A dispetto del loro successo, in Italia le iniziative del Partito nonviolento transnazionale appaiono distanti e talvolta rarefatte e faticano a trovare spazi sulla stampa che preferisce una rappresentazione del mondo radicale imperniata sui, talvolta inesistenti, conflitti interni tra le varie forti personalità del Partito, o gli aspetti di colore o di costume. La cattiva rappresentazione delle iniziative radicali, denunciata in molte sedi, e minuziosamente verificata attraverso la fondazione del Centro di Radioascolto Televisivo, ha dato adito a numerose condanne e risarcimenti da parte della Televisione di Stato. Le iniziative del Partito sono peraltro spesso confuse con quelle del leader storico Marco Pannella e delle sue vicissitudini elettorali. Ulteriore confusione viene dal fatto che il Partito stesso, a partire dagli anni 2000, piuttosto che rafforzare la sua espansione all’esterno dell’Italia il Partito preferisce concentrarsi sul «caso Italia» come emblematico del decadimento di un sistema politico costituzionale in una «democrazia reale», ovvero in una democrazia nella forma ma in cui nella sostanza le stesse istituzioni agiscono in contrasto con le leggi o la Costituzione. L’Italia rappresenta, secondo il Partito Radicale, l’apogeo del «regime partitocratico» e come tale pronta a diffondere nel mondo «la peste» della «democrazia reale», come viene denunciato nelle sedi internazionali e con la raccolta di un «Libro Giallo de “La Peste Italiana” (Dopo la rovina del Ventennio fascista, il Sessantennio di metamorfosi del Male)».<ref>{{cita testo|titolo=La Peste Italiana|url=http://www.radicali.it/wp-content/uploads/2010/07/peste_italiana.pdf|autore=Gruppo di Iniziativa di Satyagraha 2009 per lo Stato di diritto e la Democrazia cancellati in Italia|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>
Nel primo decennio del nuovo millennio sul versante transnazionale l’organizzazione non riesce pienamente a cogliere le opportunità offerte dalle nuove forme di comunicazione globale come Internet, che avrebbero potuto rendere agevolare le attività internazionali, soprattutto perché entra in una fase di crisi per problemi di governance interna. Lo Statuto adottato nel 1993,<ref>{{cita testo|titolo=Materiali per il dibattito sullo statuto del partito trasnazionale|url=http://www.radioradicale.it/exagora/materiali-per-il-dibattito-sullo-statuto-del-partito-trasnazionale|autore= Lorenzo Strik Lievers|autore2=Roberto Cicciomessere|pubblicazione= XXXVI· CONGRESSO DEL PARTITO RADICALE|data=30 aprile 1992|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> più che registrare lo stato in cui versa il Partito, ne disegna una evoluzione ideale molto ambiziosa, con infrastrutture che si rivelano ben presto ampiamente sovradimensionate rispetto all’effettiva numerosità degli iscritti e con la concezione di un sistema plurale basato su associazioni radicali tematiche fondative del partito ma specializzate su singole battaglie, che fanno rientrare nel partito quelle strutture burocratiche e gerarchiche di cui si sarebbe voluto fare a meno. A lungo andare, anche a causa dello stallo nella governance del Partito, queste associazioni invece che fornire nuova linfa al partito gliela sottraggono. Proprio mentre nella politica italiana si affermano movimenti popolari portatori di istanze di chiara derivazione dalle battaglie radicali, dalla metà degli anni 2000 in poi il partito entra invece in una crisi profonda.<ref>{{cita testo|titolo=Ai responsabili di Radicali Italiani, Associazione Luca Coscioni, Non c’è pace senza giustizia, Esperanto Radikala Asocio, Nessuno Tocchi Caino|autore=Maurizio Turco|data=23 febbraio 2017|accesso=26 febbraio 2017|url=https://medium.com/notizie-radicali/ai-responsabili-di-radicali-italiani-associazione-luca-coscioni-non-cè-pace-senza-giustizia-c94255c0097c#.olggziu7d}}</ref> Le associazioni costituenti i cui dirigenti a volte non sono neppure più iscritti al Partito, reclamano via via sempre più ampi margini di indipendenza politica dalla regia centrale del partito, non raramente affermando proprie agende politiche in sovrapposizione, se non in contraddizione, con il Partito stesso. Si giunge così nel 2011 ad un confronto molto aspro tra lo stesso leader Marco Pannella e i dirigenti dell’Associazione Radicali Italiani sostenuti da Emma Bonino, che per la prima volta nella storia rivendicheranno una cospicua autonomia e la determinata scelta di recuperare l’antica tradizione liberal-socialista del Partito Radicale ante ‘89 piuttosto che l’idea libertaria di partito come strumento di lotta nonviolenta, transpartitico e non ideologico propria di Marco Pannella. I Radicali Italiani esprimono così la chiara volontà di entrare in conflitto con ilpezzi importanti del Partito Radicale e con l'anziano leader radicale, eil pezziquale importantiperaltro delnon Partitoperde Radicalel'occasione stessodi sottolineare la propria distanza dai Radicali Italiani e Emma Bonino stessa.<ref>{{cita testo|url=http://www.ilfoglio.it/bordin-line/2017/02/17/news/radicali-crisi-non-dipende-da-scomparsa-marco-pannella-120998/|titolo=Ciò che sta accadendo nei Radicali non dipende dalla scomparsa di Pannella|autore=Massimo Bordin|data=17 Febbraio 2017|accesso=26 febbraio 2017}}</ref><ref>{{cita video|url=http://www.radioradicale.it/scheda/449018/conversazione-settimanale-con-marco-pannella|titolo=Conversazione settimanale con Marco Pannella|autore=Massimo Bordin|data=26 luglio 2015|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> Le strade delle due organizzazioni sono destinate a separarsi nettamente quando, pochi mesi prima della scomparsa di Marco Pannella, nelle elezioni amministrative del 2016 i dirigenti di Radicali Italiani presenteranno, per la prima volta dalla svolta dell‘89 una lista chiaramente etichettata “Radicali” senza altra specifica, in cui verranno candidati peraltro solo in parte trascurabile iscritti al Partito Radicale. Il Partito invece sottolineerà per l’ennesima volta la sua classica posizione anti-elettorale anti-regime<ref>{{cita video|url=http://www.radioradicale.it/scheda/471317/conferenza-di-presentazione-del-documento-per-il-partito-radicale-sullo-stato-di|titolo=Conferenza di presentazione del Documento per il Partito Radicale sullo Stato di Diritto e dei Diritti Umani|autore=Partito Radicale|editore=Radio Radicale|data=3 aprile 2016|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>. Anche la dirigenza delle altre organizzazioni afferenti al Partito prendono una posizione conflittuale quando tentano la convocazione unilaterale del Senato del Partito, mancante il suo Presidente, per evitare la convocazione del Congresso o comunque manipolarne la presidenza, senza peraltro riuscirvi.<ref>{{cita video|url=http://www.radioradicale.it/scheda/481067/senato-del-partito-radicale-nonviolento-transnazionale-e-transpartito|editore=Radio Radicale|titolo=Senato del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito|data=14 luglio 2016|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> Da questi atti nasce il percorso che porta il Partito Radicale ad adottare con una schiacciante maggioranza (di oltre 2/3 dei votanti), nel XL Congresso, tenuto all’interno del carcere di Rebibbia una mozione più rigidamente «pannelliana» e anti-gerarchica che scava un solco molto profondo non solo con i Radicali Italiani ormai orientati a diventare un partito per presentarsi alle imminenti elezioni europee, ma anche con tutte le altre associazioni radicali, disconoscendo il loro ruolo statutario fino al successivo congresso<ref>{{cita testo|url=http://www.ilpost.it/2017/02/21/perche-i-radicali-sono-implosi/|titolo=Perché i Radicali sono implosi|pubblicazione=IlPost.it|data=21 febbraio 2017|autore=Davide Maria De Luca|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>. La mozione identifica in tre temi l’attività del Partito Radicale: il proseguimento della battaglia sulla Giustizia Giusta<ref>{{cita web|url=http://www.referendumgiustiziagiusta.it/|titolo=Giustizia Giusta|accesso=26 febbraio 2016}}</ref>, in particolare per il mezzo della proposta di Amnistia per la Repubblica,<ref>{{cita testo|url=http://www.radicalparty.org/it/content/amnistia-la-repubblica-gli-obiettivi-del-nostro-satyagraha-di-natale-con-marco-pannella|titolo=Noi sottoscritti abitanti il territorio italiano ci uniamo alla lotta nonviolenta del leader radicale Marco Pannella affinché nel nostro Paese si affermi la legalità nell’amministrazione della Giustizia...}}</ref> la rivendicazione degli Stati Uniti d’Europa<ref>La battaglia sugli Stati Uniti d'Europa data indietro al 1994 come in {{cita testo|url=http://www.radioradicale.it/exagora/stati-uniti-deuropa-subito-0|testo=STATI UNITI D'EUROPA subito!|autore=Bandinelli Angiolo, Cicciomessere Roberto, Dell'Alba Gianfranco, Dupuis Olivier, Frassineti Luca et al.|pubblicazione=Atti del convegno “I radicali e la nonviolenza: un metodo, una speranza”|città=Roma|data=29-30 aprile 1988|accesso=26 febbraio 2017}}</ref> come strumento necessario al superamento dei localismi e dei nazionalismi che stanno spezzando il continente, ed infine l’introduzione all’interno della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo del fondamentale Diritto alla Conoscenza come base necessaria della transizione dei paesi verso veri Stati di Diritto.<ref>{{cita testo|titolo=Per un nuovo diritto umano: il DIRITTO ALLA CONOSCENZA|url=http://www.radicalparty.org/it/nuovo-diritto-umano-diritto-alla-conoscenza|data=3 febbraio 2015}}</ref> La condizione che viene posta nella mozione per il proseguimento delle attività del Partito è quella di registrare 3000 iscritti nell’anno 2017 e nel 2018, in mancanza di questi, senza altre formalità, il Partito chiuderà.<ref>{{cita testo|titolo=MOZIONE GENERALE DEL 40ESIMO CONGRESSO STRAORDINARIO DEL PARTITO RADICALE NONVIOLENTO, TRANSNAZIONALE E TRANSPARTITO|url=http://www.radicalparty.org/it/content/mozione-generale-del-40esimo-congresso-straordinario-del-partito-radicale-nonviolento-transn|data= 3 settembre 2016|autore=Partito Radicale|accesso=26 febbraio 2017}}</ref>
|