Musica sperimentale: differenze tra le versioni
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Non è un genere ma un'espressione musicale |
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Con il termine '''musica sperimentale''' (o con il suo equivalente inglese '''experimental music'''), nel linguaggio [[critica|critico]], ci si riferisce ad una tradizione [[composizione musicale|compositiva]] nata attorno [[XX secolo]], le cui partiture prevedono risultati imprevedibili. Il termine fu coniato dal musicista [[John Cage]] nel [[1955]], che ne fu anche uno dei massimi e più influenti esponenti. Cage definì che "un'azione sperimentale è quella il cui risultato non è prevedibile"<ref>{{Cita|Cage 1961, p. 39}}</ref>. Più in generale il termine "sperimentale" viene usato assieme a definizioni di genere per descrivere forme musicali che tendono ai limiti di un genere definito, oppure il cui approccio sia determinato da ibridazioni di stili o che incorpori elementi eterodossi, nuovi, distintamente unici (Anon. [n.d.]a). Su questa linea, il termine viene spesso usato per descrivere stili di musica [[etnia|transetnica]], che mescolano sonorità riconoscibili, ma di diverse provenienze geografiche. Il termine venne inoltre usato con valenza molto diversa sul finire degli [[anni 1950|anni cinquanta]] per definire composizioni controllate da un [[computer]], oppure, in altri casi, veniva usato in sostituzione di [[musica elettronica]] o anche di [[musica concreta]].
== Origini e definizione ==
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