Dogo sardo: differenze tra le versioni

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Il dogo sardo presenta lievi differenze nell'aspetto a seconda della zona di provenienza dovute soprattutto alla consanguineità e all'isolamento di alcune zone geografiche; in passato non si è mai curata una selezione tecnica di tali cani, privilegiando quasi esclusivamente soggetti di forte tempra e notevole rusticità, nonché attitudine al lavoro. Uno standard di razza non è mai stato fissato, viene tuttavia molto apprezzato nell'isola. In Sardegna questo cane viene indicato con diversi nomi: ''beltigadu ,sorgolìnu'', ''trighinu'', ''jagarugiagaru'', cane di Gavoi, canitrinu ''beltigadu'', cani ''pertiatzu'', ''pertiziau'', ''perziaddupertzu'', Alano di Bonorva, cane sardo antico nonché dogo sardo o sardesco, aggettivi che ne richiamano caratteri fenotipici e fanno riferimento alla funzione storica del cane che in lingua sarda viene chiamato " Perru ".
 
La pelle è ben aderente alla muscolatura, la testa presenta tratti più o meno molossoidi con un evidente sviluppo dei muscoli mascellari, muso leggermente più corto della lunghezza del cranio; questo cane è dotato di una imponente e solida dentatura che si completa con chiusura a forbice o a tenaglia, zanne di grande lunghezza e terzo incisivo superiore molto sviluppato. Gli occhi si presentano solitamente nelle varie tonalità del colore dell'ambra oppure marroni; numerosi soggetti provenienti da Gavoi presentano un occhio marcatamente giallo. Gli arti anteriori sono robusti e bene in appioppo, quelli posteriori mediamente angolati e dotati di forte muscolatura. Il torace è ben sviluppato e la statura media varia dai 56 ai 68 cm al garrese. Gli esemplari attuali hanno un peso che va dai 30 ai 45 kg.