E l'eco rispose: differenze tra le versioni
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Con la guerra Kabul cade in rovina e alla fine del conflitto molti stranieri corrono in aiuto. Tra questi vi è, per esempio, il chirurgo plastico greco Markos Varvaris, che vi si reca nel 2002 e che affitta la casa ereditata dall'ormai vecchio Nabi dopo la morte del suo padrone, il signor Wahdati.
Un'altra persona che interviene come volontaria dopo la guerra è l'infermiera bosniaca Amra Ademovic, che assiste i feriti all'ospedale Wazir Akbar Khan, risiedente anche lei nella casa di Nabi, insieme a Markos e ad altri medici dell'
Dopo la guerra giungono a Kabul anche persone che, emigrate, tornano per riappropriarsi di ciò che è rimasto dei loro beni. Tra questi, i due cugini Idris e Timur, che erano emigrati in California, a San José, negli anni ottanta e che nel 2003 fanno ritorno nella loro città. Timur ora è un immobiliarista e Idris un medico. Quest'ultimo si dimostra molto disponibile ad aiutare i bisognosi, in particolare Roshi, una ragazzina deturpata dallo zio con un colpo di ascia alla testa. Conclusi i loro affari, i due cugini fanno ritorno a San José, dove ricompare uno dei principali protagonisti, Abdullah, che evidentemente era fuggito anche lui dalla guerra. Ora lavora in un ristorante afghano, l’''Abe's Kabob House'', e vive con la moglie Sultana e con la figlia, Pari, chiamata così in ricordo della sorellina, da tanto tempo lontana da lui.
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