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Le tasse, i diritti e gli oneri in natura a carico delle corporazioni sono l'oggetto della seconda parte del ''Livre des Métiers''.
 
Come antichi usi feudali, rimanevano degli oneri in natura. Per esempio, i mercanti di fieno ad ogni entrata del Re a Parigi dovevano dare uneun bottefascio di fieno fresco, i maniscalchi erano tenuti ai ''fers du roi'', cioè a ferrare i cavalli da sella della Corte. Questi contributi in natura tendevano tuttavia a essere sostituiti da contributi in denaro: così anche i ''fers du du roi'' furono sostituiti dal versamento di sei denari per maestro il giorno della [[Pentecoste]].
 
I ''droictures et coustumes, péages et redevances'' ("diritti e usi, pedaggi e oneri") a carico delledei corporazionicorpi di mestiere erano molti, difficili da riscuotere, e potevano dar luogo a numerose frodi. Questo avveniva per il ''tonlieu'', che è oggetto di venti titoli della seconda parte del ''Livre des Métiers''. Il ''tonlieu'' era la vera imposta sui commerci: per ciascuna vendita di qualunque merce sia il commerciante che l'acquirente dovevano un diritto proporzionale alla quantità venduta.
 
Alcune corporazioni ottennero di essere esentate dal ''tonlieu'' e da una moltitudine di altri diritti in cambio del versamento annuale di un unico contributo, l' ''hauban''. Di questo trattamento godevano lei seguenti corporazionicorpi di mestiere: panettieri, "rigattieri" di pane e di sale, macellai, "pescatori delle acque del Re", maniscalchi, correggiai, borsari, conciatori, pellicciai, guantai, follatori, straccivendoli. All'interno di queste corporazioni, tuttavia, non tutti i maestri erano ''haubaniers'', qualità che richiedeva in più l'ottenimento di una specifica autorizzazione personale<ref>Lespinasse 1879 pp. CXXXVI-CXLI</ref>.
 
===Le ronde notturne===