Umberto Saba: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Sostituzioni standard: inversione accenti e passati remoti. |
m Bot: Sostituzione automatica fix vari |
||
Riga 36:
===I primi libri di versi===
Nel [[1911]] pubblicò, con lo pseudonimo di Saba il suo primo libro, "Poesie", prefate da [[Silvio Benco]] a cui fece seguito, nel [[1912]], nelle edizioni della rivista "La Voce" la raccolta "Coi miei occhi (il mio secondo libro di versi)", ormai nota come "Trieste e una donna". Lo [[pseudonimo]] è di origine incerta, ma si pensa che lo scelse o in omaggio alla sua adorata balia, Peppa Sabaz, o in omaggio alle sue origini [[religione ebraica|ebraiche]]: la parola ''saba' '' ([[lingua ebraica|ebraico]]: סבא) significa "nonno" o, secondo alcune più probabili fonti, "pane".
Completò anche l'atto unico "Il letterato Vincenzo" concorrendo ad un premio organizzato dal Teatro Fenice: l'opera, incentrata sul rapporto tra un poeta e la giovane madre Lena, fu criticata e si rivelò un fiasco.</br> Nel maggio dello stesso anno il poeta si trasferì con la famiglia, per superare un periodo di crisi dovuto al tradimento della moglie, dapprima a [[Bologna]], dove collaborò al quotidiano "Il Resto del Carlino", e nel febbraio del [[1914]] a [[Milano]] dove assunse l'incarico di gestire il caffè del Teatro Eden.
| |||