Culdei: differenze tra le versioni
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Entro la fine del tredicesimo secolo la maggior parte delle case culdee scozzesi erano scomparse. Alcune, come Dunkeld e Abernethy, furono soppiantate dai canonici regolari: altre, come Brechin e Dunblane, si estinsero con l'introduzione dei capitoli delle cattedrali. Una almeno, Monifieth, passò nelle mani di laici. A St. Andrews continuavano a vivere fianco a fianco dei canonici regolari e si aggrappavano ancora al loro antico privilegio di poter eleggere l'arcivescovo. Ma la loro rivendicazione fu respinta a Roma, e nel 1273 furono esclusi anche dal diritto di voto. Continuarono ad essere menzionati fino al 1332 nei registri di St. Andrews, dove "formarono un piccolo collegio di clerici secolari di grado elevato, strettamente collegati al vescovo e al re".<ref name="Barrow">[https://books.google.com/books?id=TNsrhs2mF3oC&pg=PA187&lpg=PA187&dq=Culdees&source=bl&ots=YlFLpphg2Y&sig=gPSJf1JNFH2rYoFG2e70etdCVcQ&hl=en&sa=X&ei=dpssVffnH4i1yASGs4GQBg&ved=0CEUQ6AEwBzge#v=onepage&q=Culdees&f=false Barrow, G. W. S., ''The Kingdom of the Scots'', Edinburgh University Press, 2003], ISBN 9780748618033.</ref> Prima della Riforma erano infine scomparsi, e nel 1616 le terre che un tempo possedevano furono annesse alla sede vescovile di St. Andrews.
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===Inghilterra e Galles===
Processi simili di assorbimento nelle file dei canonici regolari spiegano senza dubbio la scomparsa dei Culdei di [[York]], l'unica istituzione inglese che usasse questo nome, portato dai canonici di San Pietro intorno al 925 quando svolgevano nel decimo secolo la duplice funzione di officiare nella chiesa cattedrale e di soccorrere i malati e ai poveri. Quando sorse una nuova cattedrale sotto un nuovo arcivescovato normanno, essi interruppero il loro collegamento con la cattedrale ma, aiutati dalle donazioni, continuarono a soccorrere i bisognosi. La data nella quale infine scomparvero è sconosciuta. Né conosciamo il fato della casa culdea del Galles che esisteva a [[Snowdon]] e a [[Bardsey Island]] nel [[Galles]] settentrionale ai tempi di [[Giraldus Cambrensis]], menzionato (c. 1190) rispettivamente in ''Speculum Ecclesiae'' e in ''Itinerarium''. La precedente comunità era, egli dice, gravemente oppressa dagli avidi [[Cistercensi]]. Questi sembrano essere gli unici casi in cui il termine "culdeo" si trova in Inghilterra e Galles.<ref name="ReferenceA"/>
Numerous missions of the Culdees were established on the Continent of Europe. The Culdean companies of Columbanus, Fridolt, Germanus, and Clodwig II firmly established their monasteries across the French and German territories. Many of them still stand today, like at Luxeuil. The Benedictines built themselves upon the missionary accomplishments of the Culdees. More on this found in the Chapter, “Spread of the Culdean Church” from “History of the Scottish Nation” or The History of The Celtic Church (All Three Volumes): History of Civilization From Pre-historic Times To Medieval Times.<ref name=Wylie>[http://christsassembly.com/2016/08/spread-of-the-culdean-church-free-chapter-from-history-of-the-scottish-nation-or-the-history-of-the-celtic-church-all-three-volumes-history-of-civilization-from-pre-historic-times-to-medieval-t/ WYLIE, REV. J. A., LL.D, ''History of the Scottish Nation'' Chapter: "Spread of the Culdean Church", London: Hamilton, Adams & Co. Andrew Elliot, Edinburgh, 1886, ASIN: B00IIUI57Y]</ref>▼
===Diffusione sul continente europeo===
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==Origine==
Reeves suggests that Maelruan may have been aware of the establishment of canons in Metz by Archbishop [[Chrodegang]], (d. 766), as an intermediate class between monks and secular priests, adopting the discipline of the monastic system, without the vows, and discharging the offices of ministers in various churches.<ref>[https://books.google.com/books?id=FZJRAAAAYAAJ&pg=RA2-PA76&dq=Culdees&hl=en&sa=X&ei=EaQsVfThJsqcyAT8lYGwBg&ved=0CCcQ6AEwAjgK#v=onepage&q=Culdees&f=false Reeves, William. "A Memoir on the Culdees of Ireland and Great Britain", ''The Transactions of the Royal Irish Academy'', vol.XXIV, Dublin, 1867]</ref>▼
[[Hector Boece]] nella sua ''Latin history of Scotland'' (''Storia latina della Scozia'', 1516), rende i Culdei dal IX al XII secolo i successori diretti del [[monachesimo]] irlandese e [[iona]]no dal VI all'VIII secolo. Alcuni hanno suggerito che queste opinioni erano disapprovate da [[William Reeves (vescovo)|William Reeves]] (1815–1892), vescovo di Down, Connor e Dromore]]. James A. Wylie (1808–1890) porta buone ragioni a sostegno del fatto che i Culdei (Keledei) di Scozia siano legati alla spiritualità cristiana celtica dei monaci di Iona.<ref name="ReferenceA"/>
▲Reeves
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==A Conflicting Interpretation==
The term Culdee has been improperly applied to the whole Celtic church, and a superior purity has been claimed for it. It has also been asserted, that the Kelts or Culdees were the forerunners of Protestantism. [[Protestant]] writers alleged that the Culdees had preserved [[Celtic Christianity]], free from supposed [[Roman Catholic|Roman]] corruptions, in one remote corner of western Europe. This view was enshrined in [[Thomas Campbell (poet)|Thomas Campbell]]'s ''Reullura'':
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