Storia di Brescia: differenze tra le versioni

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Durante il [[X secolo]] ci fu una progressiva riduzione del potere comitale, la cui carica sul finire del secolo fu assegnata al [[Vescovo]] cittadino dagli [[imperatore|imperatori]] germanici. Nello stesso periodo ci fu la concomitante ascesa del libero comune che estese la propria influenza su tutto il comitato, corrispondente all'incirca l'attuale territorio provinciale, grazie ad un'accorta politica di colonizzazione delle terre incolte e di militarizzazione delle rive dei fiumi [[Oglio]] e [[Chiese (fiume)|Chiese]] e del [[Lago di Garda]].
 
Come tutti i comuni lombardi sorse quindi in dialettica col potere episcopale e con una iniziale connotazione di fondo [[aristocrazia|aristocratica]], gravitante intorno alla [[vassallo|vassallità]] capitaneale dei [[monastero|monasteri]] ([[Monastero di Santa Giulia|Santa Giulia]] e [[Badia leonense|San Benedetto di Leno]] su tutti) e dell'[[episcopato]] bresciano. La maturazione interna del comune e l'espansione attuata sul comitato ebbe luogo in scontro con le comunità rurali, ancora sottomesse ai signori del [[territorio]], in particolare i [[Conti Palatini di Lomello]] ede gli [[Ugoni-Longhi]], stanziati a sud-est, e i conti [[Gisalbertini]], ad ovest.
 
Inoltre la crescita del comune fu caratterizzata dalla lotta anche violenta con i grandi comuni confinanti, in particolare [[Bergamo]] e [[Cremona]], che sconfisse a [[Pontoglio]] due volte consecutive, nelle battaglie delle [[Battaglia di Palosco|Grumore]] (metà XII secolo) e della [[Battaglia di Rudiano|Malamorte]] ([[1191]]) di cui narra ampiamente il cronista Malvezzi. Partecipò inoltre alla lotta comunale della [[lega lombarda]] (seconda metà del XII) a fianco di [[Milano]] e [[Piacenza]], storiche alleate del periodo comunale, e le truppe del comune si distinsero nella [[battaglia di Legnano]] come secondo contingente più numeroso e agguerrito dopo quello milanese.