Crepereia Tryphaena: differenze tra le versioni
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[[File:Crepereia Tryphaena.png|thumb|La bambola di Triphaena]]
[[File:Crepereia Tryphaena 2.jpg|200px|thumb|Ordinamento del corredo funebre del sarcofago di Crepereia Tryphaena ad opera dell'orafo e antiquario [[Augusto Castellani]]<ref>R. Lanciani, ''Delle scoperte avvenute nei disterri del nuovo Palazzo di Giustizia'', in Bullettino della Commissione Archeologica comunale di Roma'', serie terza, Roma, Tip. della R. Accademia dei Lincei, 1889, [http://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/bcom1889/0195?sid=5e8b312931dc1c5496f9107bb6d639ad pp. 173-80.]</ref>]]
'''Crepereia Tryphaena''' era il nome di una giovane donna, presumibilmente di circa 18 anni, il cui [[sarcofago]] fu rinvenuto durante i lavori di scavo iniziati nel [[1889]] per le fondazioni del [[Palazzo di Giustizia (Roma)|Palazzo di Giustizia di Roma]] e per la costruzione del ponte sul [[Tevere]] [[ponte Umberto I|Umberto I]]. Vennero alla luce diversi [[Archeologia|reperti archeologici]], tra i quali due [[sarcofagi]] ancora sigillati intitolati a personaggi della stessa famiglia: Crepereia Tryphaena e Crepereius Euhodus<ref name=cassazione>«Euhodus e Tryphaena sono infatti nomi di sicura origine greca, ma ampiamente usati a Roma da persone prevalentemente di estrazione servile. La brevità delle due iscrizioni non permette di sapere se i due personaggi fossero dei liberti, cioè ex schiavi di un Lucius Crepereius o se fossero invece discendenti di liberti. Per quanto riguarda il legame tra Euhodo e Triphaena e la famiglia dei Crepereii riveste notevole significato il fatto che nelle fonti epigrafiche si ritrovi nella seconda metà del II secolo d.C. un gruppo di personaggi di questa famiglia che operano in Oriente.» (in [http://www.cortedicassazione.it/corte-di-cassazione/it/scoperte_archeologiche.page Anna Mura Sommella, Corte Suprema di Cassazione])</ref>. Sulla cassa in marmo del sarcofago dedicato a Crepereia Tryphaena era «incisa di bassissimo rilievo una scena allusiva alla morte della fanciulla. La quale vi è rappresentata dormente sul letto funebre, con la testa appoggiata sulla spalla sinistra. Sulla sponda del letto, dalla parte de' piedi, è seduta una matrona velata, con lo sguardo
Il corredo funebre, presente solo nel sarcofago di Tryphaena, appariva molto ricco di ornamenti d'oro e deposta accanto al suo scheletro vi era una [[bambola]] d'[[avorio]],<ref name=cassazione/> inizialmente creduta di legno di quercia,<ref>R. Lanciani, ''op. cit.'', p. 180.</ref> di pregevole fattura e snodabile in alcune articolazioni. La bambola fu trasferita inizialmente nell'[[Antiquarium]] comunale e ora è conservata nei ''caveaux'' dei [[Musei Capitolini]] di Roma. Dal 1 giugno 2016 all'8 gennaio 2017 è esposta nella Centrale Montemartini.<ref>
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