref>. La tradizionale identificazione di Anubi con uno [[Canis aureus|sciacallo]], pur generalmente condivisa dagli egittologi, si è rivelata priva di fondamento zoologico in quanto analisi genetiche effettuate nel 2015 sul canide selvatico endemico dell'Egitto hanno mostrato che quest'ultimo non è uno sciacallo, ma una specie a sé stante molto più strettamente imparentata con il [[Canis lupus|lupo grigio]] che con gli sciacalli propriamente detti<ref>Cfr. K.-P. Koepfli, J. Pollinger, R. Godinho, J. Robinson, A. Lea, S. Hendricks, R. M. Schweizer, O. Thalmann, P. Silva, Z. Fan, A. A. Yurchenko, P. Dobrynin, A. Makunin, J. A. Cahill, B. Shapiro, F. Álvares, J. C. Brito, E. Geffen, J. A. Leonard, K. M. Helgen, W. E. Johnson, S. J. O'Brien, B. Van Valkenburgh e R. K. Wayne, ''Genome-wide Evidence Reveals that African and Eurasian Golden Jackals Are Distinct Species'', in Current Biology, vol. 25, 17 agosto 2015</ref>, confermando le intuizioni di [[Thomas Huxley]] che già nel 1832 aveva classificato questo canide come un lupo. La testa di Anubi sarebbe quindi più correttamente quella di un [[Canis anthus|lupo africano]]. Essendo tuttavia descritta anche nella [[Bibbia]] la presenza nell'[[Egitto]] ed in [[Israele]] di sciacalli, la teoria che Anubi vada identificato come un lupo o un cane appare poco credibile. L'aspetto di questa divinità era un incrocio tra il [[Canis lupus familiaris|cane]], lo [[sciacallo]], la [[Hyaenidae|iena]], la [[volpe]] e il [[Canis lupus|lupo]], animali dall'aspetto simile che vivevano nel deserto e vicino ai cimiteri<ref>Salima Ikram, ''Antico Egitto'', p. 114.</ref>. Fin dai tempi più antichi, un raro geroglifico prevedeva il canide accucciato con una grande piuma che gli spuntava dal dorso: probabilmente un accostamento concettuale del dio addetto alle operazioni di giudizio delle anime nell'aldilà al dio del soffio vitale, [[Shu (mitologia)|Shu]], e alla dea della verità, [[Maat]] - entrambi aventi come attributo una piuma. Una piuma compariva anche sulla parrucca di [[Anput]], la dea di [[Cinopoli]] e [[paredra]] di Anubi: potrebbe trattarsi di un espediente iconografico per differenziare il maschio Anubi (senza piuma) dalla femmina Anput, oppure di un procedimento scritturale per poter ascrivere la dea al nòmo cinopolitano<ref>DuQuesne 2005, p. 37-49.</ref>. Sono state inoltre trovate sue rappresentazioni in cui il canide regge fra le zampe lo scettro-[[Correggiato|flagello]] e lo scettro-''sekhem'' (possono però anche spuntagli dal dorso)<ref>Yvonne Bonnamy & Ashraf Sadek, Dictionnaire des hiéroglyphes, Arles, Actes Sud, 2010. ISBN 978-2-7427-8922-1. p. 893.</ref>. La più antica rappresentazione di Anubi integralmente zoomorfo è in una tavola risalente al [[faraone|faraone]] [[Aha (sovrano)|Aha]] della [[I dinastia egizia|I dinastia]], sulla quale è anche citata la festività collegata al dio.<gallery widths="160" heights="160">
File:Ser-Inpu.png|Anubi come canide integrale e accucciato, sulla Stele del nano Ser-Inpu copiata da [[Flinders Petrie]] ([[I dinastia egizia]]).
File:Egyptian - Box for Ushabtis or Canopic Jars - Walters 626 - Side A.jpg|Accucciato su una cappella, su una cassa [[Vasi canopi|canopica]] del [[Terzo periodo intermedio dell'Egitto]]. [[Walters Art Museum]], [[Baltimora]].
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=== Forma ibrida ===
[[File:Niu anu v.jpg|miniatura|Rilievo raffigurante il [[faraone]] [[Niuserra]] vivificato da Anubi e [[Uadjet]], copiato da [[Ludwig Borchardt]].|275x275px]]Verso la fine della [[II dinastia egizia]] apparvero le prime rappresentazioni di divinità di divinità ibride combinanti elementi umani e animali<ref>Erik Hornung, Les dieux de l'Égypte. Le Un et le Multiple, Paris, Le Rocher, 1986. ISBN 2268018938. p. 95.</ref>. La più antica immagine di dio con testa di sciacallo risalgono a questa epoca e si trova sul frammento di una ciotola in [[porfido]], di provenienza sconosciuta, e conservata al [[British Museum]] a partire dal [[1977]]. Il dio, senza nome, è raffigurato in piedi e impugna lo [[Scettri egizi|scettro]]-''uas'' nella mano destra e il simbolo [[Ankh|''[[ankh'']]'' ("vita") nella sinistra. È probabile che si tratti di Anubi, ma non è possibile escludere [[Seth]] e [[Ash (mitologia)|Ash]]<ref>DuQuesne 2005, pp. 87, 94.</ref>. La rappresentazione più antica, fra quelle incontestabili, di Anubi come uomo con testa di sciacallo risale alla [[V dinastia egizia]] e consiste di un frammento di rilievo nel Tempio funerario del [[faraone]] [[Niuserra]] (ca. [[XXV secolo a.C.|2460]] - 2430 a.C.<ref>Franco Cimmino, Dizionario delle dinastie faraoniche, Milano, Bompiani, 2003 ISBN 88-452-5531-X. p. 468.</ref>). Questo blocco di pietra scoperto agli inizi del '900 è esposto all'[[Ägyptisches Museum und Papyrussammlung]] del [[Neues Museum]] di [[Berlino]].
La testa era raffigurata nera perché questo colore indicava la [[putrefazione]] dei corpi, il [[bitume]] impiegato nella [[mummificazione]] ma anche il fertile [[limo]], simbolo di rinascita. Successivamente era spesso raffigurato nelle pitture parietali degli ipogei unitamente al [[Faraone|sovrano]] defunto e sovente con un'altra divinità dal corpo di uomo e testa di falco con [[Corona (Egitto)|doppia corona]]: era, quest'ultimo, il dio protettore dei defunti [[Harsiesi]].
[[File:Abydos Tempelrelief Ramses II. 22.JPG|sinistra|miniatura|260x260px|A sinistra, Anubi in forma interamente umana in rilievo nel Tempio funerario di [[Ramses II]] ad [[Abido (Egitto)|Abido]]. ]]
 
=== Forme eccezionali ===
Oltre alle immagini di Anubi come canide e come uomo dalla testa di canide, esistono altre rappresentazioni molto meno comuni. Anubi compare in sembianze completamente umane solamente in un rilievo ad Abido, nel Tempio funerario di [[Ramses II]], eretto a partire dal [[XIII secolo a.C.|1279 a.C.]] circa. Un altro tipo di iconografia, meno raro, è quello di uccello dalla testa di canide. Immagini di questo tipo, raffiguranti l'immagine dell'anima-''[[Anima nella religione dell'antico Egitto|ba]]'' di Anubi, sono state individuate nella necropoli di El-Deir (oasi di [[Kharga]]) su un frammento di ''[[Cartonnage|''cartonnage]]'']] dipinto, a [[Dendera]] in un rilievo nel chiosco hathorico, per quattro volte sul sudario di un uomo inumato a [[Deir el-Medina]], in una tomba nell'oasi di Dakhla e in un'altra di epoca romana<ref>Françoise Dunand & Roger Lichtenberg, « Anubis, Oupouaout et les autres », « Parcourir l'éternité » Hommages à Jean Yoyotte, BREPOLS, vol. 156 « Bibliothèque de l'École des Hautes Études-Sciences religieuses »,‎ 2012, pp. 427-440. ISBN 978-2-503-54756-5. </ref>. Un altro raro tipo di rappresentazione è quello di Anubi dal corpo di [[Serpentes|serpente]], di cui si conoscono due esempi: su un elemento di un letto funerario a Tall-Dush e sul ''cartonnage'' di una mummia d'epoca romana, sempre all'oasi di Kharga. La più antica figurazione di Anubi serpentiforme è attestata a Deir el-Medina, nella tomba di Sennedjem, in una porzione di pittura che rappresenta un letto funerario ([[XIX dinastia egizia|XIX dinastia]]). Durante l'epoca greco-romana, si sviluppò l'iconografia di "Anubi con la chiave", per la quale il dio è chiamato "Colui che tiene le chiave dell'[[Ade (regno)|Ade]]" o "il Portatore delle chiavi": reggeva una chiave in mano, se nelle sembianze di uomo dalla testa di canide, o al collo se integralmente zoomorfo - ed è stato rivenuto su sarcofagi, sudari o bende di mummie. L'egittologo tedesco Siegfried Morenz ([[1914]]-[[1970]]) ha confrontato tale iconografia con quella del dio greco [[Eaco]], uno dei tre giudici dell'oltretomba. Jean-Claude Grenier ha respinto questo collegamento e ha privilegiato l'ipotesi di un adattamento dell'iconografia religiosa alla diffusione delle chiavi nella vita quotidiana degli individui<ref>Jean-Claude Grenier, Anubis alexandrin et romain, Leiden, E.J. Brill, 1977, ISBN 90-04-04917-7. pp. 34-6.</ref>.
 
== Anput, paredra di Anubi ==