Utente:Distico/Sandbox/2: differenze tra le versioni
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Sull′''harmonie préétablie'' invece, con un tono un po' critico, si chiede: «forse questo sistema risolve un problema attraverso dei problemi insolubili?». Bailly fa riferimento al fatto che, con tale sistema, Leibniz voleva risolvere le difficoltà nascenti dalla rigida separazione cartesiana della ''res cogitans'' (il soggetto pensante, ovvero l’anima) dalla ''res extensa'' (la materia, la realtà sensibile, e in particolare il corpo), che rende inintelligibili i rapporti tra le due e quindi il processo della conoscenza e dell’azione.<ref>''Ibid.'', 1: 225</ref> Leibniz intende risolvere tali difficoltà concependo l’Universo come un sistema di monadi, ciascuna delle quali contiene in sé come rappresentazione, implicita o esplicita, la totalità delle altre (il cosiddetto ''omnia ad unum'' ovvero il ''"tutto in tutto"''), e svolge tale rappresentazione in modo congruo allo svolgersi di quelle di tutte le altre monadi, pur senza influire direttamente su di esse e senza subirne l’influsso, in una universale ''harmonie préétablie''. Secondo Bailly, probabilmente Leibniz risolve il problema creandone però degli altri, insolubili, citando le obiezione già fatte sul tema da [[Pierre Bayle]] sulla paradossalità dell'influsso causale del tutto in tutto.
==La critica all'ottimismo tout-court==
Bailly è invece solo leggermente critico quando si occupa del ''mal moral et physique'' e del concetto ottimistico del «migliore dei mondi possibili»:
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