Giorgio Dentuti: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Era figlio di un noto commerciante del quartiere [[Picone (Quartiere di Bari)|Picone]] di Bari, che vendeva sacchi usati,<ref name=a>{{cita|Gianni Antonucci|Scheda "''Il Personaggio''", pp. 157-161}}</ref> e fin da bambino mostrò interesse al [[Calcio (sport)|Calcio]]<ref name=a/> e una forte fede nella [[religione Cattolica]].<ref name=a/> Intraprese da ragazzino l'attività calcistica nelle formazioni minori del [[capoluogo di regione|capoluogo]] [[Puglia|pugliese]],<ref name=a/> per poi arrivare, dagli [[anni 1930|anni trenta]] fino all'inizio degli [[anni 1940|anni quaranta]], a militare in formazioni calcistiche delle prime tre serie.
 
Conclusa l'attività di calciatore (all'età di 29 anni) decise di diventare [[monachesimo|monaco]], ed entrò a far parte dei [[Benedettini]] (risiedette prima a [[Cava de'Tirreni]] dove era addetto al restauro di libri antichi, e poi a [[Noci (Italia)|Noci]], nel Monastero di Santa Maria della Scala, dove fu bibliotecario).<ref name=a/> Nel 1973 sciolse i voti religiosi e tornò dalla sua famiglia.<ref name=a/>
 
Morì nel Natale del 1990.<ref name=b>{{cita|Gianni Antonucci|Scheda "''Il Personaggio''", pp. 157-161. Da come lo scrive la fonte non si capisce con certezza se si tratti del 24, 25 dicembre o se è un riferimento generico alle festività Natalizie.}}</ref>
 
== Carriera ==
Quasi all'età di 18 anni viene ingaggiato dal Bari e inizia a giocare nella seconda squadra, militante in [[Prima Divisione]];<ref name=c/> nella stessa stagione (1932-1933) viene fatto esordire in prima squadra, in [[Serie A]], in Roma-Bari del 20 novembre 1932 (1-0), totalizzando in tutto 3 presenze in [[Serie A 1932-1933|campionato]]. Nella [[Serie B 1933-1934|stagione successiva]] in [[Serie B]], totalizza con i ''[[AS Bari|galletti]]'' 26 gare e 3 reti,; 1 partita e 1 goal nell'[[Serie B 1934-1935|anno 1934-1935]] (in cui i biancorossi tornano in prima Serieserie). Dopo un anno nell'[[Aquila Calcio|Aquila]], in [[Serie B|serie cadetta]], torna nel Bari, dove in due anni di A scende in campo 12 volte e mette a segno due reti, tra cui quella contro la [[Juventus]] a [[Torino]], il 26 settembre 1937<ref>[http://www.solobari.it/almanacco/tabellino.php?id=302 www.Solobari.it] Scheda incontro Juventus-Bari 26 settembre 1937</ref> (vinta dai [[Juventus FC|bianconeri]] 3-1), eseguita con un forte tiro da una distanza superiore ai 30 metri (vinta dai [[Juventus FC|bianconeri]] 3-1).<ref name=a/>
 
È soprannominato dai compagni di squadra "''il Santarello''", per la scrupolosa professione della fede Cattolica.<ref name=a/>
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Nel monastero di Noci organizza per breve tempo una squadra di calcio di monaci.<ref name=a/>
 
Nel 1973, in memoria della sua passata militanza in biancorosso, il presidente del [[AS Bari|Bari]], [[Angelo De Palo|De Palo]] gli consegna una tessera-premio per seguire il Bari allo stadio;<ref name=a/> mentre negli [[anni 2010|anni duemiladieci]], su iniziativa congiunta dell'Unione Nazionale Veterani dello Sport e del [[comune]] di Bari, gli viene intitolata una delle salite dello [[Stadio San Nicola]].<ref>[http://www.unvsbari.org/programmi/home.php?art=161 A Bari il giardino dei Veterani dello Sport] www.unvsbari.org - URL consultato il 4 maggio 2014 -</ref>
 
== Statistiche ==