Entr'acte: differenze tra le versioni

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La parola ''intervallo'' allude inoltre al dadaismo che concepisce l'opera d'arte, in questo caso l'opera cinematografica, libera da ogni struttura.<ref>Sandro Bernardi, ''L'avventura del cinematografo'', p. 102.</ref>
===Sceneggiatura===
Firma la sceneggiatura, composta solo di due pagine, il pittore [[Francis Picabia|Picabia]]. Si racconta che Picabia aveva annotato su un foglio di carta da lettere intestata, del ristorante "Chez Maxim's", una serie di appunti da trasmettere al regista René Clair:{{Citazione|Levarsi del sipario:
 
Si racconta che Picabia aveva annotato su un foglio di carta da lettere intestata, del ristorante "Chez Maxim's", una serie di appunti da trasmettere al regista René Clair:
{{Citazione|Levarsi del sipario:
*Carica al rallentatore di un cannone da parte di Satie e Picabia; il colpo dovrà fare il più rumore possibile. Durata totale: 1 minuto
Durante l'intermezzo:
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===Prima===
Lo spettacolo fu messo in scena al Théâtre des Champs Elysées nel dicembre 1924.
 
==Tecnica cinematografica==
''Entr'acte'' è un gioco in cui ritroviamo le vecchie attrazioni del cinematografo: la sovrimpressione, la dissolvenza incrociata, lo split-screen, il rallenty, l'accelerato, il primo piano, la soggettiva, il montaggio puramente ludico, la fuga-inseguimento, la sparizione alla Meliés.<ref>Grignaffini Giovanna, ''René Clair'', pp. 28-36.</ref>
 
==Influenze culturali==
Molti particolari tipicamente dadaisti si potevano riconoscere nelle commedie scritte allora da [[Louis Aragon]] e [[Tristan Tzara]], ma molte gag, specialmente nella seconda parte, provenivano dalle comiche d'anteguerra, di cui il dadaismo aveva subito l'influsso, segnatamente [[Louis Feuillade|Feuillade]], [[Jean Durand]], [[Pathé]], e [[Mack Sennett]].<ref>Georges Sadoul, ''Storia del cinema mondiale'', p. 267-68.</ref>
 
==Accoglienza==
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Claude Beylie:
{{Citazione|Questo film voleva essere, secondo Picabia, un "...intermezzo alle imbecillità quotidiane e alla monotonia della vita." È la testimonianza di un allegro furore iconoclasta, tipico degli "anni folli". [...] Si tratta di una sorta di "cinema automatico" nello spirito del movimento Dada, cui Picabia si rifaceva. Clair vi aggiunge un omaggio a [[Georges Méliès]] e agli insegnamenti della [[Pathé]] che lo avevano incantato anni prima. Diversamente da ''[[Un chien andalou - Un cane andaluso|Un chien andalou]]'', molto più aggressivo, che Luis Buñuel e Salvador Dalì realizzeranno quattro anni più tardi, ''Entr'acte'' non vuole affatto scioccare ma solo divertire.|Claude Beylie, ''I capolavori del cinema'', p. 36.}}
 
==Tecnica cinematografica==
''Entr'acte'' è un gioco in cui ritroviamo le vecchie attrazioni del cinematografo: la sovrimpressione, la dissolvenza incrociata, lo split-screen, il rallenty, l'accelerato, il primo piano, la soggettiva, il montaggio puramente ludico, la fuga-inseguimento, la sparizione alla Meliés.<ref>Grignaffini Giovanna, ''René Clair'', pp. 28-36.</ref>
 
==Influenze culturali==
Molti particolari tipicamente dadaisti si potevano riconoscere nelle commedie scritte allora da [[Louis Aragon]] e [[Tristan Tzara]], ma molte gag, specialmente nella seconda parte, provenivano dalle comiche d'anteguerra, di cui il dadaismo aveva subito l'influsso, [[Louis Feuillade|Feuillade]], [[Jean Durand]], [[Pathé]], [[Mack Sennett]].<ref>Georges Sadoul, ''Storia del cinema mondiale'', p. 267-68.</ref>
 
==Omaggi==
LaIl sequenzafilm, e in particolare il corteo che insegue il carro funebre, è statastato citatacitato più volte, anche in tempi recenti, in alcuni film italiani:, tra cui ''[[Lo zio di Brooklyn]]'' di [[Ciprì e Maresco]], ''[[Tutti giù per terra (film)|Tutti giù per terra]]'' di [[Davide Ferrario (regista)|Davide Ferrario]] e ''[[La fame e la sete]]'' di [[Antonio Albanese]].
* ''[[Lo zio di Brooklyn]]'' di [[Ciprì e Maresco]]
* ''[[Tutti giù per terra (film)|Tutti giù per terra]]'' di [[Davide Ferrario (regista)|Davide Ferrario]]
* ''[[La fame e la sete]]'' di [[Antonio Albanese]]
 
==Note==
<references/>