Saggio sulla teoria dei satelliti di Giove: differenze tra le versioni
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Bailly escluse inizialmente le attrazioni reciproche dei satelliti, trattando ciascuno separatamente come se ognuno fosse l'unica luna di Giove e, quindi, obbedienti alle leggi determinate da Clairaut per il satellite della Terra.
[[File:Jean Sylvain Bailly, maire de Paris.jpg|thumb|right|[[Jean Sylvain Bailly]].]]
Nella prima ''mémoire'' Bailly considerò la perturbazione di ogni satellite causata dall'attrazione del sole. Il più curioso risultato di questa indagine fu che la formula di Bailly dava ai nodi del quarto satellite un moto retrogrado di 5′ 12′′ all'anno, laddove le osservazioni mostravano un moto diretto (e non retrogrado) di esattamente la stessa entità. Però Lalande aveva dimostrato<ref>''Histoire de l'Académie royale des Sciences'', 1666-1790 (1761), Imprimerie Royale, 4<sup>th</sup> edition; p. 134</ref><ref>''Mémoires de l'Académie royale des Sciences'', 1666-1790 (1762), Imprimerie Royale, 4<sup>th</sup> edition; p. 230</ref> che il movimento dei nodi di un satellite perturbato, che era retrogrado nell'orbita di un satellite perturbante poteva apparire in moto diretto nell'orbita del pianeta principale. Bailly giudicò pertanto che non c'era alcuna contraddizione di base tra la sua formula e il fenomeno osservato.
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