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Alla fine del ginnasio, nel 1884, il giovane Gel'fand lesse per curiosità ''[[Il Capitale]]'' che aveva suscitato tante polemiche, e lo trovò troppo astratto. Decise allora di imparare un lavoro e di conoscere direttamente la condizione operaia. Ma dopo un anno di lavoro da fabbro ferraio si rese conto che quell'esperienza era inutile e dettata da romanticismo. In ogni modo la scelta politica di Gel'fand era fatta e si iscrisse all'''[[Emancipazione del lavoro|Unione dei socialdemocratici russi]]''. All'interno delle discussioni di partito si schierò con il programma di [[Georgij Plechanov|Plechanov]]; l'unico aspetto che lo lasciasse perplesso di questo pensatore era che non si occupasse dei contadini, mentre la Russia era un paese contadino<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pagg. 21-22</ref>.
Nel 1887 Gel'fand sposò Tat'jana Naumovna Berman e insieme si trasferirono in [[Svizzera]], dove innanzitutto lui perfezionò la sua conoscenza del [[lingua francese|francese]] e del [[lingua tedesca|tedesco]]. Prima si stabilirono a [[Zurigo]], dove strinsero amicizia con i fuoriusciti [[Pavel Borisovič Axel'rod|Pavel Axel'rod]], [[Leo Deutsch]], [[Vera Zasulič]]; Gel'fand non ebbe invece buoni rapporti con Plechanov.
Poi scelsero di vivere a [[Basilea]], dove lui si iscrisse alla [[Università di Basilea|locale università]], che frequentò fino ad ottenere il dottorato con una tesi sulla divisione del lavoro. In questo periodo Gel'fand conobbe [[Rosa Luxembourg]]<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pagg. 23-24</ref>.
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Helfand pubblicava anche sul ''[[Vorwärts]]'', il quotidiano della [[Partito Socialdemocratico di Germania|SPD]], dove la sua serie di editoriali sulla situazione in Russia ebbe risonanza.
Tutti questi articoli erano firmati sotto vari pseudonimi: "I. H.", "Unus", "Ignatieff" e perciò l'autore passava inosservato. Nel 1894 assunse lo pseudonimo definitivo di "Parvus", per ironizzare sul suo corpo alto e massiccio<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pagg. 25-27</ref>.
Nel 1892 Parvus fu arrestato a Berlino, dove si era recato, e rinchiuso nella prigione di [[Moabit]]. Fu poi espulso come straniero indesiderato e perciò non poteva rientrare più in [[Regno di Prussia|Prussia]]<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pag. 27</ref>.
Nel 1896 venne affidata a Parvus la direzione della ''Sächsische Arbeiterzeitung'', il giornale socialista di [[Dresda]].
In questo ruolo si manifestarono per la prima volta le doti imprenditoriali di Helfand. Infatti quando ne assunse la direzione, il giornale era in passivo. Parvus capì che per risanare il bilancio bisognava che il giornale si dotasse di una tipografia. Così trovò fondi presso privati e i sindacati, comprò la tipografia e portò il giornale in attivo<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pag. 31</ref>.
Nel 1899 [[Lenin]] recensì gli articoli di Parvus apparsi sulla ''Neue Zeir'' dal titolo ''Il mercato mondiale e la crisi agraria'', raomandandone la lettura. Ed anche gli altri marxisti russi, come Plechanov e Axel'rod, si resero conto dell'importanza di questo opinionista, che dava lustro al marxismo russo<ref>Pietro Zveteremich, ''Il grande Parvus'', Milano, Garzanti, 1988, pag. 30</ref>.
==Note==
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