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|data=31 ottobre 1989 |url=http://www.radioradicale.it/il-partito-trasnazionale-democrazia-e-diritto-allinformazione-le-dimissioni-da-deputato-di-marco-pannella-le-manifestazioni-di-m|accesso=26 febbraio 2016}}</ref> A metà degli anni ‘90 diventa centrale nell’evoluzione transnazionale del Partito la fondazione della BBS chiamata Agorà Telematica,<ref>{{cita testo|titolo=Agorà, rete non solo politica|autore=Caravita Giuseppe|data=26 novembre 1993|pubblicazione=Il Sole 24 Ore|url=http://www.radioradicale.it/exagora/agora-rete-non-solo-politica|accesso=26 febbraio 2017}}</ref><ref>{{cita testo|url=http://www.radioradicale.it/exagora/descrizione-del-sistema-telematico-multilingue-stm|titolo=Descrizione del Sistema Telematico Multilingue - STM|autore=Cicciomessere Roberto|data=4 settembre 1992||pubblicazione=Seminario del Partito radicale|città=Sabaudia}}</ref> che è una delle prime in Italia a permettere connessioni contemporanee dai molti paesi nei quali il Partito apriva punti di presenza o sedi. Nel 1995, dopo un intenso lavoro istituzionale, il Partito, pur mantenendo le forme proprie organizzative originali di partito libertario, si è di fatto trasformato in una organizzazione non governativa per la promozione dei diritti umani e per l'affermazione della democrazia e della libertà nel mondo, ottiene la registrazione come con status consultivo di livello generale al Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) dell’ONU.<ref>{{cita testo|titolo=Onu/riconoscimento ngo del partito radicale|autore=Marino Busdachin|data=21 giugno 1995|pubblicazione= appunto di Marino Busdachin per la conferenza segreteria e per Marco Pannella|url=http://www.radioradicale.it/exagora/onu-riconoscimento-ngo-del-partito-radicale-0|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> In questa sede il Partito porta avanti una serie di battaglie di alto profilo come la moratoria della pena di morte e poi la proposta di una sua totale abolizione,<ref>{{cita testo|titolo=La pena di morte a fronte del diritto internazionale vigente.|autore=Caterina Caravaggi|url=http://www.radioradicale.it/exagora/la-pena-di-morte-a-fronte-del-diritto-internazionale-vigente|data= 25 ottobre 1991 |accesso=26 febbraio 2016}}</ref> l’antiproibizionismo contro le mafie mondiali,<ref>{{cita testo|titolo=Droga: Il Partito radicale e l'iniziativa contro il traffico clandestino delle droghe|url=http://www.radioradicale.it/exagora/droga-il-partito-radicale-e-liniziativa-contro-il-traffico-clandestino-delle-droghe|autore=Stanzani Sergio|data=1 febbraio 1989|pubblicazione=“I costi del proibizionismo sulle droghe” - Atti del colloquio internazionale sull’antiproibizionismo, Bruxelles 28 settembre - 1 ottobre 1988|editore=Ed. Partito Radicale|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> la giustizia giusta,<ref>{{cita testo|url=http://www.radioradicale.it/exagora/giustizia-lappello-del-comitato-per-una-giustizia-giusta|titolo=Giustizia: l'appello del "comitato per una giustizia giusta"|data= 25 febbraio 1985
|autore=Leonardo Sciascia|autore2=Alessandro Galante Garrone|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> la libertà di ricerca scientifica e la battaglia per l’abolizione delle mutilazioni genitali femminili.<ref>{{cita testo|titolo=Quando la religione diventa barbarie|url=http://www.radioradicale.it/exagora/quando-la-religione-diventa-barbarie|pubblicazione=IL QUOTIDIANO RADICALE|data=28 ottobre 1993|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>
Il Partito sostiene le istanze dei popoli non rappresentati, come il [[Tibetani]], gli [[Uiguri]]<ref>{{cita testo|url=http://www.radioradicale.it/exagora/radio-radicale-turkestan-orientale|titolo= Colloquio con Erkin Alptekin, leader degli Ujguri del Turkestan orientale |autore=Radio radicale turkestan orientale|data=24 luglio 1997}}</ref> e i [[Degar|Montagnard]],<ref>{{cita testo|titolo= I montagnard: una persecuzione nell'indifferenza|url=http://www.radicalparty.org/it/content/i-montagnard-una-persecuzione-nellindifferenza|autore=Gerolamo Fazzini|pubblicazione=Avvenire|data=13 aprile 2005|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>ed effettua un monitoraggio attivo dei conflitti contro i paesi dispotici, come quello ucraino contro la Russia, o dà voce alla dissidenza contro i regimi totalitari come quello cubano o turco. In seno all’[[ONU]], non mancano elementi di conflittualità che porteranno il Partito ad entrare in rotta di collisione con la [[Russia]], in particolare per la proposta di un piano di pace nel conflitto ceceno, tanto da rischiare una procedura di sospensione prima e poi di espulsione, da cui il Partito alla fine riesce a difendersi positivamente.<ref>{{cita testo|url=http://www.radioradicale.it/exagora/espulsione-del-prt-dallonu-articolo-di-le-monde|titolo= LA RUSSIA VUOLE SOFFOCARE OGNI VOCE CECENA ALL’ONU|data=22 Luglio 2000|pubblicazione=Le Monde|pagina=4|data= 21 luglio 2000|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>
 
A dispetto del loro successo, in Italia le iniziative del Partito nonviolento transnazionale appaiono distanti e talvolta rarefatte e faticano a trovare spazi sulla stampa che preferisce una rappresentazione del mondo radicale imperniata sui, talvolta inesistenti, conflitti interni tra le varie forti personalità del Partito, o gli aspetti di colore o di costume. La cattiva rappresentazione delle iniziative radicali, denunciata in molte sedi, e minuziosamente verificata attraverso la fondazione del Centro di Radioascolto Televisivo, ha dato adito a numerose condanne e risarcimenti da parte della Televisione di Stato. Le iniziative del Partito sono peraltro spesso confuse con quelle del leader storico Marco Pannella e delle sue vicissitudini elettorali. Ulteriore confusione viene dal fatto che il Partito stesso, a partire dagli anni 2000, piuttosto che rafforzare la sua espansione all’esterno dell’Italia il Partito preferisce concentrarsi sul «caso Italia» come emblematico del decadimento di un sistema politico costituzionale in una «democrazia reale», ovvero in una democrazia nella forma ma in cui nella sostanza le stesse istituzioni agiscono in contrasto con le leggi o la Costituzione. L’Italia rappresenta, secondo il Partito Radicale, l’apogeo del «regime partitocratico» e come tale pronta a diffondere nel mondo «la peste» della «democrazia reale», come viene denunciato nelle sedi internazionali e con la raccolta di un «Libro Giallo de “La Peste Italiana” (Dopo la rovina del Ventennio fascista, il Sessantennio di metamorfosi del Male)».<ref>{{cita testo|titolo=La Peste Italiana|url=http://www.radicali.it/wp-content/uploads/2010/07/peste_italiana.pdf|autore=Gruppo di Iniziativa di Satyagraha 2009 per lo Stato di diritto e la Democrazia cancellati in Italia|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>