Autoritratto entro uno specchio convesso: differenze tra le versioni

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La stanza mostra se non la ricchezza almeno l'agiatezza della famiglia: un soffitto a cassettoni e una finestra "impannata", cioè copribile per tre quarti da un panno per proteggere dal freddo e filtrare la luce come si addiceva a uno studio di pittori. Non si vedono mobili, sintomo di una certa austerità.
 
Negli studi sul [[manierismo]], l'''Autoritratto entro uno specchio convesso'' è diventato una sorta di emblema di quel momento dell'arte.
Negli studi sul [[manierismo]], l'''Autoritratto entro uno specchio convesso'' è diventato una sorta di emblema di quel momento dell'arte, grazie alla presenza della visione anamorfica. Varie letture, talvolta bizzarre, sono state proposte sulla scia della sua fama e in base alla conoscenza dell'interesse nell'[[alchimia]] dell'artista. In particolare Fagiolo dell'Arco vi vedeva una rappresentazione dell'[[opus alchemico]] (1969-1970), con la rotondità della tavola corrisponderebbe alla "prima materia", lo specchio allo sperimentalismo alchemico e l'espressione alla malinconia, tipica espressione del carattere dell'alchimista. Freedman (1986) e Boehm (1986) vi lessero un ritratto dell'animo interiore. Oggi queste interpretazioni sono considerate in genere troppo sottili, confermando piuttosto la giustificazione vasariana dello sfoggio virtuoso per l'"entratura" nella competitiva corte pontificia.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* Mario Di Giampaolo ed Elisabetta Fadda, ''Parmigianino'', Keybook, Santarcangelo di Romagna 2002. ISBN 8818-02236-9
* Luisa Viola, ''Parmigianino'', Grafiche Step editrice, Parma 2007.
 
==Altri progetti==
{{Interprogetto|commons=Category:Self-portrait in a Convex Mirror}}
 
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|url=http://bilddatenbank.khm.at/viewArtefact?id=1407|titolo=Scheda nel sito ufficiale del museo}}