Isolatore sismico: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
LiveRC : Annullate le modifiche di 151.18.106.15 (discussione), riportata alla versione precedente di ValterVBot
Stile citazione
Riga 13:
 
L'uso dei dispositivi moderni atti ad isolare la struttura dal terremoto è nato inizialmente nel campo dell'ingegneria dei [[ponte|ponti]]. Infatti fin dagli anni sessanta del XX secolo si faceva uso in diversi paesi del mondo di apparecchi di appoggio in [[neoprene]] armato o in [[acciaio]]-[[teflon]], di dispositivi [[oleodinamica|oleodinamici]] per dissipare energia e assorbire le forze di frenatura, ecc.
I primi viadotti italiani in zona sismica, dotati di dispositivi antisismici, sono stati costruiti negli anni settanta. Dal campo dei ponti l'impiego si è poi rapidamente esteso anche all'[[edilizia]] in generale<re>{{cita [web |url=http://www.curee.org/architecture/docs/parducci/Editoriale.pdf]. |titolo=NUOVE CONCEZIONI PER IL PROGETTO SISMICO
UNA SFIDA PER L'ARCHITETTURA E PER L'INGEGNERIA |autore=Alberto Parducci |accesso=25 febbraio 2017 }}</ref>.
 
Un forte impulso all'utilizzo di questa innovativa tecnica o strategia di [[ingegneria sismica]] si è avuto a seguito del violento [[terremoto di Kobe]] in [[Giappone]] nel [[1995]], terremoto che provocò oltre 6.000 vittime e 300.000 persone sfollate. Subito dopo il terremoto, i cittadini e gli specialisti persero ogni fiducia sulla sbandierata capacità di prevedere i terremoti e sulle tecniche di costruzione antisismiche. Per contro, tale evento disastroso mise in evidenza l'ottima risposta degli edifici dotati di isolatori sismici alla base rispetto alle strutture antisismiche tradizionali a 'base fissa'. Infatti, a differenza di quelle antisismiche convenzionali, le strutture isolate superarono indenni il [[terremoto]].